Continuo a dire che magari ricordo meglio le terga di Bellamy, e non so perché.

Lo so, latito. Me ne accorgo anche io. Ma che ne so, che ci posso fare, io dietro a questa scorza di cemento dentro sono tenerona. Io non ci posso far nulla se la persona di cui si diceva sotto (mmm, dovremmo iniziare coi soprannomi. Magnagatti, ok?) mi da un immediato feedback al post che scrivo e quel feedback come dire, vale più di un link scoperto su technorati e indicizzato anche in blogbabel per farti risalire la classifica, ecco.
[Oddio, io ho scoperto la sua esistenza guardando chi mi linkava su technorati. Ehm.]
E non è che scrivo cose tenerose solo perché lui prese a febbraio i biglietti in 15esima fila in Arena eh. No, no, son cose spontanee. Sennò avrei già dovuto ignorarlo visto che il concerto è finito. Però ecco, invecchiando si diventa teneroni, non quelli di casamodena.

Dicevo, ho incontrato un sacco di belle persone in giro, eh.
La gente che legge qui diciamo quindi che è bellabella e che questo sglaps attira belle persone, ne sono orgogliona e un po’ credo (ossignore, sto per farmi un complimento) che sia un po’ anche merito mio, via.
Facciamo che parto dal principio. Io ho conosciuto i genitori di quella che è la mia più grossa fan-amica-sostenitrice-ultra, ossia la Annina. Due persone meravigliose. E non lo dico perché leggono questo sglaps, ecco, ma perché sia mi son sentita a casa e un po’ rimpiango di non esserci andata prima. Ché la mamma di Anna, la signora Francesca, che è, se mi ricordo bene, di maggio come me e con la stessa iniziale del cognome mio poi ci ha scattato anche questa foto, a me e ad Annina. E anche la signora scatta trecento foto come me quando è in giro. E ci davamo ragione, quindi. E il suo papà, il signor Gianni mi ha detto che io ci avrei la sensibilità e insomma un po’ le carte da scrittrice, secondo lui. E l’abbiam detto dopo che si era lì, a parlare di tante cose e poi alla fine anche di Baricco, e si diceva che insomma, non è che serve la scuola da scrittori ma ci vogliono tante cose. Mi sa che son diventata rossa tipo la bandiera quella che si issa lì al mare quando ci sono i cavalloni.
E secondo me si è fortunati ad aver genitori in quel modo bello lì, lo dico.

Poi siamo arrivate a Verona. Io e questa donna qui, ossia la mia tesora.
Ricordo cose random, perché insomma, la notte prima non è che sia stata benissimo eh. Io che non ci ho sta gran salute. Quindi il giorno dopo mi sentivo la fotocopia di me stessa, di quelle fotocopie con gli annunci vendo/affitto con le frangette di carta staccabili per prendere il numero di telefono scotchate sul lampione. Ecco ricordo solo il caldo, la voglia d’acqua, il caldo, il sole, il cellulare che era un turbinio di sms e chiamate, la calura, la sete, l’Arena di Verona, io che seguivo queste terga e vari sprazzi così. Diciamo che volevo preservare l’intelletto pel concerto, ché poi mi son presa anche la maglietta del tour stavolta, proprio a crepi l’avarizia, signora mia.
Una small da uomo. La maglietta. Ed ero indecisa con quella che sembrava uno smashup tra Muse e Ferrari, ma alla fine ci ho quell’altra che poi fotograferò o ci andrò a quei raduni di blogger lì, che dopo ti lincan tutti come se fossi amico di tutti.
Io poi credo di aver collezionato una innumerevole serie di figure di merda, ma invero neppure me le ricordo tanto. So che ero stanca, e quando sono stanca il cervello va da se, io lo saluto con la manina, mi faccio un pisolino ma intanto il cervello sta lì e insomma si comporta come un bischeraccio che pare Benigni quando fece il monologo sulla patonza lì alla Carrà.

Io, che son passata allo sharing del mio scibile nozionistico da sapete che se ti trapiantano il rene non è che te lo sostituiscono e sì, perché esiste proprio il vino da celebrazione di messa.
Per capire come ero messa, eh.

Quindi non so come mi abbiano preso le belle persone che ho conosciuto quel pomeriggio/sera.
Ecco, per esempio, in ordine sparso: non so cosa abbiano pensato Barbara e Giacomo quando io allo Spizzico gli ho detto subito "li volete subito i biglietti?". Non so, magari mi han preso tipo persona spiccia, scazzata, ché io invece ero salita con la cosa di prendere i posti per mangiare e per ritrovare il mio zen interiore (simpatico modo per dire che ero stanca e almeno avrei tenuto il culo sulla sedia al climatizzato).
Poi io ci avevo da vedermi anche con lei. Ma mica ci siam ricordate.

In pratica la prima sconosciuta che ho veduto è stata lei, la Sere. Che mi ricordo benissimo in ipertensione e chiara confusione orgasmatica quando ci è venuta a cercare in platea e a dire che lei, ammanicata e raccomandata, aveva avuto i biglietti di prima fila, accanto alle morose dei due meno pesanti dei Muse. Ricordo anche la mia battutona: "se ti senti male e hai bisogno del medico chiedi solo di me, mi raccomando" consequenziale a quella di Annina: "ti vedo troppo agitata, vuoi che ci andiamo noi? facciamo scambio biglietti per il tuo bene".

