Chi vuol essere imparato.

Dunque, la mia innata curiosità e altissima tendenza ad annoiarmi ha portato a pinocitare e fagocitare ogniccosa che avesse un minimo interesse storicoculturale negli anni andati.
Fattostà che tra me e PaoloLimiti non so chi è più nozionistico. Specie nei fatti atavici. Ho il cervello occupato da stronzate, lo so, ma sono utilissime al milionario. Nonché a cena con gli amici, per cambiar discorso.

Tipo: giorni fa chiesero dove era ubicata la scritta "Trahite, fili de le pute". Ora, io sapevo di averla in cranio, quella nozione. Guardai mia mamma mentre manducavo e glielo dissi, che qualcosa ci avevo in testa. Appena vidi le quattro opzioni difatti si spalancò la memoria.
Il nostro inviato! Alberto Angela che con gesti plastici e voce scandita scendeva da una scala in ferro nei sotterranei di San Clemente a Roma e sornione spiegava la frase. E io lì, a smadonnare verso il televisore, dopo che smadonno anche se qualcuno non sa cosa sia il cardias o l’organo del corti (o cosa faceva Mercurio nella Primavera del Filipepi*)
Stasera diedi sfoggio col pregiato Autore delle mie facoltà, ovvero la reductio ad cazzatam che uso per ricordarmi le cose in genere, sulla domanda: "A chi diede il suo orecchio escisso Van Gogh".

Fran scrive: merda, ma le so tutte
Lovejoy scrive: cazzo ma esiste Wikipedia! cerchi Van Gogh**
Fran scrive: eh
Lovejoy scrive: "orecchio"
Fran scrive: mappoi son cose che si sanno dalle medie
Lovejoy scrive: sì
Fran scrive: è alla prostituta, o no?
Lovejoy scrive: il taglio dell’orecchio lo ricordo, che l’avesse regalato ad una mignotta no
sì, la risposta è la c
Fran scrive: perché andava spesso al postribolo di avignone
anche a non ciulare
cioè, stava lì e ritraeva
poi a volte faceva pena e gliela smollavano
Lovejoy scrive: lol
Fran scrive: però lo diede a una
ehm, scusa ma io ho una visione storica lollosa
Lovejoy scrive: ma è meravigliosa

*Mi ricordo la mia docente delle medie, che mi odiò per due anni facendomi sospirare la sufficienza per poi il terzo anno considerarmi un incrocio tra Giotto, Pollock, Sgarbi e Daverio. Vi giuro che io le cose le studiavo e le disegnavo sempre allo stesso modo. Comunque mi ricordo ‘sta goja (espressione viterbese atta ad indicare una persona fuori come una begonia dal poggiolo) che ci spiegava il quadro e mi ricordo Mercurio col caduceo a scacciar le nubi. Ecco.
**questa cosa non l’ho capita. Hanno internet e non san cercare sui motori di ricerca. Mah.

0 thoughts on “Chi vuol essere imparato.”

  1. aaaaaaah, the memories, “trahite, fili de le pute, traite! falete dereto co lo palo, carvoncelle” è praticamente il primo fumetto della storia (nella chiesa di San Clemente, qua a Roma)… :)

  2. Zitta che io ho pianto sulla demente che ha riarrangiato la Turandot. Almeno ha centrato l’opera…mai come la studentessa in legge che ha detto che il trespolo e’ la ruota del criceto **

  3. eh, sull’opera cascano in parecchi.

    ma l’ho visto (e sentito) solo io il saccentone che qualche giorno fa cadde sul significato di “panegirico” (facendo sfoggio della sua qultura vaneggiando di un’improbabile etimologia della parola)?

  4. Uhm. Invero io trovo che il nozionismo sia sopravvalutato. Alle superiori avevo una insegnante di lettere fissata con i nomi delle muse, delle parche, blahblah. Non la sopportavo. Non lo ritengo indice di cultura elevata, ma cultura da Enigmisti. Che pure fa la sua bella figura, eh. Ma si tratta sempre di imparare a memoria cose. Detto questo, sono invidiosa perchè non ricordo una cippa, fondamentalmente.

    Thus

  5. Tati: eh, quella del trespolo poi mi stava anche sulle balle.

    Giorgia: e io che mi disperavo che ci avevo ricordi di letteratura latina :|

    Annina: cose da imparare a memoria ci sono ovunque. L’importante è che il nozionismo abbia un substrato trasversale. Ossia, se io dico vaso a pois debbo ricordarmi quello in cima alla memoria, ma poi sebbo anche ricordarmi chiccazzo l’ha fatto, pensato o trastullato.

    (oppure, ricordarsi che IRAK è una nazione in geografia o la chinasi dell’interleuchina 1 in immunologia, per dire…)

  6. Eh, ma mica saremo tutti scemi come quelli al milionario.

    (oggi non sapevano che la Divina Commedia si chiude con “l’amor che muove il sole e le altre stelle”)

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