Ad Antiruggine, Beltramini con Jefferson e Palladio

Il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
in collaborazione con:
Fondazione Canova
Stiftung Bibliothek Werner Oechslin
presenta la mostra:

Thomas Jefferson e Palladio
Come costruire un mondo nuovo
Vicenza, Palladio Museum, 23 settembre 2015 – 28 marzo 2016

Comunicato Stampa

Castelfranco Veneto, lunedì 14 settembre, alle 21
Beltramini sceglie il Capanon di Mario Brunello per
illustrare la mostra su Jefferson e Palladio


Guido Beltramini ha scelto la più informale ma anche la più stimolante delle sedi, il capanon di Antiruggine a Castelfranco Veneto, per annunciare la sua prossima mostra su Thomas Jefferson.
Mario Brunello, il celebre violoncellista, e Arianna, sua moglie, con Antiruggine hanno creato una delle fucine creative più vivaci in Italia. In questo ex capannone industriale sono passati e continuano a passare molti dei grandi nomi della musica e della cultura europea, e non solo. Per esibirsi “giù dal palco”, per discutere, confrontarsi con il pubblico che qui non è spettatore ma protagonista alla pari.
Chi segue l’attività di Antiruggine sa che ciò che il capanon castellano seleziona per i suoi numerosissimi estimatori è sempre particolare, assolutamente originale, per contenuto o per approccio.
Come originale, per contenuti, taglio culturale e allestimento, è la mostra che Guido Beltramini presenterà qui in anteprima. L’appuntamento è per lunedì 14 settembre, alle 21.

“E’ una mostra che accoglierà i visitatori, anticipa Beltramini, con uno specchio, dove si riflettono il busto di Palladio e quello di Thomas Jefferson. È la prima domanda della mostra: come si riflettono forme e idee? Perché un architetto di una regione periferica del Nord Italia viene preso a modello per costruire l’architettura del Nuovo Mondo?
La risposta è collegata all’interrogativo di fondo: cosa ci fa in un museo d’architettura Thomas Jefferson (1743-1826), colui che scrisse materialmente la Dichiarazione d’Indipendenza e fu il terzo presidente degli USA? C’è perché fu l’americano che più di ogni altro contribuì a dare un volto alla nuova nazione attraverso l’arte, l’architettura e il disegno del territorio. Fu un visionario ma anche un pragmatico, un uomo d’azione e insieme un intellettuale che conosceva il latino e il greco e che era convinto che il Nuovo Mondo si potesse costruire solo attraverso la razionalità e la bellezza.
Avete presente quelle vedute aeree delle campagne o delle città degli Stati Uniti tutte suddivise in quadrati regolari? È stato Jefferson a fare in modo che fosse così, impostando una griglia riferita ai meridiani e paralleli, ispirandosi agli antichi Romani. Ricordate la Casa Bianca, con il portico su colonne come una villa palladiana? Jefferson avrebbe voluto addirittura una copia ingrandita della Rotonda di Vicenza, e comunque la casa del Presidente dei nuovi Stati Uniti, nati da una guerra sanguinosa contro una monarchia, doveva ispirarsi all’architettura repubblicana, com’era la Repubblica di Venezia”.
Prima ancora che una mostra di architettura è la mostra su un uomo, convinto che l’architettura potesse migliorare il mondo intorno a sé. Cominciò a studiarla dai libri, poi la visitò durante un lungo soggiorno in Europa, come ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi. Costruì due ville per se stesso e molte altre per i propri amici. Con il progetto per il Campidoglio della città di Richmond stabilì le forme degli edifici del potere civile americano. Negli ultimi anni di vita, con la sede dell’Università della Virginia creò il prototipo del “campus” universitario: un’architettura aperta, con le aule in padiglioni isolati che si affacciano, insieme alle residenze degli studenti, su un prato verde, coronato dalla monumentale biblioteca in forma di Pantheon. Un’idea di comunità e insieme la visione che sia la cultura il terreno su cui costruire i nuovi Stati Uniti d’America.
Per rendere più coinvolgente la visita della mostra, sarà possibile scaricare gratuitamente sul proprio smartphone il racconto dei curatori e muoversi nelle sale accompagnati dalle loro parole.

Ingresso responsabile. Sino ad esaurimento dei posti.

Info: www.antiruggine.eu


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