Alla Turca (non prettamente una sinfonia)

Io, l’ho detto a quasi tutti quelli che mi conoscono e che saluto come al solito con fervore, ho una grossa idiosincrasia da testa di cazzo occidentale.
Odio i cessi alla turca.
Più che li odio, precisiamo. Ho dei grossi problemi di calibraggio del gesto, quindi tendo ad evitare di svuotare la vescica quando ne vedo uno.

Uff.
Cessi del Museo GuggenheimVabbè, mi si occlude la vescica ogniqualvolta, seppure mi scappi, io veda una turca. Non è razzismo, ma insomma, boh, sarà un trauma… ma neppure, non è che un coccodrillo albino ha risalito il buco della turca mentre ero impegnata nel gesto. Io, in una turca ci ho orinato una volta sola. Mmm, quando andai a Gardaland da piccina. Ci avevo circa cinque anni, o quattro. Incredibile, ricordo il cesso dell’hotel di Riva del Garda di cui ho ancora l’asciugamano da bidet in casa. Sono commossa… Ma torniamo al principio, ossia alla turca di Gardaland, che non era una attrazione. Difatti ricordo di aver fissato perplessa mia mamma e che cercavo un wc e vedevo solo quella ceramica lì a far da contorno alle mattonelle a terra, da cui si distaccava per quella specie di ondine lì che teoricamente non dovrebbero farti scivolare dentro.
Ricordo di aver pensato che mia mamma voleva farmela addosso.
La guardai perché mi scappava tantotanto però ecco, insomma, un po’ me la feci verso le scarpe.
Credo che da lì venga la costrizione dello sfintere. Cosicché alle Aule Nuove di Medicina, che ci son le turche, se mi scappa io esco, prendo la tessera della biblioteca e vado a mingere lì di fronte apposta. Oppure ad Anatomia, sebbene il cesso sia in uno scantinato e nessuno riesce a mirare e puntare al meglio nella tazza. Però mi inibisce meno, capitemi. Fortunatamente capita poco spesso, il bisogno fisiologico dico.

Quindi io dovrei girare con un palmare, trovare una connessione wifi e connettermi a questo sito ogni qualvoltaché la Natura chiama. 
Invece sono fortunata, visto che se non bevo circa due litri e mezzo di liquidi al dì, insomma… niente plin plin.

Ora che ci penso, però a me fa schifo anche il caffé alla turca…

0 thoughts on “Alla Turca (non prettamente una sinfonia)”

  1. Io ho da relativamente poco tempo vinto il blocco psicologico che avevo nell’utilizzo di qualsiasi sanitario al di fuori delle mura domestiche. E si vede anche da come ho preso ad usare i blog altrui. Ehm.

    Dei bagni alla turca apprezzo il brivido che sanno dare quando tiri l’acqua… “la diga non reggerà! Bisogna evaquare la popolazione!” “Appena evaquato” “…”.

  2. Anche la Fran, come tutti i Grandi della Storia, ha le sue piccole debolezze…

    PS: credo che i cessi alla turca esistano solo in Italia. Mentre il caffé alla Turca, sì, quello dovrebbe avere a che fare con i discendenti dell’Impero Ottomano. :)

  3. Stm: sono immagini bellissime

    Wally: penso esistano anche all’estero. Dovrei chiedere all’altro 50% della famiglia riguardo ai cessi, sono cose che ometto, ma penso siano ubiquitari. Del caffé alla turca ho ricordi grechi simili ad incubi ;)

  4. ah, quanti cessi alla turca nei campeggi…

    la funzione intestinale era una tragedia. tutti i vettori concentrati lì. potevi liquefarti.

  5. Almeno tu ci sei arrivata in tempo al bagno di Gardaland. Io no. Me la sono fatta addosso (avevo 4 anni) dentro la sala (o era un tendone?) dello spettacolo 3D. Mi scappava da morire ma mia mamma continuava a dire: “Aspetta! E non toglierti gli occhialini! Mi raccomando! Per nessun motivo!”. Così, tra la paura (perchè non potevo togliermi gli occhialini 3d?) e il freddo (Pioveva a dirotto quel giorno) non ce l’ho fatta, ed è successo l’irreparabile. Dopo il dramma, (e a spettacolo finito) mia madre per sdrammatizzare disse:”Beh, dai che non se n’è accorto nessuno, penseranno che il pavimento sia bagnato per la pioggia…”.

    Ecco, questo è uno dei primi ricordi più nitidi che io abbia dei miei primi anni di vita. O_o

    Luci

  6. A Vienna c’è un cesso che devi assolutamente vedere: quello della Hundertwasser Haus! Se la ritrovo, domani ti metto la foto online… :-)

    [ebbene sì, ho fotografato un cesso, ma in alternativa c’era la mia compagna di allora che… beh, finito l’amore e osservata con un po’ di obiettività…]

  7. Ari: son (brutte) cose

    Ramna: tsk ;)

    Luci: caspita, siamo rimaste segnate.

    mc: ammetto che ci sono entrata, ma non nei cessi :)

    Velenero: un cifro (cit.) per quello li ho messi [serviva ingentilire il post, ecco]

  8. Ah, comunque anche Radio Deejay ti ruba le idee. Oggi pomeriggio al programma della Pina parlavano proprio dei bagni più strani in cui gli ascoltatori erano stati..insomma..Fran, fatti rispettà !!!

  9. anche io traumatizzata dal cesso alla turca di Gardaland. Bisognerebbe creare un’associazione, e chiedere i danni.

    Ma il caffè alla turca invece è ottimo, e poi mi fa sentire dentro un romanzo di Daniel Pennac

  10. Ah la turca, che brutti ricordi!! La prima volta che l’ho vista fu in piscina da piccola: ho guardato dentro il bagno, ho guardato mia madre e ho detto “Mi è passata!”. Non ci ho mai più messo piede! =P

  11. ..ma donzelle care, volete poi mettere che popò di quadricipiti alle gambe poi si mettono su a frequentare i cessi alla turca?

    mh? mh?

    e c’è ancora chi -povera stolta- va a spende’ euretti in palestra..

    ;-)

    barbara

  12. gVazie gVazie

    esco dalla rigidissima scuola di Jane Fonda: meglio un cesso alla turca al giorno che mezz’ora di sue videocassette!!!

    b.

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