Non vado a Piacenza per piacervi.

Centoquarantasette per Piacenza.Sì, quello in basso a sinistra è il mio piede, quello bianco è il mio divano, quello in alto a sinistra sono due appuntini sulle cose che mi ha ordinato il capo.

Per di più ho appena scoperto da un’ora che nell’olimpo trenitalia esiste il regionale veloce. Un ossimoro. Chissà.

Dunque, ve l’avevo accennato. Ma facciamola più strappalacrime, come se fosse la storia di Piero Mazzocchetti.

Caro Giorgio,
con la o chiusa, che quassù scazzan sempre gli accenti, ‘sti settentrionali. Una volta persi del tempo, in facoltà, a spiegare la differenza, ad una veronese, tra vénti e vènti. Con applausi degli astanti, icché a volte mi si prende una vena teatrale, specie quando mi girano i coglioni.
Dunque, conterraneo, sappi che mentre te istrioneggi sul palco prima c’è tutto un lavoro che insomma, ecco, son due coglioni tanti. Ora che ci penso, quante volte si dice coglioni dialogando tra toscani? Troppe.
Ma andiamo con ordine. Domani dovrò spudoratamente mentire all’ufficio affissioni. Ma come ha detto il mio capo "con la tua angelica faccia di culo ci riuscirai sicuramente". Dovrò andare in giro per Piacenza, e chi l’ha mai vista Piacenza. So che dal grattacielo della stazione si va dritti, che c’è una piazza, e poi una via tutta lunga. Ora non so, per piazzare centoquarantasette locandine spero sia lunga dieci chilometri, ché sennò la vedo male.
Anzi, a me viene sempre da ridere quando mi trovo nella merda e già sto ridendo. Magari è meglio, perché pensano che essendo del tuo entourage almeno ci pensano allegri e sgarzoli. E tutti a chiedere se ho biglietti gratis. Me ne fossi veduto uno, di spettacolo a cui facevo promozione. Una sega. Nulla. Pioggia, vento, neve ma neanche una visione frontale del palco.
Già, che tristezza. Mi fo triste da sola, ci manca che ci metta che domani sbarco alla stazione di Piacenza con ‘ste centoquarantasette locandine di cartacencio (ché costa di meno la carta con la grammatura minore, e il capo a ‘ste cose ci guarda. Mi ha gentilmente chiesto pure se evito di prendere l’intercity, per dire) sotto braccio legate con lo spago. Già che oggi ho dovuto mettere io quelle fascette adesive con la data dello spettacolo, datosi che abbia sol io le unghie.
Giorgino, su, apprezza lo sforzo e che ne so, invitami al prossimo show televisivo. Visto che tra toscani ci si aiuta. Magari ti serve un autore, qualcheccosa, basta che sia al coperto, al calduccio e per un prezzo superiore ai sei euro all’ora. Eh? Ci conto?

0 thoughts on “Non vado a Piacenza per piacervi.”

  1. tesoro, se riesci a spiegare a una vicentina della vicenza est la differenza di verde con accento acuto e grave, avrai mia immensa stima!

    nicole

  2. hanno calcolato che, stando il mercato ingolfato come ora, e stando gli stip… ehm, rimb… ehm, sold… ehm, insomma, essendo i ggggiovani così precari come oggi, ci vogliono mediamente 26 anni di lav… ehm, fat… ehm, sfruttamento per comprarsi un appartamentino di 50 metriquadri nel centro di una città media.

  3. Ma io infatti ho il mutuo a 30 anni. Ho provato a chiedere al Montedeipaschidisiena se come incentivo mi impacchetta per Natale o Feste un giocatore di basket a caso, ma non dicono nulla (e non mi danno più la bottiglia di Fontanafredda a Natale, sob)

    Altro che 26 anni, tsk (che poi, se gli specializzandi adesso non fanno fuoco e fiamme e non si fan rispettare scendendo in piazza io la casa la vendo e pianto la tenda in reparto appena mi laureo, ecco)

  4. suvvia, io mi faccio 100 manifesti alle 3 di notte e non mi danno una lira. Ah, e devo sempre girare con la chiave inglese a portata di mano, nel caso di un incontro con quei simpaticoni della Cdl..

  5. Comunista: sì, ma tu non devi entrare in esercizi commerciali e proferire dei signora mia son cose, e poi lo fai in nome dei tuoi principi. Io ne son sprovvista, di principi, al momento.

    StM: sìsìsì (cit.)

  6. Inventati un insulto mirato, così finisci di nuovo sui giornali e ti nota… :-)

    No, probabilmente non gradirà, ma ti noterà di sicuro… :-)

  7. quando mettevo in giro i manifesti per i rally la cosa più divertente era cercare l’ufficio affissioni. in un paesello vicino a novi ligure era a casa di un pensionato siciliano che parlava solo in dialetto.. spinta da pietà sua moglie traduceva ammè&compagno di affissioni una frase ogni 5.

    seriamente, la realtà degli uffici affissioni (ai quali devi pagare la tassa e farti mettere il timbro sui manifesti) è davvero singolare.

    voglio fare quello da grande.

    ^_^

    barbara

  8. Ancora tu?

    [..] Io ora ve lo dico, saranno scelte innovative ma io che son qui, pane e salame, non le capisco. Certo che fare lo spettacolo di Venerdì Santo a Piacenza e farlo il due Novembre a Parma ci ha sto filo conduttore che se fossi uomo mi farebbe scarta [..]

  9. ahah chissa’ come e’ finita? Avrai attaccato 200 cartelloni in zona stazione e via a gambe legate verso la capitale del ducato? O avrai direttamente cestinato la maggior parte? La prossima volta fatti sentire che ti si aiuta….

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