Mettete ai customer care e sui social persone capaci.

Nel nuovo filone #quellocheitravelbloggernondicono (ma che anche a voi succede) ricapitoliamo il capitolo Easyjet. Come vi avevo spiegato, mediamente decentemente, nel post precedente ci sono parecchi ritardi con la compagnia, anche se lo spot con il coniglio andava dicendo diversamente. In un volo da AMS a Malpensa una volta abbiamo valutato con un’altra passeggera che è un grosso rischio prendere l’ultimo volo della giornata: se si sfora la mezzanotte dopo da Malpensa a Milano può essere una situazione non simpatica.

Visto che una delle mie competenze lavorative è la valutazione dei servizi alla clientela… beh, diciamo che volevo provare ad avere un feedback, un aiuto affinché questa situazione abbia una certa tutela. Ho provato a twittare ad EasyjetItalia, visto che sembrano molto attivi.
Totalmente out of blue vedo nella mia timeline:

Visto che suppongo possa essere io (ho mandato un twit 2 minuti prima, anche se al mondo esistono milioni di Francesca non credo ce ne siano moltissime tra i 3000 followers del brand) spiego la situazione (niente di nuovo, il succo è “come diamine ho assistenza in un gate DESERTO e come faccio se si ripropone la situazione”)


#gac

E non credo che agli altri followers interessi, una cosa così senza reply-to.
Un po’ come quelli che al gate dicevano “sì, ma io l’aereo l’ho pagato 40 euro, quindi non posso lamentarmi”. Io il volo l’ho pagato il doppio, quindi sì?
Il punto è: posso anche dirti il numero di volo e prenotazione… ma a che pro? Il flight tracker (ritardo per voli precedenti) so leggerlo anche io. Parlo di una situazione di totale abbandono, e come si può fare per prevenirla: a volte quindi mi chiedo a cosa serva parlare in italiano. Devo fare la stessa prova in inglese?


Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.