Poi la Marlboro e moroso. Simpaticissimi. E per una cosa o per l’altra io e lei ci si vede sempre poco verso i concerti dei Muse. Complici le batterie dei cellulari sempre che van a troie. Quindi va a finire che ‘sti MuseCamp son poco proficui, ché qui è tutto un corricorri, signora mia.
Ora finirà anche che mi son scordata di qualcuno.
Tipo, mica ce lo stavo mettendo che c’era pure il mio amico Kap.

Poi alla fine, dove c’era l’amica di Ari quella che ha scritto il libro con la frase lì di Citizen erased, mi pare, ho risposto solo un: "Cazzarola. Ehm, scusa, so che non è un commento da farsi ma ora mi viene in mente solo questo".
Poi abbiam visto anche la Nicole, che si è messa a parlare con l’Annina della Ca’Foscari, e ci aveva anche il cartello, ma al solito se non salutava lei col cavolo che me ne sarei accorta eh.
Io che pensavo lì tipo come quando Winnie the Pooh pensa al miele ma io pensavo a qualcosa da bere, che insomma ci avevo sete. Ché l’avevo detto alla componente maschile di cui sopra "uomo, vai a prendere da bere", ma mica ci era andato subito. Non son cose. E insomma, manco mi ricordo cosa le ho detto, alla Nicole. Quindi in caso di ingiurie le chiedo scusa, ma ero in panne io, ricordo solo che al parcheggio mentre gli altri adopravano i clacsons (e non il gruppo) io falsettavo Knights of Cydonia. Cosa che mi sa che se avessi tenuto giù il finestrino credo e immagino ci avrebbero fatto uscire per prime. Ma boh, son cose.
Poi parlo anche del concerto eh, in toni carampanosi.

30 thoughts on “Continuo a dire che magari ricordo meglio le terga di Bellamy, e non so perché.”

  1. io mi sono meritata una foto di culo (che non gli rende giustizia minima) e la citazione per l’amica lì. son cose. ma tante cose.

  2. al prossimo concerto dei tre io devo assolutamente trovarti! (ma anche prima eh) io ti son venuta a cercare tipo venti minuti prima che iniziasse ma nada, non ho più la vista di una volta °__°

  3. in ogni caso dalla mia sesta fila vedevo benissimo la signora bellamy…e ho capito tante cose (tipo perchè Matthew si veste…così) :)

    M_L ( che è simpaticissima ;P)

  4. beh, ero abbastanza morta anch’io. cosa che si è concretizzata col fatto che mi sono diretta subito al luogo dove era collocato millemilla anni fa lo spizzico…

    no, nn hai detto ingiurie.

    quando si trovano colleghi cafoscarini ci si isola un pò, siam tutti come una setta!

    il cartello lo attacco in reda!!! ;-)

    mi ha fatto piacerissimo vederti.

    anch’io ho la maglietta del concerto, acquistata con sconto amicizia!!!

  5. spizzico? mmmm non saprei..

    ma se volete io la foto di ****, la donna di bellamy ce l’ho.. era nella fila accanto alla mia ;) (non sono per nulla pettegola, lei è una tamarra mai vista ma m’è parsa discretamente faiga)

  6. Ok domani arriva la foto, ora sono live from mobile phone e dubito esista il copiaincolla sul mio nokia!

    Ma l’idolo che faceva le ole purtroppo era due blocchi di posti dopo di me! Io ero in prossimità lady bellamy e mamme varie (e sosia di dom! Non dimentichiamolo)

  7. beh, o barattavamo la mia amica bionda per le tre magliette o ci beccavamo ‘sto prezzo. che era circa il prezzo delle magliette degli arcade fire (che nn abbiamo comprato perché siamo andati a mangiare e siamo ritornati in piazza castello trovando solo … pattume!).

  8. Allora, la foto della Polloni è perfetta, ma non si notano gli stivali scamosciati fino al ginocchio e il ciondolo-cuoricione azzurrino che portava al collo…spero che non gliel’abbia regalato Matthew. La morosa di Dom sfoggiava pantaloni mimetici e converse gialle…che altro? Beh, tutti mi hanno detto che sembravo una pazza isterica…ma insomma, capitemi…in condizioni normali sono quasi una persona a modo…:) :) :)

    Sere

  9. la morosa di dom, dato l’abbigliamento, sarebbe riconoscibile tra mille :D

    giusto purtroppo il cuoricione tamarro che sembrava di turchese s’è perso nell’inquadratura!

  10. Argh, vabbè, ma la morosa di Dom è inglese, no? ci può stare.

    In tutto questo: ma la moglie di Chris s’è mai vista?

    [argh, siam peggio che da Cucuzza]

    (Sere, no, dai non sembravi pazza)

  11. Cessica (dici cosi’ per via del suo nasino non propriamente alla francese??? io sapevo Jessica) deve andare di pari passo con Dom, o no?? Li avete visti tutti i suoi pantaloni verde pisello tendente al verde acido!!!

    La moglie di Chris non l’ho mai vista, quindi poteva essere seduta vicino a me ma non l’avrei saputa riconoscere…

    Sere

  12. Ma cos’è? Il commento di un concerto o la seduta dal parrucchiere??

    Comunque , non bisogna mai generalizzare…..non è detto perchè si è italiani ci si debba vestire per forza bene o che gli anglosassoni siano necessariamente “pacchiani”; il gusto nel vestire dipende dal modo di essere di una persona, e la raffinatezza o la truzzaggine sono, purtroppo o per fortuna, indipendenti dalla nazione d’appartenenza. :).

    P.S. : il pendaglio a cuoricione è di una rozzezza unica, se il mio ragazzo me ne avesse fatto uno, gliel’avrei tirato dietro immediatamente!

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