Morti bianche.

Mi da fastidio il pressappochismo. Io, che ci ho una cultura nozionistica.
Visto che anche il concertodelprimomaggio verrà dedicato alle morti sul lavoro magari sarebbe d’uopo far sapere un po’ a tutti che le morti bianche, che si chiamano così come termine tecnico sids, indicherebbero in realtà la morte da culla dovuta in specialmodo ad alcune affezioni mitocondriali. Peccato che in internette non ho trovato moltissimo: mea culpa, ho cercato in italiano. Però se volete la wikipedia parla di mt DNA, e io volendo, se non avessi studiato tutto il giorno, potrei scrivere qualcosa desunto (!!) dai miei studi. Coff coff.

0 thoughts on “Morti bianche.”

  1. Confesso che, frequentando poco gli ospedali, è la prima volta che sento una cosa del genere.

    Comunque “morti bianche” nel senso di “caduti sul lavoro” è una rielaborazione giornalistica del termine preferito dai circoli di Rifondazione: ”

    omicidi bianchi“.

  2. manfatti sono d’accordo.

    E’ come per la tipa che è morta infilzata dall’ombrello, se da una parte il pressappochismo dilagante urla “pena di morte” o “ergastolo”, la verità è che l’assassina tra 4 anni sarà fuori.

    Perché la difesa sosterrà l’omicidio preterintenzionale, ovvero che la romena, con quel gesto sconsiderato, non voleva di certo uccidere e la pena, da codice di p.p., prevede da un minimo di 10 ad un massimo di 18 anni.

    Poi la difesa chiederà il rito abbreviato e la pena scenderà ad 8 anni, con il risultato che tra 4 anni la romena otterrà la semi-libertà.

    That’s all, folks.

  3. MANCATE PREDISPOSIZIONI DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDIVIDUALI

    Autore: Giacomo Montana

    “Ennesima morte sul lavoro: un operaio di Brescia cade da un palo della luce e muore sul colpo

    Vola da sei metri precipitando al suolo e viene schiacciato anche dal cestello morendo sul colpo; questa la dinamica dell’ennesima morte sul lavoro. Un operaio di 53 anni, che lavorava per una ditta di impianti elettrici di Nembro (Bergamo), e’ stato sbalzato fuori dal cestello a bordo del quale operava su un camion, mentre stava cambiando le lampadine dell’illuminazione pubblica. Il fatto è accaduto a Nave, in provincia di Brescia. Inutili i soccorsi.”

    Fonte: http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=637

    Sono tragedie quotidiane e nonostante la pericolosità ai danni dei lavoratori, tutto procede con le pacifiche violazioni di legge a cominciare da ex art. 2087 codice civile et dlgs 626/1994 e seguenti sino, come abbiamo visto, alla responsabilità della procurata morte. Oggi vi è una forte tendenza a rendere come fosse tutto quasi normale e riflette una società in cui si fa vedere solo la punta dell”iceberg. Delle sofferenze, dei timori e talvolta delle paure dei lavoratori verrà sempre continuato a fare in modo che la gente non ne sappia quasi nulla. Ogni lavoratore che muore a causa delle mancate predisposizioni dei dispositivi di sicurezza individuali, non potrà mai più raccontare le sue sofferenze e il terrore precedenti alla morte! Sono fatti al silenziatore da brivido. Questo fa comodo a tutti quei criminali che assomigliano a sadici serial Killer, protetti da forze politiche che a questo punto, a mio avviso, sono persino indegne di rappresentare il Paese! Corruzione politica? Tutto, dopo ogni vittima sul lavoro si mette sistematicamente a tacere, quasi come che si volesse equiparare ogni criminale che ha procurato sofferenza dolore e/o morte al lavoratore, ad un eroe negativo da proteggere! A questo punto e su queste basi rassicuranti per i responsabili, le morti bianche continueranno sempre ad accadere senza né freno né fine! Una volta non potevo crederci ma oggi ho oltre di dieci anni di constatazioni, su chi è vittima sul posto di lavoro, di azioni criminali fatte passare sistematicamente inosservate, sino a produrre altissimo rischio di morte sulla vittima! Oggigiorno vi è una maggiore corsa all’arricchimento e senza scrupoli viene cercato il successo puntando su violenza, sesso, droga e morbosità varie, dando con farse di facciata, persino idee, spunti ed esempi attraverso il cinema e la televisione, e qui, si collegano storie con l’attualità, coinvolgendo figure di mafiosi e contrabbandieri di droga, politici corrotti e mercanti di schiavi che causano la morte. Quale differenza tra “fiction e realta”? Ci sono comunque inconfutabilmente situazioni di violenza indiscriminata sul lavoro, e personalmente ho avuto riscontri oggettivi, che certe ulteriori torture psico-fisiche causate premeditatamente alla persona già vittima di reati penali, fanno parte di una strategia del terrore, verosimilmente per spaventare e poi impedire di parlare alla vittima, che sa troppo del crimine che gli è stato fatto subire sul posto di lavoro. Difatti oggi c’è chi sa, ma non può parlare a nessuno, perché viene tolta la parola con uno sporco e inimmaginabile silenzio stampa.

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