De Chirico da record, attendendo l’Orlando di Ariosto

Le opere di De Chirico, Morandi, Carrà e degli altri protagonisti di De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie sono pronte per partire alla volta della Staatsgalerie di Stoccarda, dove la mostra ferrarese aprirà i battenti il 18 marzo per restarvi sino al 3 luglio.
Tempo di bilanci, quindi. Bilanci che, senza dubbio, documentano il grande e meritato successo di questa esposizione.
Un successo di opinione, innanzitutto: mai come in questo caso, il mondo dell’arte ha avvertito l’urgenza di venire a Ferrara per ammirare una mostra considerata “esemplare”. Al contempo, altissimo è stato il gradimento sia sui media, non solo italiani, che sui social network.
Ai Diamanti la mostra organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie di Stoccarda in collaborazione con l’’Archivio dell’’Arte Metafisica e curata da Paolo Baldacci e Gerd Roos, è stata ammirata da 128.187 visitatori. Con una media di 1.198 biglietti al giorno (107 i giorni di apertura) e un crescendo impressionante, effetto di un passaparola entusiastico. Questo risultato ha fatto sì che la rassegna si sia ampiamente ripagata, non solo grazie agli ingressi, ma anche alle ottime vendite del bookshop, in particolare di catalogo, guida e audioguida.
“Se avessimo potuto prolungare l’apertura della mostra”, afferma la direttrice dei Diamanti Maria Luisa Pacelli, “avremmo di certo continuato ad avere moltissimo pubblico, considerato il numero di richieste di prenotazioni che non ci è stato possibile evadere e un’ultima settimana con 16.934 visitatori. Ma l’aspetto per me più significativo e interessante di questo risultato è che lo abbiamo raggiunto con una mostra rigorosa dal punto di vista scientifico e in più incentrata su un artista difficile e non sempre amato come de Chirico.”
Il successo, si sa, è fatto di numeri, ovviamente, ma anche di immaterialità.
Fa colore, ma è comunque un segnale di quanto questa rassegna sia considerata “di riferimento”, che una città umbra abbia sentito la necessità di indicare che “dopo Ferrara” De Chirico arrivava alla sua sede. Quasi  naturalmente in modo simpatico e certo non fraudolento – a dare continuità alla mostra ferrarese in terra umbra, cosa che ovviamente non è.
Ora l’attenzione è tutta focalizzata sulla stagione autunnale, che si prospetta come molto, molto stimolante.
Dal 24 settembre 2016, Palazzo dei Diamanti dedicherà una grande esposizione al capolavoro della letteratura italiana del Cinquecento, l’’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Concepito nella Ferrara estense e stampato in città nel 1516, il poema è uno dei capolavori assoluti della letteratura occidentale e ha da subito parlato al cuore dei lettori italiani ed europei.
A celebrarlo nel quinto centenario della prima edizione non sarà una mostra documentaria o di fortuna pittorica, bensì una vera e propria mostra d’arte che condurrà il visitatore in un affascinante viaggio tra le pagine del poema, tra battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e incantesimi.
Curata da Guido Beltramini e Adolfo Tura, l’esposizione presenterà una selezione di capolavori dei più grandi artisti del periodo, da Giovanni Bellini a Andrea Mantegna, da Giorgione a Dosso Dossi, da Raffaello a Leonardo, da Michelangelo a Tiziano. Accanto a questi, sculture antiche e rinascimentali, incisioni, arazzi, armi, libri e manufatti di straordinaria bellezza e preziosità, faranno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini, offrendo al contempo un suggestivo spaccato della Ferrara in cui fu concepito il libro e raccontando sogni, desideri e fantasie di quella società delle corti italiane del Rinascimento di cui Ariosto fu cantore sensibilissimo.

Informazioni
tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it


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