La giovine sglapser.

La vita da giovane donna sglapser non è facile.
 
La giovine donna sglapser prima di scrivere post brillanti pulisce con acqua e aceto [miscuglio economico dalle notevoli qualità sgrassanti], facendo forza con le sue giovini braccia sul vecchio spazzolone, le fughe grigie del pavimento. Poi si affaccia al balcone cantando "Traaaaaaaaaa piccoooooooleee ieeeeeeeeneee, soooooloooo se coooonvieeeeneee", contenta del risultato melodico agevolato dalla scarsa presenza di rotacismi, e saluta la vicina che come lei ostende i panni lavati in lavatrice.
 
La fatica della giovane sglapser prima di compilare alcuni byte da inviare sotto forma di post ironici e spiritosi deve anche confrontarsi con alcuni scogli che le daranno ispirazione per circa 28 post: sgrassare i fornelli e lavare i piatti accumulati da tre giorni. La sglapser, con occhio clinico, guarda i protozoi nel lavello, esclama un "oh Madonnina" e poi tira fuori l’ossimorico sveltopiatti e ci mette quella mezz’ora buona a staccare il formaggio attaccato ormai come catrame alla ceramica del piatto.
 
La giovane sglapser poi si accorge che in realtà doveva essere già in bici per raggiungere il luogo di lavoro che le permette una sorta di contratto di valvassoraggio con il valvassore chiamato Monte Paschi di Siena. La sglapser quando aveva firmato quel patto aveva anche chiesto alla controparte se era previsto almeno un sedile al Palio o un’uscita con un giocatore delle squadre da loro sponsorizzate, ma non arrivò risposta.
 
E il giovane post si scrive da solo.

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