Saranno Famosi.

Mi ci vedo già noialtri in maglietta rossa con scritto Sfida e io, addobbata a mo’ di Mariadefilippi, che lancio il televoto. E mi ci vedo già molti di noi a fare i Catello de noantri e stavolta non rifuggire alle avances del coreografo di turno.

Purtroppo la Gazzetta di Parma non è giornale così serio da potervi fornire un link telematico, né io ho investito soldi per avere della carta da consultare o da tenere per i posteri.
La facoltà di Medicina e Chirurgia di Parma è nel completo guano.
La frase che sentite pronunciare più spesso, ad esempio se foste un giovine rampante cronista di provincia [ad esempio che ne so, se Mattia scrivesse ancora per la carta stampata anziché di Palii e sagre] in coda al plesso di Via Volturno di questi giorni lì ad intervistare giovini circa la loro attuale condizione universitaria, è una sequela di insulti verso alcuni professori. Alcuni. Uno, diciamolo.
La goccia che ha fatto esondare il vaso è stata la trovata di quel professore a cui già vennero dedicati messali e un inchiesta giornalistica dalla Gazzetta. Quel professore ha detto che da questa sessione in poi, se bocciati al primo appello utile, oltre che ad essere trascritta la bocciatura sul curriculum, non ci sarebbe più stato modo di potersi ripresentare agli altri due appelli (quindi tre appelli fissati, sui cinque previsti) ma ci si dovrà presentare da settembre in poi. Quindi solo due opportunità in un anno accademico.
Calcolando che già la media dei bocciati a quel determinato esame si attesta su oltre la metà degli iscritti ad ogni appello e che molti non potranno iscriversi al quarto anno per quello… beh, è innegabile che stia scoppiando la guerra civile. Ormai anche i restii a lamentarsi si sono resi conto che davvero non abbiamo più nulla da perdere. Da un lato alcuni sono irritati dal clamore avuto sulla stampa [ed esordiscono con un a dir poco mafioso "I panni sporchi si lavano in famiglia…"] e di certo, secondo me, non hanno torto visto che così non si risolve assolutamente nulla ma anzi si peggiora.
Diciamo che gli atenei di Bologna, Brescia, Pisa e Modena speriamo ci aprano le loro materne braccia.
Personalmente se vedessi sprofondare ancora di più i coefficienti ministeriali dell’università parmigiana [percentuale di laureati in medicina solo superiore a Udine, che però accetta meno della metà degli iscritti di Parma nel primo anno] posso dire che godrei come un riccio o come Tardelli ai mondiali dell’82. Forse con le tasche vuote qualcuno si lamenterà e si sforzerà a far qualcosa.
Se volete far medicina non venite a Parma. O per lo meno non venite a Parma a farla prima del quarto anno.
Ah, per precisare, sia mai che qualcuno arrivasse qui e credesse chissà che: io piuttosto che fornire una notizia alla Gazzettadiparma mi taglio un dito. Mica ho scritto io le lettere lagnandomi che i prof son brutti e cattivoni. L’ho fatto sempre qui, al massimo. Essì che lo passavo alla Gazzetta. Loro, che non mi hanno mai dipinta come il Baricco di noantri. Capitemi, se ho notizie le metto qui. Io so’ sglapser (o blogger), quindi autoreferenziale e spocchiosa verso i giornalai.
[per altre cose magari vedere questo post molto bucolico]

0 thoughts on “Saranno Famosi.”

  1. Guerra civile, sangue che sta per scorrere a fiumi, occupazioni, barricate, gas lacrimogeni… Una sana protesta fisica è quella che ci vuole in questo momento, IMHO.

    Wally Qcnh2b

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