Il primo ricordo che ho di Filippo è buffo. Sua mamma che mi dice: "ci hanno regalato due xilofoni della Chicco, dai, regaliamone uno a Francesca…"
Sono indecisa se avevo due o tre anni.
Ricordo che Filo mi guardò tra il deluso e l’incazzato, come se gli desse noia espropiare un’unità dai suoi giocattoli.
In pratica io me lo son ritrovato. Siamo cresciuti assieme, a dormire sui divani in albergo quando c’erano i gruppi di tedeschi, a saccheggiare i viveri in sala colazioni inserendo le dita dentro i barattoli di Nutella. Convincere il prete di aver fatto il corso per la cresima che in realtà non sapevi neppure in che giorno si teneva, soggiogandolo con lo spumante. Pescare al laghetto del casale. Andare a giocare a carte fino a orari improponibili e quello con la barba dei due che ti obbligava a smettere quando diventava un vizio, come tu facesti con lui con il troppo bere. Affogare le lucciole (gli insetti) nella fanta o nell’acqua della Macerina. Insomma, giuochi da gruppo di eroi.
Poi siamo sempre riusciti a vederci. I suoi che presero le distanze da mio padre. Lui con 5 anni più di me finiva le scuole prima. Donne e uomini in mezzo di cui discutevamo. Io la maturità, lui l’università. Io Parma, lui Montreal. Io passo a medicina, lui invece ha casini amorosi che lo scombinano. Chattate su gtalk, msn. Email. Le sue occhiaie in webcam, il mio sonno addormentandomi con cuffie e microfono in testa. Lui ora sta sereno, io cerco di non stare dalla parte opposta. Penso sia strano trovare una persona così uguale a te, ma nello stesso tempo tu dei due sei quella più forte. Dice. Ti fa credere almeno. Ho sempre pensato che lui fosse mio fratello, ma lui mi ripete che invece si considera mia sorella. Resta assieme a mio cugino la parte famigliare maschile a cui attaccarmi se sono in crisi.
Pensate che soddisfazione vederlo dopo mesi di chattamenti ciabattare per casa con l’accappatoio con le paperette, la papalina con gli orsacchiotti e un camicione da notte lungo con iscritto "da una parte c’è qualcosa che sporge e dall’altra una cavità contraria".
Eppure ci sono dei residui bellici di riso e patate cucinati da lui sul fornello. Ma mi spiegava che il mondo evolve verso l’entropia, come del resto diceva il prof di fisica di ctf. Deformazioni professionali.
Rigagnolo esige il camicione da notte e si chiede: ma nella versione femminile che c’è scritto? “Doppio senso di marcia” oppure “Cavità a go go, speleologi fatevi sotto”?
…o “da me non può sporgere nulla, ma solo perchè non riesco a dire spoRgere”, forse.
mi è piaciuto tanto questo post.
Bel post :D
Ma si è seduto sul divano con l’accappatoio? AAAAAAAHHHHH! :-)
io vi sposerei ;)
No, siamo già una vecchia coppia. Niente sesso e piatti che volano. Basta, cerco un amante (…)
non ho parole.
bellissimo post! mi piaci, complimenti!
son cose
Ola sorella, bel blog…siamo Alle e Gio studenti in psicologia, il tuo contributo sarebbe prezioso per la nostra ricerca..dai un’occhiata a http://relazionivirtuali.splinder.com
ma anche no