Elicotteri, sirene spiegate, polizia in ogni pertugio.
In questo momento sto facendo il gesto dell’India (cit.) a quello che mi voleva vendere la casa dietro la tribuna del Tardini.
Diluvia, pare il remake del 14 maggio a Perugia..
Update: Due elicotteri, chissà quanti poliziotti/celerini e uno schieramento di forze mai avuto neppure con i capi di stato. La diretta apocalittica di Repubblica (poi lo stadio è vicino anche alla zona residenziale più fighetta della città), caroselli interisti e una pioggia che qui non si vede spesso.
Chioserei con la cosa che sto pensando e che riassume pensiero sportivo e sociale (chissà quanti soldi abbiamo speso, je possinociecalli): fanculo.
Scontri al Tardini:
grave un poliziotto
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È ricoverato in gravi condizioni nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Parma per lesioni multiple alla milza un poliziotto, rimasto ferito durante gli scontri che hanno preceduto la partita fra Parma e Inter
Scontri al Tardini tra poliza e tifosi dell’Inter. Ansa
Scontri al Tardini tra poliza e tifosi dell’Inter. Ansa
PARMA, 18 maggio 2008 – È ricoverato in gravi condizioni nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Parma per lesioni multiple alla milza un poliziotto, rimasto ferito durante gli scontri che hanno preceduto la partita fra Parma e Inter. Sono due, in tutto, gli agenti rimasti feriti: l’altro, colpito da un sasso che ha sfondato il vetro di un furgone, ha riportato lievi lesioni. Dopo la partita i tifosi dell’Inter, per festeggiare, hanno devastato una scuola materna, a fianco dell’ingresso della curva ospiti. Un gruppo di tifosi ha spaccato le finestre, rotto i vetri e divelto alcuni alberi.
Gasport
sì, un troiaio.
Cosa c’entra l’istituto, adesso?
(figo, tutti penseranno stia parlando della scuola materna tranne una)
onesti e pure paciosi. bah.
(cmq meno male che hanno vinto. se perdevano stavate ancora contando i cadaveri)
ma i danni all’asilo li paga moratti?
Dovrebbe, in nome del principio della responsabilità oggettiva……comunque ci sono stati disordini pure a Catania, dove, ahimè, la mia Roma per un’ora ha cullato il sogno di un’altro 5 maggio