Tra i miei compagni di liceo, al Ruffini, meno brillanti c’era un uomo da un nome ecumenico. Già fare Pace di cognome, nella mia opinione, ti apre i cancelli delle ecclesie. Aggiungere come nome Cristiano, oltre a portarti a lapidare i genitori per la scelta quasi santifica, ti indirizza verso la carriera ecclesiastica senza passare dal Via.
Ecco. Il problema che uno simile (e il padre di Pax Vobiscum sta diventando direttore nella banca del mio mutuo, sono traumi ragazzi), ma proprio di argutezza di intelletto e di fisionomia me lo son ritrovato qui, tra una forma di parmigiano e una coscia di crudo.
Il mio vicino di casa, anzi lui e suo fratello.
Che poi, suo fratello faceva con me CTF.
Ricapitolando, qui a sinistra [parlo dal mio balcone, e gente che sglapsa e conosce la mia casa sa di cosa parlo] i miei vicini consistono in una giovine coppia di fratelli, di cui uno lavorante e uno studiante, che provengono da Foggia.
Il fratello, che faceva CTF con me, era soprannominato dalla mia combriccola, lo scassapalle o il rincoglionito. Dipendeva dai giorni. Ad esempio, mentre eri a lezione:
"eh, ma non ho capito come è l’attacco nucleofil…"
"sssst, lo sta spiegando…"
"sì, ma io son rimasto…"
"…"
L’altro oggi mi ha fatto ridere non poco. Prima che venissi ad abitare qui, lui fu il primo che occupò la casa, il primo tra tutti i mille (n.d.Fran, numero alla ingegner Cane) condomini. Parliamo di Aprile dell’anno passato, o una dozzina di giorni prima.
Una sera, sbagliando a collegare una lampadina, ed essendo la sua casa approvvigionata di corrente elettrica di cantiere, provocò un blackout globale di case e cantiere.
Egli andò a vedere alla centralina l’entità del danno causata. Non appena si girò vide dietro di lui la Polizia, i Carabinieri, l’IVRI, la guardia nazionale e il commissario Rex.
Insomma, gli hanno preso le generalità. Pensavano, come minimo, che fosse di AlQuaeda.
Sempre lui, quando scende con la bici, nello scivolo che conduce ai garages, usa i freni. Io ho la finestra sullo scivolo. I freni stridono. E dire che una volta mi regalò dell’olio d’oliva.
e “Lumbroso”, per curiosità, che significa?
il 7 giugno ci sei anche tu a vedere i muse al rolling stone? :-)
Asuka: ahinoi no, è periodo esami :(
Paolo: una mescolanza tra Cesare Lombroso e la zona laziale, di cui ricordiamo CasalLumbroso.
parrebbe di si franfio!
intanto quel discorso che si faceva sui muse è andato a farsi fottere per mancanza di accompagnatore/trice… da sola non me la sento..
comincio a nutrire dei dubbi sul fox :-)
e di Lombroso che mi dici?
dico che se devo iniziare a spiegare come titolo i post inizia ad essere grave, vabbè che prima ci si fermava al titolo del blog…
potresti restituirgli l’olio d’oliva. magari lo usa per non far stridere più i freni..
barbara
Dici che se mi ripresento con la bottiglietta capisce? :)
Dici che dovrei vergognarmi di essere pugliese? :)
Foggia città?
mmm, boh