Aridatece Tobias Moretti.
Ché invece secondo me la scelta di Kaspar Capparoni (con tutto il rispetto, ma ehm, talvolta cambiarsi nome…), che ricordo solo perché una volta vidi in uno show di Frizzi e aveva un cane bellissimo (altrimenti a me lui non sembra figo invece come era il sor Gedeon Burkhard), è fatta apposta per ricordare l’indimenticato commissario accompagnatore di Rex italo-austriaco. Dai, dalla trama "lei lo chiama campione come faceva Moser" a il nome e il cognome del biondiccio.
Suvvia.
Sappiate che qui si è ferrati in Rexologia. Non ho voglia di andare a
cercare i post fatti sull’argomento, ma io so a memoria quasi tutti gli episodi. Non so se c’è da andarne orgogliosa, ma capita così anche per tutti i live dei Muse e per gli sketch di Panariello.
Ma Rex produzione paneuropea, diciamocelo, fa un po’ tristezza.
E non per il cane, che anzi è una bestiola assai bella, ma per lo smashup iniziale con questo pastore tedesco in sottofondo: un po’ ispettore Coliandro, un po’ RIS all’amatriciana, un po’ Maresciallorocca con una puntina di Distretto di Polizia lassista.
Infatti la serie è permeata da un goliardico checcefrega-checcemporta-semogentedeborgata.
Non lo dico io, ma Capparoni nel ruolo del commissario Lorenzo (o come dicevan tutti Renzo, cit.) fa a Rex in macchina: "ma che ti vuoi mettere la cintura? guarda che siamo a Roma…" e simili sparsi per tutta la puntata.
Sì, dicevo, la serie sarà venduta a livello europeo.
Al suo fianco Fabio-
salirò-Ferri.
Recuperato al commissariato di Vienna l’unico sopravvissuto agli episodi con Burkhard e i due sciacquetti dell’ultima serie solo crucca. Smagrito, affiancato da una squinzia biondina che capitolerà al primo italiano visto (Nicola Farron, che io ricorderò sempre per Edera, chi ricorda sto sceneggiato?)
Trama deboluccia, ma il primo episodio era incentrato su sbolognarsi il pastore crucco poliziotto e abbandonarlo a ‘sto cretino di Roma ché ormai ‘sto Rex (sfigato coi padroni, morti o non pervenuti) non se lo piglia più nessuno, signora mia.
Finirà che il prossimo episodio sarà più o meno così:
–Quartiere Tiburtino: omicidio della mala cinese in un ristorante–
– Rex entra nel ristorante e mentre gli altri fanno i rilievi lui si ciuccia un biscotto della fortuna
– il commissario interroga i lavoranti nel ristorante e Rex li controlla con muso interrogativo abbaiando, una volta che essi se ne son andati dalla questura, al suo sottoposto [e l’abbaio va a significare: "ahò (dacchè il cane si è subito ambientato da Vienna a Roma, dal wurstel alla coratella) qua c’è quarcosa che non me quadra"]. Il commissario biondo e un po’ truzzo gli darà ragione.
– Il commissario farà lo sborone coi colleghi e intanto Rex metterà a posto ufficio e schedario.
– Il commissario pasturerà senza successo una gnocca cinese, ma Rex sarà geloso e torneranno a casa assieme. Il biondo lo farà pesare al pastore tedesco, dicendogli che è un po’ ingerente nella sua vita privata. Rex lo guarderà con un muso che sottointenderà l’espressione tipica: "embé? sticazzi"
– Rex porterà il telefono sbavato al suo compagno: hanno sequestrato la gnocca cinese
– Capparoni andrà in ufficio dopo il sopralluogo nel posto del rapimento. Si mette a ragionare con Rex e trova la soluzione.
– Il commissario umano si invola nel loco della risoluzione, e un inseguimento di Rex o un suo lanciarsi sul cattivone di turno salva capre e cavoli.
– Inquadratura finale sul cane e la sua colf… ehm, il suo padrone che si abbracciano. Sigla.
Da segnalare inoltre una sigla mariobiondeggiante e quell’escamotage grafico della zampetta canina vicino al nome Rex fatta coi colpi d’armadafuoco.
Poi boh, c’ho sonno, ma sennò domani me lo scordavo.
[lo so, il titolo è bivalente e da tumblerare. Tanto non mi tumblerate mai, ehm. Spero solo che non ci sia in programma un omicidio sotto il colonnato del Bernini, sennò inizio a ridere e chi me ripija…]