L'invidia dell'estero

A me la cosa che ha dato sempre fastidio delle altre persone è il non imparare a fare le cose vedendole fare agli altri. Cioè. Vi spiego. Non so facciamo dei paragoni.

C'è una cosa che funziona bene all'estero? Che ne so, un'organizzazione? Perché non vai lì a vedere come fanno e tenti di importare il modello anche a casa tua invece che schiumare rabbia a casa? No, è più comodo lamentarsi e basta hai ragione.
Del tipo che io parlai con un tizio di una casa discografica e mi disse: "ma lì da quanto fanno queste cose? Dopo cinque anni si dovrebbe imparare a farle, anche da soli, sbagliando".

Pare di no.
L'aver girato in Francia non mi fa capire come mai in Italia vengano importate certe cose e venga importato solo il costo esoso della benzina al litro.
Parti dall'autostrada francese: molte più aree solo di sosta per scendere, prendere aria e quindi evitare incidenti perché ti svegli e muovi le gambe, e fare pipì. O nelle aree di rifornimento gli shop solo dei benzinai hanno più robe per fare snack o i distributori di zuppa/bevanda calda. Con le code della gente, dopo che paga la benzina che si fa da sola.

Poi in caso tu voglia dormire una notte anche in una stamberga in Italia diventa una cosa impossibile. Il low cost dove dormire una notte prima di andare magari la mattina direttamente al lavoro dopo un week-end in giro (e molte catene alberghiere fanno proprio prezzi concorrenziali il w.e. per propiziarsi clienti gitanti) è contemplato. Camere molto basiche da ostello con il bagno/doccia privato. Da noi ormai se vai anche nei due stelle non esci con una spesa inferiore ai sessanta euro. Per non parlare che se devi cercare hotel comodi se giri solo coi mezzi è diventata una cosa dispendiosa e assurda.

E qui non parleremo del luuuungo thread che abbiamo fatto su un socialcoso sull'invidia degli altrui supermercati: oggi il tg2 costume e sticazzi ha detto che nei nostri supermercati c'è moooooolta scelta di prodotti. Scusate: e allora all'estero? Io sono ancora commossa per quelli francesi. Stiamo quasi decidendo se fare una vacanza bloggara incentrata su questo. Giuro.


0 thoughts on “L'invidia dell'estero”

  1. A proposito delle cosidette locande, mi hai fatto venire in mente di quando, un pò di tempo fa, il fidanzato della mia sorellona maggiore (un ingenere elettronico in cerca di  occupazione) si ritrovò a cercare un posto dove pernottare nella bresciana perchè chiamato  la mattina dopo per un colloquio di lavoro da un 'industria del posto: non vi racconto le cattive impressioni che ricavò sul rappporto qualità -prezzo della bettola, a partire dal fiaschetto di vino come bevanda e la pasta asciutta leggeremente scotta per finire al buco che comprendeva, in un 'unica stanzina , ridotti all'osso, sia il necessario per la toletta che quello per la notte…ancora oggi va piangendo per i soldi buttati in quel posto :((

  2. Il problema è quello, qualità-prezzo. Se per bassa qualità mi dai anche basso prezzo, ok, ci può stare. Tipo per quella cosa che mi descrivi 18 euro sono il suo…

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