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Sarà dai primi di settembre che cerco di curarmi con diverse figure professionali a supporto. Non l’avevo mai fatto prima, e con la coscienza di ora affermo che avevo fatto bene.
Mi tengo dentro la mia situazione di salute fisica il più possibile. Perché è complessa, brutta, pessima. Io se avessi un paziente con lo stesso quadro raccatterei tutto il cinismo che ho e riderei.

Per tutte le medicine che prendo e per il dolore viscerale molto forte anche la testa ne soffre. Da sabato, vi dirò, io mica controllo tutti i miei gesti. E due persone, il post di ieri, ne hanno pagato le conseguenze.
Continuando forse a non capirmi.

Sto seriamente valutando di prender su risparmi e borsa e andarmene un po’. Chiudendo ponti e contatti. Con chiunque eh. Forse qui no, ma forse, non saprei come postare ma boh.
So che non è maturo, non è serio, non sarebbe da farsi. L’ho detto a quelle due persone e l’han preso come minaccia.
Non è una minaccia.
Da una persona che sei mesi fa ha sbagliato il calcolo della dose letale di due pastiglie è il prodromo di una cosa che voglio fare, visto che me ne mancano altre.

Voler bene è a volte mettere anche da una parte un pezzo di se stessi dando quell’aiuto che l’altra persona è arrivata a supplicarti.
A volte.

Io sto qua con un dolore interno biologico e un altro non che è simile a come se avessi ammazzato qualcuno. Lacerante a tratti da quanto sento che sia del tutto colpa mia e che io non posso fare nulla per rimediare o migliorare.
Mi sento in colpa di non essermi fatta capire. Io, che cercavo di tenermi l’astinenza da morfina e che mi trattengo le lacrime e stringo i denti dai malesseri.
Io, che le unghie viola le ho perché quel muscolo cardiaco non vuole andare bene, sotto il peso del resto.
Io, che quindi mi tengo dentro tutto questo per fare in modo che il resto non sia influenzato. A me che adesso formicolano le mani mentre scrivo e sento i fischi nelle orecchie. Io che mi trattengo solo in fondo dal picchiare una e che non mi trattengo dall’impulso di ferire qualcunaltro. Io che ora sto qui e penso che starò ancora peggio, perché io ci penso, e non si risolve. Loro, che non si sopportano ma stanno reagendo allo stesso modo nei miei confronti. Uguali. E dicono di volermi bene.
Io che in questo momento non so seriamente come cazzo faccio.

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  1. fottitene degli altri e fai quello che ti senti. hai il diritto di gestire come vuoi i tuoi momenti negativi, lunghi o brevi che siano, senza dover spiegare niente a nessuno se non per sfogarti, o per amore.

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