Era lì che voleva volare [l'uccellin della comare]

Il mio pistolare coi feeds su bloglines da dei frutti.
Specie quando ti si aggiorna prima che te sprofondi nel letto. Anzi, ormai già dormo appena mi alzo dalla sedia. Una tragedia. Sei caffé al giorno non bastano. Fortunatamente quando me lo faccio a casa è denso tipo paraflù alla caffeina e al guaranà. Credo che sia nelle liste doping.
Stamattina eravamo dunque ad aspettare che la macchina del caffè al solito secer… ehm, no fa più schifo e dopo domattina devo portarmi del nescafé da sniffare sennò. Aspettavamo che del fumante caffè della macchinetta dello sgabuzzino ristoro del nostro plesso biotecnologico ci fosse servito dal rassicurante bip. E intanto si cazzeggiava al solito, enumerando le cazzate che ci son accadute mentre magari dovevamo studiare ma piuttosto io postavo dei post remunerati e il mio compagno di studi attaccava villaggi a caso depredando poveri giocatori a Travian.
Io metto una faccia contrita degna delle lezioni di Fioretta Mari e esclamo.

"Ma hai sentito che hanno sforacchiato il prof sbagliato? Cioè, aveva la porsche quindi cioè non è una cosa di per se errata…"

Il volto dell’interlocutore era un tripudio di segni di interiezione come non se ne vedevano da tempo.

"Ma ma…"
"Lo so, fossero passati anche qua dici. Però ecco, insomma… il problema che lui è anche clinico. Avrà fatto casini causando qualche morte prematura del Cigno o trombato la donna sbagliata."
"Ma te da dove le pigli le notizie?"

Poi una inventa il titolo che mette su, non posta a mezzanotte dato che ha un sonno della malora, ma lo dice a una donna di nome Ari che può confermare e il giorno dopo legge la notizia con cui Repubblica poteva comodamente sottotitolare.
[io un collega lo escludo. Al massimo ci si sarebbe fatti la fiancata con le chiavi scrivendo "stronzo e impotente", che a voi uomini da noia. Insomma, vi spiate anche negli orinatoi, vi cadono le mani sempre lì per controllare non sia volato a vanvera, figurati se un chirurgo ve l’ha impallinato pria che s’aprisse la stagione di caccia. Dai.]

Io l’ho detto che i sottoposti, invece,  non son normali [perlomeno lo pensava anche il prof, a metà discorso]. Vedete che i fatti mi cosano? Pensa se una delle sciacquette mi avesse fatto flambeé.

0 thoughts on “Era lì che voleva volare [l'uccellin della comare]”

  1. Ma pensa. Sabato scorso, mentre pensavo al concerto di Jesolo e al fatto che non ce l’avrei mai fatta a vestirmi da Pierette ed essere al parcheggione entro le 6:45, ero al supermarket con mia madre a prendere il caffè alla macchinetta. Stavo aspettando come una zombie il BEEP dell’effettuato caffè corto per me e la maledetta mica suonava. Era una macchinetta sordomuta. Infame!

    Scusa, ah Fran, son rimasta indietro a leggere le tue vicissitudini. Vediam se mi metto in pari.

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