In ginocchio da te.

Mi sono sentita tanto Gianni Morandi oggi.
Il cantautore di Monghidoro ha delle mani tante che se ti tira una papagna ti allucca, come si dice ad altre latitudini. Ha due mani che sembrano pagaie, ecco.

Specifichiamo:
I guanti presenti in laboratorio erano soltanto del sei e mezzo.
Io ho delle mani un poco più grandi, ma di poco eh. Diciamo che soprattutto il palmi son larghi. E quindi io e gli altri tre maschietti presenti eravamo lì ad armeggiare per comprimere le nostre mani nei guanti di laboratorio siliconati. Sembrava la sagra dell’insaccato. Sguardi persi tra di noi, risolini, smarrimento, mani bordeaux e sudate come se ce le fossimo appena lavate mentre alle altre fanciulle i guanti andavano anche larghi.
Per la cronaca io porto il sette e mezzo.

Calcolando che oggi poi ero soltanto mancina (impugnavo tutti i vetrini da strisciare e lo sfigmomanometro con la sinistra, credo che sotto stress il mio cervello abbia problemi. Oggi canticchiava, il cervello, alle stesse tonalità del Bellamy nell’ultimo singolo. Quindi non sta mica tanto bene) direi che avere la mano raggrinzita tipo gobbo di notredame non era il massimo. Difatti gli strisci di sangue venivano modestamente dimmerda.

E poi, Sant’Isidro, sembra che l’esame di ammissione a medicina l’abbiano fatto sull’altezza. Su sessanta persone solo quattro erano più alte di me. Il resto era una simpatica folla di puffi col camice. O di gente in ginocchio, non so.

0 thoughts on “In ginocchio da te.”

  1. i guanti!!

    li odio..

    io ho il problema inverso.. son palmipede con misure di lunghezza dita da bimba dell’asilo, leggasi, palmo strizzato e dita che navigano.

    oh, avrò sbagliato mestiere.. una chimica camionista? ;-)

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