Già Maestro generale dei domenicani (l’Ordine dei Frati Predicatori), padre Radcliffe è uno degli autori cattolici più autorevoli a livello internazionale: domani in Piazza Maggiore a Bologna affronta molte delle questioni scottanti sollevate dal confronto tra modernità e fede cristiana, tra credenti e non credenti. Chiude la giornata il dialogo tra tecnologia ed etica con il francescano Paolo Benanti e il matematico Giuseppe O. Longo
Come dialoghiamo? E’ la domanda che apre la terza giornata del Festival Francescano: risponde domenica l’antropologo Marco Aime, che descrive la “polis” del XXI secolo dove relazioni e rituali depositari di una memoria condivisa sono indeboliti; il colpo decisivo è arrivato dalla rete, con le sue comunità virtuali in cui velocità, tweet e like hanno sostituito qualità conversazione, amicizia (“Strade che si incrociano, vite che si incontrano”, ore 10, Piazza Maggiore).
La nostra società è percorsa da una feroce islamofobia: l’islamologo cristiano don Valentino Cottini e l’Imam delle Comunità Islamiche del Veneto Kamel Layachi affrontano i temi trasversali del dialogo tra le due religioni: pace, giustizia e convivenza civile (“Dialoghi fraterni”, ore 11, Palazzo d’Accursio, Cappella Farnese).
“A ritrovar le storie” è uno spettacolo del Teatro dell’Orsa sul potere delle storie che a partire dalle 11 anima Piazza Re Enzo: nel paese di Tarot le parole si sono rimpicciolite, le bocche sono mute; ma un giorno arriva un saltimbanco: ha con sé la capacità di ascolto e uno strano carretto, in grado di riaccendere memorie (“A ritrovar le storie”, ore 11, Piazza Re Enzo).
Nel mondo di oggi è possibile instaurare un dialogo tra credenti e non credenti? Tra chi è fermo nella fede e chi diffida della Chiesa? Il domenicano Timothy Radcliffe mostra quanto queste il confronto tra cristiani e non credenti non sia solo necessario, ma possa essere fonte di gioia e fecondità per la Chiesa stessa. Perché la Parola è dialogo costante tra Dio e l’umanità (“Il dialogo creativo: conversazioni tra cristiani e non credenti” ore 16, Piazza Maggiore).
Parlando di intelligenza artificiale, cibernetica e nuove frontiere tecnologiche, il teologo fra Paolo Benanti e il matematico Giuseppe O. Longo cercano di confrontarsi, per capire se l’uomo ancora in grado di trovare la bussola per orientare i propri passi (“Scienza vs Etica”, modera Barbara Carfagna, ore 18, Piazza Maggiore).
La nostra società è percorsa da una feroce islamofobia: l’islamologo cristiano don Valentino Cottini e l’Imam delle Comunità Islamiche del Veneto Kamel Layachi affrontano i temi trasversali del dialogo tra le due religioni: pace, giustizia e convivenza civile (“Dialoghi fraterni”, ore 11, Palazzo d’Accursio, Cappella Farnese).
“A ritrovar le storie” è uno spettacolo del Teatro dell’Orsa sul potere delle storie che a partire dalle 11 anima Piazza Re Enzo: nel paese di Tarot le parole si sono rimpicciolite, le bocche sono mute; ma un giorno arriva un saltimbanco: ha con sé la capacità di ascolto e uno strano carretto, in grado di riaccendere memorie (“A ritrovar le storie”, ore 11, Piazza Re Enzo).
Nel mondo di oggi è possibile instaurare un dialogo tra credenti e non credenti? Tra chi è fermo nella fede e chi diffida della Chiesa? Il domenicano Timothy Radcliffe mostra quanto queste il confronto tra cristiani e non credenti non sia solo necessario, ma possa essere fonte di gioia e fecondità per la Chiesa stessa. Perché la Parola è dialogo costante tra Dio e l’umanità (“Il dialogo creativo: conversazioni tra cristiani e non credenti” ore 16, Piazza Maggiore).
Parlando di intelligenza artificiale, cibernetica e nuove frontiere tecnologiche, il teologo fra Paolo Benanti e il matematico Giuseppe O. Longo cercano di confrontarsi, per capire se l’uomo ancora in grado di trovare la bussola per orientare i propri passi (“Scienza vs Etica”, modera Barbara Carfagna, ore 18, Piazza Maggiore).