Mattei.

Mia nonna parla poco, quasi mai. Anche a lei da molto fastidio tornare a parlare di eventi vecchi, riparlare di quello che si è sofferto. I miei nonni materni, utilizzando un eufemismo, si sono fatti un culo tanto. Dal non mettere assieme il pane con la minestra (o come diceva mia madre ché nella sua gioventù per comprarsi il riso doveva riportare indietro i vuoti delle bottiglie) a farsi una casina ove abitare e una davanti a uno stagno, poi bonificato, dove andare al mare.

Oggi si parlava di Enrico Mattei, vedendo che dopo Lost Giovanni Minoli parla di lui. A me e a mia mamma ci ha raccontato -e non lo sapevamo entrambe- che mio nonno, quando lavorava nel gasdotto vicino a Pavia conobbe proprio quello che era a capo della ENI.

Mio nonno aveva il suo stesso cognome, infatti quando l’ingegner Mattei lo conobbe durante un turno di guardia lo prese così a benvolere che gli aveva lasciato l’indirizzo a Milano. Gli chiese se avesse avuto figli. Quando mio nonno disse di avere una femminuccia l’ingegnere disse che sarebbe stato bello se lui avesse avuto un maschietto e l’avesse appellato con il suo nome. E poi, visto che portavano lo stesso cognome e mio nonno era un ventiquattrenne bello e intelligente, avrebbe dovuto veramente passare all’ufficio di Milano per avere un lavoro migliore di quello di guardiano. Ma mio nonno aveva sempre avuto lo scrupolo di non aver potuto studiare. Mattei, Enrico, gli disse che in caso avrebbero risolto tutto. Perché vedeva che il signor Azelio era giovane intelligente e di belle speranze. Di passare al suo ufficio, non appena fosse rientrato dalla Sicilia.

Ma alla fine, quel viaggio che lo avrebbe portato in Sicilia lo avrebbe condotto anche alla morte.

Così in eredità mi è stata lasciata la sfiga. Ma son cose.

E dire che Mattei mi era già simpatico pria.

Tanto bravo l’Ingegnere, così coi potenti che con la gente semplice.

Perché magari lui alle giovani coppie ci teneva.


0 thoughts on “Mattei.”

  1. ascpita, magari però l’ incontro avrebbe modificato il continuo spazio-temporale e noi saremmo potuti essere dei nani bavosi verdi fosforescenti.

  2. Fran mi posso permettere un paio di appunti?

    1. Una casa di proprietà, a mio modesto parere, è più che sufficiente. Con tutto il rispetto per i signori Mattei (i tuoi nonni) che si son fatti un culo così. La seconda casa, a mio modo di vedere, è già superflua.

    2. Ok. Inbase al tuo modo di vedere l’Ingegnere era una brava persona. Se non fosse morto avrebbe sicuramente sistemato tuo nonno. Ok. Mi sembra una bella cosa. Ma se tuo nonno non si fosse chiamato Mattei di cognome? O se fosse stato un timido? Questo sistema del grande capo che promuove o sistema i dipendenti “a simpatia” non mi piace molto. Oh, intendiamoci: magari tuo nonno era un grande, un lavoratore, uno in gamba… io non sto mettendo in dubbio questo. Mi infastidisce anche il fatto che, pur mancando a tuo nonno un qualche tipo di formazione scolastica, Mattei abbia detto “risolvo tutto comunque”.

    Non leggere nelle mie parole alcun tipo di astio o di attacco personale nei confronti della tua famiglia.

    Un saluto.

  3. Smeerch:

    spendere 50 milioni quando le persone per fare le vacanze le spendono in 10 anni non lo vedo superfluo, ma quello che si chiama investimento

    Paolo: e lo so, Mattei era il primo corrotto storico del dopoguerra. Ma anche l’unico che si era messo a far qualcosa, oltre che a rubare.

  4. Fran, hai ragione. A mio modesto parere il mattone rimane ancora il miglior investimento.

    Però forse ci si stufa ad andare in vacanza sempre nello stesso luogo.

    Per inciso: io 50 milioni di lire per le vacanze non li spendo nemmeno in una vita intera.

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