Mostra antologica a cura di Inés Ortega-Márquez
Sotto lauspicio del Ministero della Cultura del Cile e dellAmbasciata Italiana in Cile.
Con la collaborazione della Galleria dArte Maggiore G.A.M. di Bologna e della Fondazione Echaurren Salaris di Roma.
Comunicato Stampa
Molte opere di Pablo Echaurren, recentemente esposte a Roma nella mostra personale intitolata Contropittura, tenuta alla Galleria nazionale darte moderna e contemporanea, con laggiunta di altre giungono nel paese da cui ha avuto origine la sua famiglia. Il Museo Nacional de Bellas Artes di Santiago del Cile ospita per la prima volta una sua mostra antologica.
Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a 18 anni e, tramite Gianfranco Baruchello, viene scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz, che fa conoscere il suo lavoro in Italia e allestero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles e nel 1975 è invitato alla Biennale di Parigi.
Il suo esordio avviene allinsegna di un minimalismo, di una concettualità e di unantipittoricità alternativi allidea di opera darte come feticcio.
In tal senso lartista si è mosso sempre, da allora fino ad oggi, nel solco della ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressività senza mai adagiarsi sul già fatto.
Non solo pittore, si è impegnato in unintensa attività applicata, disegnando illustrazioni, manifesti e copertine, nonché metafumetti che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra alto e basso, tra cultura e leggerezza, in sintonia con lideale di unarte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo della scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dellarte.
Il percorso espositivo, che presenta oltre 110 opere dellartista – tele, disegni, collage, ceramiche – dagli anni settanta ad oggi, con unampia sezione di documentazione, include i lavori desordio, acquerelli e smalti di piccole dimensioni che riflettono i miti generazionali (la politica, la musica) e le inclinazioni personali (per le scienze naturali, il collezionismo).
La mostra presenta anche disegni legati allesperienza dei cosiddetti Indiani metropolitani che, nel 1977 a Roma, si sono appropriati dei linguaggi estetici dellavanguardia artistica per denunciare il mondo illusionistico dei media. In questo ambito appare evidente il desiderio di trasformare lesclusiva ricerca di Marcel Duchamp in uno strumento a disposizione di tutti, secondo un progetto di collettivizzazione dellavanguardia storica.
Seguono le tele degli anni ottanta e novanta, in cui irrompe la storia contemporanea (la protesta di piazza Tienanmen e la caduta del muro di Berlino), oppure affiora linfluenza dellimmaginazione precolombiana.
La mostra illustra anche le più recenti «pitture da muro», che creano un nuovo alfabeto simbolico, e una serie di quadri sul sistema dellarte che rivelano la dimensione critica del lavoro dellartista.
Catalogo: PABLO ECHAURREN. MAKE ART NOT MONEY
A cura di Inés Ortega-Márquez
Testi di Inés Ortega-Márquez, Arturo Schwarz, Angelandreina Rorro, Claudia Salaris
Editore: Ograma
Pp. 180