Che poi le ossa sono tra le cosa più fighe ever.

Quanti di voi guardano o hanno mai guardato il telefilm Bones (sebbene in italico idioma sia doppiato malissimo)? Credo che siamo in tanti.

Temperance Brennan ha quel caratterino così, borderline, che noi tutti apprezziamo. E poi non è niente altro che l’alter ego letterario della (quasi) collega Kathy Reichs, che dall’antropologia shifta amabilmente verso la scrittura andando a comporre romanzi che non si fermano al medical thriller (e che finalmente si discostano dalle saghe varie di avvocati, che nel thriller erano sovrani) ma che si declinano partendo dalle prove oggettive -come le ossa- andando a ritroso.

Ora è uscito il nuovo “La voce delle ossa”, romanzo dove sempre la dottoressa Brennan è protagonista e sempre più incentrato sulla cosa che parla di più nell’antropologia: le ossa.

[poi non parliamo della mia fascinazione per le ossa, sennò sto post non lo chiudiamo più]

Il libro è pubblicato da Rizzoli e fino al 15 luglio ha lo “Sconto speciale Rizzoli Reichs” del 25 %. La bella antroporomanziera è molto attiva in rete ed è possibile trovarla su Twitter, su Facebook e sul sito personale.

Non vi spoilero totalmente di cosa può parlare (che gusto c’è sennò?) ma credo che possa consigliarvi di leggerlo magari nel weekend in piscina o al mare. O in casa col climatizzatore a palla. Naturalmente Temperance è un’antropologa forense con un grande fiuto investigativo: stavolta avrà a che fare con due detective con troppe passioni in comune, tra cui quella per la bella dottoressa, quattro neonati morti e un mondo oscuro e notturno, popolato da meretrici, sfruttatori, boss di quartiere, fumo, droga e alcool. E poi il finalone. Ma che ve lo dico a fare.


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