Era lì che volea volare.

Salve a tutti e benvenuti al consueto post col quale la vostra cultura viene arricchita, il vostro nozionismo da chivuolessermilionario superato, i vostri orizzonti allargati e la vostra curiosità solleticata.

[Bambini!! Attenzione!! Meglio che leggete codesto post con un adulto, sebbene poi voi alla vostra età siete più svegli e sgamatori di noi alla vostra. Tsk, apparte che io avevo un affresco simile a quello che vado a illustrarvi sul muro esterno della mia scuola media, ma vabbè, facciamo i veltroniani…]

Topolino_03

Dunque, voi sapete che da queste parti si conosce un po’ di cose degli etruschi. Io che invece che l’asilo frequentavo i musei. Cavoli, rischiavate di trovarvi una versione di albertoangela in gonnella, ora che ci penso.
Bene, nella necropoli di Monterozzi, a Tarquinia, tra le migliaia di tombe scoperte e accessibili (non aperte, ma accessibili, molte sono state solo sondate e non aperte o reinterrate, pensate un po’) c’è quella del Topolino.
Di norma una tomba si chiama con l’elemento o più preponderante della pittura parietale all’interno, o come nel caso della tomba Cardarelli per elementi esterni contingenti alla scoperta.
Ecco, alla vostra sinistra, cerchiato di rosso (l’ho individuato subito io, mia mamma l’ha cercato per ore) ecco il topazzo che da il nome alla tomba. Lo notate, nevvero?

Ma la tomba ha scatenato sempre ridolini e risatine varie ogni volta che veniva citata, là in quel di Tarquinia, tra i vari custodi. Vado a svelarvi il perché. Gli etruschi, che non ci avevano tutte ‘ste pippe mentali, avevano un’idea della sessualità aperta. Ma soprattutto, se c’era da mostrare, era come per ora per i toschi far le battute argute e boccaccesche: si mostrava.

Topolino_01

Dunque, l’artista (che, andiamo a ricordare lavoravano in condizioni di luce un po’ così, e quindi proporzioni e misure erano un po’ espressioniste, pur non conoscendo loro cosa fosse l’espressionismo, in pratica facevano avanguardia e non lo sapevano) andò a disegnare a sinistra, tra un alberello, una frasca, e un commensale, l’immago qui accanto, che se non riuscite a individuare bene (BAMBINI NON CLICCATE) potete vederla nella ricostruzione disegnata qui. (ora non lamentatevi e non dirigetevi a chiamare il moige eh)

Ora noi non sappiamo bene il perché di quel fallo volante messo lì. Anche perché immaginate cosa pensarono, nel 1800, quando scoprirono la tomba. Oh, era anche nello statodellachiesa. Qual pruderie, signora mia. Non sono state fatte tante ipotesi, ma temo che nei commenti voi, giovani archeologi col gusto della scoperta, appronterete un seminario su ciò. Temo eh.

0 thoughts on “Era lì che volea volare.”

  1. che gli etruschi fossero estimatori di Cochi e Renato? cmq massimo rispetto per codesti miei predecessori. Per fortuna(o purtroppo?) io non devo affrescare le tombe di niuno!

  2. “alla vostra sinistra”?

    comunque non so’ gli etruschi che favano avanguardia, so’ l’espressiocosi che creavano i propri antenati (fa sempre fico citare questo apparente paradosso)

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