Io ci ho sempre avuto idee strane in testa, perché se le cose non mi tornano le devo per forza far tornare.
Questa era una cosa bellissima per matematica e chimica perché il metodo Fiorinì, ossia te lo faccio tornare apposta a volte serve.
Quindi io avevo risolto in modo fantasioso un dubbio che non doveva attanagliare alcun bambino: Babbo Natale e/o la Befana, esistono?
Per me inizialmente non potevano esistere. Insomma, mica potevano averci spie ovunque, io non scrivevo la letterina e sicuramente quindi dialogavano con i miei genitori.
La prima spiegazione plausibile fu che le aziende di giocattoli producevano in surplus e verso Natale davano più giocattoli a basso costo o quasi gratis a questa fantomatica organizzazione Babbonatalesca, che siccome girando vedevo tanti babbonatali di diverse taglie avevo capito che quelli vestiti di rosso erano dei co.co.co.
Poi arrivai dopo un paio di Natali alla versione definitiva: Babbonatale o la Befana non esistevano come figura in se ma in realtà erano, diciamo, una organizzazione per mezzo della quale i genitori demandavano i regali ottenendo prezzi di favore e poi le facevano distribuire da tizie vestite da anziane per l’occasione o tizi vestiti da anziani rossi per l’occasione.
Il problema è che proprio non mi ritornava la storia del gratis, quindi sì, all’inizio pensavo che i genitori mettessero una quota, poi direttamente che fosse un servizio pagato dai genitori per mantenere il tutto.
Poi, mica potevano entrare in casa senza chiavi.
Non saprei, era grave?
Per favore, sostieni la nostra nuova iniziativa. Ne va del futuro di tutto il pianeta.
mah, anch’io non ricordo di aver scritto letterine. ricordo solo mia mamma che mi diceva: “cosa vuoi per natale? mi raccomando, che non costi troppo!”. ecco da chi ho preso la tirch…ops, parsimonia.
ecco io avevo tentato spiegazioni di questo genere ma molto meno efficaci, preferivo abbandonarmi all’immaginazione..
io ero scema e non mi spiegavo :)
ma poi io avevo anche gesù bambino
M_L
Quella dei giocattoli in surplus mi pare… cioè… ma quanti anni avevi? o_O
Io la letterina la scrivevo, indirizzandola a Babbo Natale, Paese delle Renne. Ma mi ricordo di quell’anno in cui la spedii al Paese delle Relle e i regali arrivarono lo stesso. Eppure non feci 1+1, bah, ero un addormentato u_u
Stm: tra i 4 e i 5 anni, già a sei anni non ci credevo più.
Marlboro: ma è meglio, secondo me, crederci.
Plugga: :)
Nicole: lol
Iduegeni: quale? il precariato?
Hai uno spiccato senso pratico.
(io ci credevo)
No, non era grave.
Lovejoy
eh cmq sono stata scema fino alla prima elementare perchè poi la mia simpatica suora insegnante ce lo ha spifferato con tale sdegno che sembrava parlasse con dei maturandi….
ecco e poi si chiedono perchè uno c’ha problemi da grande
M_L
Mia mamma usa sempre un efficace adagio nei confronti delle suore.
(belli questi post da comunità di recupero)
Io di famiglia ci ho il detto: “monache, preti e polli non si trovano mai satolli”
Mannò, un po’ farraginoso ma non grave…;-*
Anzi :)
[posso candidarmi la prossima legislatura al tesoro, però, no?]
Io pensavo che se Babbo Natale fosse esistito davvero, sarebbero stati tutti cattolici.
Non è grave: siamo svegli.
gesù bambino no?
Bah, a me in effetti sembrava strano che un vecchio grassone riuscisse a passare dal camino..
Credere a Gesù Bambino? Sotto il Po è difficile.
Ero una bambina decisamente distruggicoglioni (e, in tal senso, mi son mantenuta bene!) e, dopo innumerevoli risposte poco convincenti da parte dei miei genitori, ho deciso di risolvere il problema di babbo Natale alla radice: gli ho fatto la posta, nel senso che mi sono alzata poco dopo essere stata spedita a nanna, e ho visto i miei genitori mettere i pacchi sotto l’albero.
Che bambina antidivertente!
:-P
AnniKa
LOL
E’ vero, noi precari siamo disposti a tutto, pur di tirare avanti.
ma passare in mano alle cooperative rosse, questo mai.
^-^
…