Nelle piazze e nei cortili del festival si discuterà di lavoro e innovazione, di coscienza e biologia, segnalando le principali sfide poste dall’epoca in cui vita individuale e sociale sono interpretabili come sistemi di dati
L’edizione 2020 sarà imperniata sulla parola chiave macchine. In oltre 40 lezioni magistrali saranno affrontate le varie declinazioni di questo tema, per far emergere le sfide poste da innovazione tecnologica e intelligenza artificiale a varie sfere del pensiero e dell’azione, dal lavoro alla salute, dalla politica alla vita di relazione, discutendone le prospettive e le implicazioni sociali ed etiche.
Strutturato per gruppi di questioni, il programma filosofico porterà pertanto in primo piano un lessico concettuale a più voci dove si confronteranno prospettive filosofiche plurali e anche divergenti. Si tratta di un terreno di riflessione cui ha dedicato contributi essenziali Remo Bodei, compianto Presidente del Comitato scientifico del festival, di cui l’intero programma costituisce un grato e commosso ricordo. 1. Dominio, sottomissione e libertà 2. Umani e artificiali 3. Coscienza, calcolo e intelligenza 4. La vita come dato 5. Capitalismo della sorveglianza 6. La lezione dei Classici |
Mostre, installazioni, musica e narrazioni: macchine, archivi, apparati![]() |
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![]() 1. Dominio, sottomissione e libertà
Tra produzione e tecnica, il lavoro fissa i confini del dominio e dell’emancipazione Lo spettacolo di venerdì 18 alle ore 22 porta in Piazza Grande le atmosfere fantascientifiche dell’intramontabile capolavoro di Stanley Kubrick del 1968: con “L’Odissea di Kubrick”, il grande narratore Federico Buffa ci introduce alla dimensione più futuristica del rapporto tra uomo e macchina, raccontando l’odissea del regista nel dare corpo alla storia dell’umanità dalla sua alba e oltre l’infinito (Modena, con: Nidi Ensemble). Dall’intelligenza artificiale alla costruzione di automi, un’altra pietra miliare della cinematografia di fantascienza animerà un altro luogo pubblico della città di Modena: il chiostro di Palazzo Santa Margherita vedrà proiettata la pellicola “Metropolis” (1927) di Fritz Lang nella versione integrale restaurata dalla Cineteca di Bologna, con la preziosa sonorizzazione dal vivo degli artisti del progetto Soundtracks 2020 (Modena, sabato 19 ore 21, special guest: Stefano Pilia, direzione artistica di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò, a cura di: Centro Musica Comune di Modena – Progetto Sonda azione Residenze Artistiche, Associazione culturale MUSE – progetto Arts & Jam, con il contributo di Fondazione di Modena e Regione Emilia-Romagna). Dal futuro distopico immaginato da Fritz Lang in cui le macchine, gli automi e l’industrializzazione hanno ormai soggiogato la vita dell’uomo, la mostra “La Società d’Arti meccaniche (1803-1813) e la sua eredità”, a cura dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, ci riporta al passato e alla prima fase dell’industrializzazione, con documenti, disegni, fotografie e modellini in originale del XIX secolo, tra divulgazione delle tecnologie e sperimentazione nelle arti, scientifiche e umanistiche (Modena, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena – Sala degli Specchi, curatrice: Milena Ricci). L’installazione-laboratorio “Macchine da ricucire. Un percorso tra le trame, i volti e gli ingranaggi dell’industria tessile” ricostruisce gli ingranaggi della filiera tessile per mostrare luci ed ombre del sistema economico in cui siamo immersi (Modena, Seminario metropolitano – chiostro, a cura di: Centro missionario diocesano-animazione e formazione, venerdì 18 ore 16-21; sabato 19 ore 10-13.30; 16-21, domenica 20 ore 10-13.30; 16-21). Un’altra mostra ci conduce a riconoscere un aspetto ulteriore delle macchine: la conformità alla regola, che accomuna le produzioni dell’uomo e l’uomo stesso. In “Seguire la regola. Disciplina e consenso negli istituti ecclesiastici” si espongono lettere e documenti tratti dagli archivi di alcuni istituti religiosi femminili che sono conservati nell’archivio diocesano, con libri della biblioteca