Oggi, per darvi quegli spunti di conversazione da cena aziendale o nei momenti bui al bar coi vostri colleghi, siamo qui a parlare del coniglio rosa del metro parigino.
Non stiamo parlando di una creatura di ingegneria genetica che si abbevera dagli orinatoi e si ciba della spazzatura, ma del simpatico animaletto rosa presente sugli adesivi delle porte dei vagoni della metrò parigina.
Questa qui accanto (da questo bellissimo set) è la immago di codesto animale, ricordato solo nella wikipedia francese e basta.
Purtroppo la foto che vedete. non è proprio quella più diffusa, che è questa e va a recitare "Ne mets pas tes mains sul les portes, tu risques de te faire pincer tres fort" (scusate la mancanza di accenti, ma io il francese lo so da emigrante, mai imparato bene a scriverlo ma quando c’è da esprimersi frego tutti. Sì, dovrei impararlo bene ed emigrare, un attimo eh). Occhio, che traducendo poi la stessa frase nelle varie lingue non è lo stesso. Nell’inglese non ti dicono che ti fai la bua, da noi ci mettono il punto esclamativo. E poi l’italiano è scritto piccino, così, in simpatia.
Come scritto anche lì sulla pagina in lingua baguettara il simpatico surrogato di BugsBunny è stato fatto oggetto di ironie e di vari scherzi (un po’ come i cartelloni elettorali di forzait… ehm). Una di queste è molto simpatica, venne attaccata sugli adesivi originali delle porte dei vagoni e non si sa perché in italiano sia stata come censurata. La miglior traduzione nel nostro idioma sarebbe: "Occhio, non mettere il tuo batacchio in mezzo alle porte sennò te lo ritrovi stirato e candeggiato".
Non comprendo il perché della pruderie nella traduzione, mah, coda….
Inutile dire che pincer, ramasse, e pelouse son parole che oh, mi riempion la bocca e non so, forse emerge l’autismo che non ho mai avuto e ci rido da sola. Mah. Ispirano.
L’altra cosa son gli strapontini. Ora, come si dirà strapontins in italico idioma? Non lo so. Però sono quei seggiolini che vedete in avanti, nelle zone di stazionamento. Quelle in cui nell’ora di punta ci si ammassa come carri bestiame (una volta, vidi delle scene lì alla stazione di Pigalle che non vi dico. E detta così pare anche un doppiosenso.), ed ecco, vah, in quelle ore lì ti dicono di non usare quei seggiolini per star seduta ma startene in piedi. In realtà un po’ più nelle linee nord-sud sono un attimo più bravini a guidare. Potete farci caso.
Da segnalare anche altri cartelli d’avviso. Purtroppo non li ho fotografati. Un po’ per mancanza di tempo un po’ perché un anno e mezzo fa un po’ mi vergognavo: ormai no, potrei fotografare del vomito e farlo passare per avanguardia.
Ora però vi posso illustrare, da altrui foto: attento che il treno non accosta bene alla banchina giacché siamo in curva, quindi se c’è spazio, oh, noi t’abbiamo avvertito, strullo. Poi quando suona la sirena ché il treno riparte, magari statevi fermi sulla banchina sennò vi schiacciate come pustole. Magari non scendete sui binari, vi arrostite; assieme al sempreverde Vietato Fumare.
anche a te tanti auguri da blogger :)
un bacione
Liu Jo
coniglio rosa? come il coniglio assassino di dylan dog. adesso termino di leggere il post.
strapuntini! :)
Stefano: uh, ecco.
A me piaceva troppo il cartello “vietato fumare se il treno è regionale” che c’era sui treni italiani.
Un divieto alla cazzo. :P
p.s. il coniglio è teribile… O_o
il coniglio è animalo che evoca prudérie e stragi pulp (vedi Coniglio mannaro e nell’ultimo romanzo di Mari, il Gran Coniglio – da non confondere con Bianconiglio di quella zoccola di Alice in WOnderland).
dicevo? ah sì. vive la France.
C’è da segnalare che il coniglio italico della parodia ha le dita sulla coda, eh.
Mmm, ma perché, il coniglio va a essere simulacro di qualche gonade?
A meno che la traduzione italica sia stata fatta col Babelfish nel qual caso si spiegherebbero un mucchio di cose **;