The transporter.

Insomma, stavo lì in un area di servizio dell’autostrada che congiunge Budapest a Vienna e non avevo fatto colazione. Mi stavo smangiucchiando uno di quei Milka lì che in Italia non li trovi, che insomma è anche un male anche se lì, la mucca viola, non è che sia proprio cioccolato di quello buono. Però ognuno di noi mangia la sua quota schifezze. Beh, insomma, stavo lì in auto avendo appena parcheggiato un po’ lontano dalle altre auto, per due motivi: uno è che nel parcheggio straniero di un’autostrada straniera che ne sai tu di un campo di grano, due perché se parcheggi tra due macchine la probabilità che la tua carrozzeria rimanga intonsa viene mal valutata sull’asse reale.
Insomma, stavo lì, con la mia barretta della mucca viola che si squagliava e ho visto due macchine della Polizia avvicinarsi. La mia sindrome intrinseca da spacciatore si innervosiva uno zinzinello, ma vabbè: loro han puntato decisi al Ducato targato Romania dove c’eran dentro suppergiù 3-4 persone.
I poliziotti erano sei.
Hanno controllato tutto: dopo averli fatti scendere dalla macchina li hanno invitati a svuotare totalmente il vano bagagli, controllato i loro documenti, quelli del loro veicolo (la legge magiara vuole che il guidatore debba essere proprietario del veicolo o ci debba essere una carta notarile che deleghi la guida), controllato lo stato delle gomme, controllato la macchina sotto se stesse nascondendo qualcosa, perquisito sommariamente i bagagli. Poi li hanno ringraziati e sono andati via.
Tutto questo su un’autostrada ungherese.
Ci hanno il metodo, non c’è che dire, mica come da noi. Punto.

***

Questa, pensando alla salute delle nostre ferrovie, mi ha fatto un po’ ridere. Nel senso, da noi ormai i vagoni sono dei luna park per entomologi, e all’estero vanno a pensare al puzzo. Puzza, che posso dirvi non è che ci sia più di tanto nei vagoni della S-Bahn. Per di più sono larghissimi, ci puoi portare le bici senza sovrapprezzo, non c’è pericolo di prendersi a ginocchiate coi vicini. Le fermate, poi come in U-bahn, sono annunciate. E loro pensano all’odore di kebab quando noi sui treni regionali troviamo i sedili pisciati e vomitati. Ah, beati loro, beati.

0 thoughts on “The transporter.”

  1. ehm… splinder mi ha tagliato il commento.

    Dicevo, quando va bene i sedili sono solo pisciati o vomitati (o ambedue), ma cambi carrozza e morta li.

    Quando va male, aspetti 3 ore, ti trovi nella ressa, e se trovi posto trovi proprio quello pisciato e vomitato.

    E volevo un Kebab. Fatto bene, eh!

    Assimo-Simone

  2. marihornet:eh…poesia di un amore profano…sei libero di essere niente più di un numero…quello delle denunce…bello il tuo blog, ritornerò, oh se ritornerò (tono misterioso e minatorio)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.