Ma incaponirsi a tenere in vita qualcuno che ha scarsissime possibilità di condurre una esistenza decorosa, sebbene se la medicina non avesse fatto progressi sarebbe già bell’è schiattato, non è peccato in quanto spreco di risorse (che potrebbero andare a chi sta meno peggio, tipo un bimbo nel terzo mondo)?
Eh, già.
Antonio B.
Sono assolutamente d’accordo.
Raibaz
A questo proposito, ricorderò per sempre la massima enunciata dal protagonista de “Il mare dentro” che diceva che la vita è un diritto, non un obbligo.
splendida frase.