Sappiatelo, dopo lunga cernita sono riuscita a pubblicare tutte le foto di Parigi.
Naturalmente ho messo le più meritevoli, altrimenti sarebbero state circa 500.
Ora sarà la volta di Chantilly, Senlis, Fontainebleau e Dijon. Prima di Natale sicuramente ce la farò a mettere su tutto, anche perché mi sto divagando coi vari pool di flickr e così mi diverto un mondo.
[lo so, vi ho sfinito, me lo dite spesso sul messenger, coraggio]
Al solito ora si posteranno delle fotine, cliccabili come l’altra volta, di posticini particolari che potreste visitare nella vostra gita a Parigi. Poi almeno tornate a casa e fate i fighi con parenti e colleghi e dite "quella lì del grissino che ho conosciuto a causa della Hunziker me l’aveva detto, perché io la conosco quella lì e oltre a far ridere a volte dice anche cose inutili ma belle" [quasi mi ci convinco anche io].
Pronti?
Se ci avete [in famiglia ce ne è sempre una] la zia casaechiesa pretina e chiesina che vi guarderà come peccatori per essere andati a Parigi, nota città che ti trascina tra night e mignotte [non so, l’immaginario collettivo a volte è strano] la sorprenderete e la farete rosicare tirando fuori la fotina del santuario della Medaglia Miracolosa. Uscita metro Sevres-Babylon, rue du Bac (70 e qualcosa, 74 forse). Fuori trovate opuscoli informativi, così non sfigurerete di fronte alla zia che sicuramente ne saprà per sentito dire.
Usciti a destra c’è la più grossa Epicerie di Parigi. Una gastronomia con davvero di tutto da ogni parte del mondo. Ecco, come dire… c’è di tutto. Nei miei giorni di visita anche un prosciuttaio napoletano che affettava del Parma.

Qui se siete studenti di medicina, lo so, gioirete. Questo accanto è il chiostro [come tanti chiostri medioevali ne è l’ex cimitero] di St Severin. Chiesa molto bella, in gotico fiammeggiante, nota alle cronache perché si presume che ivi quella lavandaia di Dante Alighieri, nel suo presunto viaggio a Parigi, si sia fermato qui spesso in preghiera.
Ma rimaniamo al chiostro. Nel 1417 qui ebbe luogo la prima operazione di calcoli alla cistifellea. Luigi XI promise la salvezza a un condannato a morte qualora fosse stato disposto a farsi operare [eh, mal che vada moriva sotto i ferri, ma invece sopravvisse…]
Nel 1871, il filantropo inglese Richard Wallace si trasferì dalla sua terra natia a Parigi. Vedendo le difficoltà di approvvigionamento idrico nelle zone più periferiche della città che andavano espandendosi e in cui era concentrata la maggior parte della popolazione decise di intervenire. Non per nulla l’era filantropo. Quindi offrì alla città di Parigi 66 fontane per abbeverare i cittadini. Di queste curiose fontanelle ne son rimaste pochine, tra le tre viste in giro ricordo una sui campi elisi, una sul boulevard de la villette, l’altra davanti a San Sulpicio. Questa è proprio quella sui campi elisi, a sinistra lasciandosi alle spalle l’arco di Trionfo proprio a due passi dal semaforo pedonale che da su place de la Concorde. Da segnalare che esistevano attaccate sotto le figurine, per mezzo di alcune catenelle, delle ciotole da usare come bicchiere. Tolte poi in seguito perché non era igienico.
St, Roch è ubicata nella via più elegante, o almeno una tra le più eleganti, di Parigi. Infatti tra le varie facciate di rue du Fabourg St Honore trovate anche questa della chiesa, lunga 126 metri e con una peculiarità. L’unica chiesa di Parigi orientata con l’asse nord-sud, le altre sono tutte est-ovest. Oltre ai sepolcri del drammaturgo Corneille, del sovrintendente ai giardini Le Notre [che disegnò anche Parco Ducale a Parma oltre a numerosi giardini francesi] e il filosofo Diderot troverete anche un pezzetto d’Italia.
Infatti all’inizio della navata sinistra troverete la lapide che sta a ricordare che tale Alessandro Manzoni, durante un celeberrimo attacco di agorafobia dovuto al casino generale per i festeggiamenti -mi pare- del matrimonio di Napoleone III, ritrovò qui la sua Fede.
Forse perché era la zona in cui lavoravo e dove alloggiavo, ma mi ci sono quasi innamorata. La zona del Parc de La Villette è meravigliosa. Qui a lato vedete la Géode, una vera e propria palla ricoperta di acciaio lucidato [6500 triangoli] dove all’interno si proiettano film sfruttando l’emisfericità dello schermo di mille mq. Esternamente, proprio alle spalle rispetto a dove ho fatto questa foto, c’è una bizzarra scultura. La bicyclette ensevelie, di Oldenburg. Una sorta di bici insabbiata che mostra solo un pedale, il sellino, parte del manubrio col campanello e un pezzo di ruota.
Il frantour come l’Odissea, un’opera epica!
Solo su fran.splinder.com (ma oramai basta un solo Fran)
Thurs
Buaaaah, io voglio redigere guide turistiche….
figo
Oh, secondo me saresti davvero brava per quel lavoro lì, se servisse anche una consulenza architettonica io son disponibile. Ci si fa su un bisssnesss.
Un saluto
Desmentera: e lo credo anche io che sarei davvero brava in quel mestiere lì, per una volta pecco di immodestia :)
Io ho appena iniziato a sistemare le foto di Londra sul flirko nazional-popolare… Son oltre 200! Ma quanto ce metterò? Spling…
Coraggio, come ti capisco…
Davvero?
Beh, si dovrebbe anche scrivere la pseudo guida “Senza un soldo a Parigi e Londra”. Che poi io son tornata a casa senza un soldo davvero! A proposito, sai che per puro caso ho trovato la casa del sovracitato Orwell. E’ una casina azzurra con piccolo albero alla sinistra del cancelletto a Portobello Road.
Nicole: hai una fotina, verovero?
Ohimè, no. Mi sarei dovuto arrampicare sull’alberello per farla bene, altrimenti non riprendevo nulla. Ma sono stata 10 minuti in adorazione con la gente che passava che mi guardava male.
sigh, sob
(mi sono scoperto un appassionato lettore di guide turistiche, quindi sì, Fran, il patinato mondo delle patinate guide ai patinati turisti ha bisogno di te u_u)
(se stai un po’ patinata è pure meglio u_u)
(non pattinarti né patatinarti, eh u_u)
(poi qualsiasi cosa farai andrà sicuramente benissimo u_u)
E comunque un hurrà per George “non-è-il-suo-vero-nome” Orwell.
(lo so, ma i patinati editori mi vogliono?)
(bu?)
(probabilmente sì, solo che non lo sanno.)
(forse non da subito gli editori di guide pVo… ti guarderanno di sbieco in maniera assolutamente non patinata… per cambiare idea quando “Turismo intelligente: sequestrata per 6 mesi in Marocco, istruzioni per l’uso” avrà raggiunto la nona ristampa nel giro di 3 anni)
(ah, e posso farlo stando accampata sullo spartitraffico?)
{sarà anzi necessario [il nomadismo sarà ritenuta una referenza decisiva (a patto che tu non stia sempre ferma *sullo stesso* spartitraffico)]}
[ah ottimo (mi garba anche questo uso compostamente matematico delle parentesi)]