California here we come.

C’è una cosa a cui non ho mai dedicato tanto spazio. La bicicletta.
Io amo la bici. Non nel senso fisico, pornacchioni che vi leggete i post e pensate a chissàcchè. A me garba la bici, la fatica della bici, le sensazioni della bici.
Insomma, se Settore ve le sfrantuma con il podismo e Chinaski vi sfinisce parlando di fumo [e magari voi avete smesso, e vi fa sentire come un tossicomane in crisi di astinenza] di sigaretta… io perché dovrei farvele a julienne parlando di ciclismo?
Non posso suvvia.
Ma quest’oggi c’erano i mondiali di ciclismo nella rident… simpat… bel… soleg… mmm… nella verde Salisburgo, e due righine volevo scriverle. Solo che avevo già scritto questo post, ma prima s’era impallato il brauser e poi splinder mi aveva disconnesso. Quindi è un segno che non devo più parlare di ciclismo.

[Poi a me Salisburgo sta sulle balle come città, permettetemi. Non riuscivo a trovare commenti falsi, quindi permettete l’aggettivo verde, che ha le colline attorno almeno. L’unica cosa buona di Salisburgo è il dolce locale. Non le palle di Mozart, pirla. Un dolce fatto con il bianco d’uovo, molto molto buono.]

Bello poi, perché in queste domeniche dove il calcio non si gioca non si sa cosa fare. Mica si può vedere Buona Domenica.
Che poi non ho capito perché l’interrompessero con la Coppadavis. Che vabbé che Nadal e Volandri [l’ecs della mia collega d’uni-letterina] son due manzacchiotti, ma la bici l’è la bici.
Mi rendo conto anche che Bulbarelli mi mette sonno. Non ha una voce sgraziata, anzi. Ma boh, mi mette proprio lo sbadiglio. Invece Cassani no, che ha più erre di me. Assieme facciamo una persona normale.
Scopro, dallo yawn dispenser, che Pozzato è discontinuo.
Quindi solidarizzo con lui, anche se tengo come al solito -tifare è un concetto relativo, s’ammirano i campioni- al Grillo Livornese.
Certo che è bello sapere che se parlo di Cancellara i miei amici non mi capiscono, ma per quello seguo anche studioaperto ché sennò non abbiamo argomenti di conversazione.
Che poi, mi son resa conto che l’humor medico fa cagare:

Bulbarelli: "Bruseghin aveva operato uno scatto…"
Fran: "Uh, non è sopravvissuto? Ha shockato?"
MammadiFran: "Eh?"
Fran: "Operato uno scatto…"
MammadiFran: "Ah, uh…"

Lo so, sono meglio quando imito Albertoangela ai laboratori o Costanzo in corsia. Ma a volte mi fo anche tenerezza da sola.

Io a Bettini voglio bene, ecco.
Grazie per tutto quello che ci hai dato, in carriera. Io ad Atene per la sua medaglia e quella della Maratona piangevo come una idiota.
Non so, ma son quelle sensazioni che ti instupidiscono in modo bello, e ti fan sentire bimbetta.

0 thoughts on “California here we come.”

  1. ma quanto c’ha fatto patire quando andava sulla salita vicina all’acropoli? e io che gli berciavo: paolo troppopresto, troppo presto!

    cmq oggi ero a lavoro, spero mi paghino l’extra per non aver visto i mondiali

    Far

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