Le storielle della Bisnonna.

Stanotte in pieno picco febbrile (avevo circa 39 di iperpiremia e chiedevo a mia madre di usare l’adagio fisico di due corpi a contatto per scaldarsi fin quando ella ha esclamato: "A Francè, sei una piastra… so’ io che mi arrostisco…") mi è sovvenuta un’altra simpatica storiella della Bisnonna materna:
 
Due uomini si conoscono dall’infanzia, erano diventati molto amici. Solo che uno era riuscito a far carriera nei carabinieri e l’altro era rimasto mezzo contadinotto a badare alla campagna. Dopo parecchi anni il carabiniere torna nel paese vicino a capo della stazione della Benemerita, ma rincontrando l’amico lo invita a non palesare la loro amicizia (perché ormai si sentiva figo, diciamocelo) e anzi a dargli del Lei qualora fosse andato a cercarlo in caserma. Rinnovandogli, però, sempre e comunque dell’appoggio fraterno in caso di bisogno.
Al contadino giusto in quei giorni rubarono degli attrezzi nella sua terra, e si trovò quindi costretto ad andare in caserma per far presente il fatto. Chiedendo però dell’amico per fare la denuncia non venne accontentato, in quanto l’altro si trovava in pattuglia.
Decise quindi di lasciargli un messaggio.
 

Gentile Maresciallo.

Sono venuto da lei, per parlar con voi, ma tu non c’eri.

 


0 thoughts on “Le storielle della Bisnonna.”

  1. siccome a Napoli mi sono imbastardito tra le aule della federico II sia in quanto a dialetto sia riguardo il vocativo, quando torno al paese e c’ho da parlare con qualche persona anziana combino sempre un casino, perchè mi viene da dare del lei anzichè il voi, e non vengo capito

    dormi bene :)

  2. Ah, e 39 sarebbe quel “po’ di febbre” che mi dicevi?… io quando ho una febbre così a malapena riesco a sostenere la vista del display del cellulare… e tu blogghi pure :-)

  3. PUBBLICITA’ PROGRESSO: fatevi un grosso piacere. Leggete l’articolo di Judith Revel “In banlieu con Pascal” su L’Espresso di questa settimana. Giuro che non sono sul libro paga di De Benedetti. (anche se, pensandoci, la cosa di per sé non mi dispiacerebbe)

  4. io con la febbre a 39 riesco a far combaciare meccanica quantistica e teoria della relatività. Se fossi sempre malato sarei un genio. Pazienza

    mik

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.