Io ve la butto là: provincialismo.

Tacciare di provincialismo i bellissimi Brit Awards di quest'anno è dovuto solo a causa della solita comparazione: ahinoi fortunatamente i Grammys hanno fatto il miracolo votando gente più meritevole e per una volta i britanni hanno fatto la figura non dei soliti che ne sanno a pacchi di musica ma dei provincialotti che seguono i bimbiminkia e le vendite.

[sì, noi abbiamo il festival di Sanremo dove Anna Tatangelo sembrava Anna Oxa e viceversa. O dove Giovanardi dei La Crus somiglia in modo allucinante ad Elly Jackson-La Roux]

Il fatto che dopo che i premi ad Arcade Fire e Mumford and Sons diciamo iniziamo a scadere nel meh. Non ricordo chi altri fosse candidato col buon Cee-Lo(l), ma è indubbia la sua bontà vocale. A Laura Marling (che è piccina ma anche lei ha una vita amorosa che te la raccomando, difatti ha abbandonato Marcus Mumford poco fa) non avrei dato il premio viste le alternative, ma non siamo ancora allo scandalo. La tristezza è condensabile in:

International Female Solo Artist: Rihanna
International Breakthrough Act: Justin Bieber
Critics’ Choice: Jessie J
British Male Solo Artist: Plan B
British Breakthrough Act: Tinie Tempah
British Group: Take That
British Single: Tinie Tempah, Pass Out

D'altro canto la cerimonia resta una delle più belle in circolazione. Molto belle le performances ai Brits sia di Adele che degli Arcade.


0 thoughts on “Io ve la butto là: provincialismo.”

  1. Vabbè, è da un pò di anni a questa parte, comunque, che i Brit Awwards vengono accusati dalla stampa specialistica di mezzo mondo di essere scaduti dal punto di vista della qualità musicale, sia per quanto riguarda le performances  dal vivo (hanno fatto cantare i redivivi Duran Duran) che per quanto riguarda il parterre dei candidati e dei premiati……..
    P.S. Ma la Tatangelo ripescata nooooooo :((((

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