In questi momenti penso alle sofferenze universitarie e son felice.

Io non ci ebbi ansia alla maturità, arrivata stanca fisicamente e conscia di non sapere un cazzo e che tanto nella mia vita non cambiava una fava. Puntavo ardertemente al test di ingresso universitario, e infatti mi andò male, come tutte le cose che desidero, ma vabbè. Fu simpatico però il primo giorno, quello del tema, che estrassero con che lettera iniziare gli orali e scappai fuori io, che non avevo preparato il percorso e la traccia che diedi ai prof la sviluppai in pratica la sera prima (mi capita sempre così).
Però tipo, se quest’anno mi fossero capitate ‘ste tracce col batacchio che avrei consegnato come nel 2002 dopo tre ore annoiandomi per dieci minuti perché non potevo uscire, prima delle tre ore.
[avrei scelto i luoghi dell’anima, alla fine, gemendo e piangendo]

0 thoughts on “In questi momenti penso alle sofferenze universitarie e son felice.”

  1. Nemmeno io ebbi l’ansia, tanto poi l’università sarebbe stata un’altra cosa (prima uscivo meglio stavo)

    Nel 2002 scelsi conoscenza, lavoro e commercio nell’era di internet.

    Concordo con la tua scelta.

  2. Mah… credo che nessuno preferirebbe le sofferenze del liceo a quelle universitarie…

    sarà che sono due periodi della vita che si vivono con spirito completamente diverso…

  3. le tracce date quest’anno erano tutte facilmente svolgibili, al punto che ci sarebbe stato il tempo per svilupparle tutte. chi se ne è lamentato è un citrullo, no two ways about that.

  4. vele: l’università nonostante tutto è meglio.

    Giorgia: fattibili ma sempre più orrende. Sembrano più tracce da esame da media, quasi. Di una tristezza assurda.

  5. La mia fortuna fu che nel 2001 uscì un tema sulla musica. E io sproloquiai conto mtv e madonna.

    Utilità di quello che avevo studiato in cinque anni per giungere al tema di maturità con un adeguato bagaglio culturale: zero.

  6. io avrei fatto quello storico-politico.

    sai che non mi ricordo neanche cosa mi propinarono alla maturità, nell’estate di grazia 1989 (“notte prima degli esami”)? mi pare di rimembrare di aver scritto un tema sulla bioetica o qualcosa di simile…

    però se facessi la maturità adesso avrei vent’anni di meno, sputaci sopra.

  7. io sul tema del mal di vivere ci ho sbattuto dentro anche le canzoni di bob dylan. ma quanto era bello quel tema!!! ma anche la traccia del viaggio dell’anno scorso o dell’anno prima era bella.

    cmq concordo con te, fran: ‘ste tracce fan sempre più miseria.

    io nn tornerei al liceo neanche se mi pagassero. mi faceva cagare la scuola, sebbene andassi bene.

  8. io nel 2002 feci quello storico sulla memoria. ero ferratissima.

    certo che hanno rotto il cazzo con ste indiscrezioni sui temi. ne prendessero mai una.

  9. Alla maturità, nel mio caso nell’anno del Signore 1996 (!!!), optai per il tema specifico per i licei classici dedicato alla figura di Ulisse, spiazzando tutti, chè portando Italiano come prima materia orale (eh sì, la riforma era ancora lontana da venire), da me si apettava la più (scontata) scelta della traccia Manzoniana.

    Ad oltre un decennio di distanza non mi pento affatto di come ho agito,mentre, invece, mi fossi ritrovata in questi giorni impegnata negli “esami di Stato”, forse sarei andata verso il saggio sull’immigrazione e l’integrazione razziale.

  10. Io sono arrivata la mattina del tema (2002) con l’idea: “è arrivato, e quindi è passato, finalmente”. Sì, ho un tipo particolare di ansia. Scelsi l’analisi del testo, perchè l’avevamo già fatta in un tema in classe!!

    A me le tracce sembrano sempre uguali, anno per anno, poi non so.

    sporad

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