vescovile e stampe litografiche che permettono di illustrare il rapporto tra sottomissione e libertà (Modena, Archivio storico diocesano di Modena Nonantola, curatrice: Federica Collorafi). L’etimo della parola “macchine” rimanda alla mechane greca, frutto di un’intelligenza accorta e perspicace, come quella che portò alla grande astuzia o al grande inganno del cavallo di Troia, raccontato in “Epeo nel cavallo” da Davide Bulgarelli attraverso le parole del costruttore stesso della macchina fatale, l’Epeo del mito (Modena, Fondazione Collegio San Carlo – Teatro, venerdì 18 ore 21, a cura di: Università per la Terza Età di Modena). A condurci in un excursus etimologico, concettuale e visivo nel labirinto della tecnologia tra miti antichi e moderni, sarà la rapsodica fabulazione di Vincenzo Guarracino in “Cum machinis…” con la conduzione di Carlo Alberto Sitta e Raffaella Terribile (Modena, Laboratorio di Poesia, produzione: Laboratorio di Poesia, venerdì 18 ore 15-18). Il mito sarà protagonista anche dei laboratori per famiglie e bambini, da 0 a 14 anni, “Che storia la meccanica” a Sassuolo presso Villa Giacobazzi – Parco Vistarino: attraversando il parco, sarà possibile immergersi in una narrazione corale, dalle Ali di Icaro al Cavallo di Troia, in un itinerario pensato per tutta la famiglia, con proposte laboratoriali e “kit fai da te” per la realizzazione di piccoli manufatti e congegni meccanici semplici (a cura di: Centro per le Famiglie Distretto Ceramico – sede di Sassuolo, in collaborazione con: Servizi Educativi Comune di Sassuolo, Centro Distrettuale di Riuso “Le Radici”, Nuovamente Secchia, Concresco, Mete Aperte, Centro semiresidenziale Tana per tutti, ANFFAS, sabato 19 ore 9.30-12.30; 15- 19, domenica 20 ore 9.30-12.30; 15-19). Nello spettacolo e laboratorio sensoriale ispirato alle invenzioni tecnologiche della mitologia antica, “Macchine epiche: dalle ali di Icaro al cavallo di Troia”, si affronterà il tema dell’ingegno dell’uomo, con narrazioni, letture animate e piccole performance teatrali che si rivolgono ai bambini dagli 8 ai 12 anni, con prenotazione obbligatoria sino ad esaurimento posti (Sassuolo, Villa Giacobazzi – Biblioteca dei ragazzi Leontine, a cura di: Biblioteca dei Ragazzi Leontine e Associazione Galline Volanti, venerdì 18 ore 15.30; 17.30, sabato 19 ore 9.30; 11.30; 15.30; 17.30, domenica 20 ore 9.30; 11.30; 15.30; 17.30). È Robot, parola che ha nelle sue radici il concetto di schiavitù e volontà di comando, a costituire il filo rosso che unisce le 4 proiezioni di film di fantascienza della rassegna cinematografica “Noi, robot”, a cura della Biblioteca multimediale A. Loria di Carpi: lo spettatore sarà accompagnato in una Detroit degradata del Medioevo prossimo venturo, con la storia della resurrezione tramite ricostruzione di “Robocop” (U.S.A., 1987, 103 min.) di Paul Verhoeven (Carpi, Biblioteca multimediale A. Loria Biblioteca Loria – Auditorium, venerdì 18 ore 21). Nella proiezione di venerdì 18 alle ore 22.45, la supremazia del metallo sulla carne e una mutazione uomo-macchina assediano invece Tomoo Taniguchi, anonimo impiegato, nel film cult, estremo e cronenberghiano, “Tetsuo” (Giappone, 1989, 71 min., vietato ai minori di 14 anni) di Shinya Tsukamoto. Sabato 19 alle ore 21 è il turno di “Ex-Machina” (Regno Unito, 2014, 108 min.) di Alex Garland, una pellicola di fantascienza psicologica costruita attorno ad una creatura umanoide di pelle e circuiti, non dissimile dal Golem. Sabato 19 alle ore 22.50 chiude la rassegna “Westworld” (USA, 1973, 88 min.) di Michael Crichton, con i robot-umanoidi che si ribellano alle leggi della robotica. Un’altra rassegna cinematografica, questa volta a Modena, con accompagnamento musicale dal vivo, è congegnata per mostrarci il cuore della macchina filmica, che è l’ingranaggio: in “Le macchine-gag di Buster Keaton” sia i film che i personaggi sono ingranaggi totali, con le macchine che sfuggono al controllo, nel tentativo di riconciliare smisuratezza della tecnologia e piccolezza dell’uomo (Modena, Sala Truffaut – Associazione Circuito Cinema, curatore: Alberto Morsiani, a cura di: Associazione Circuito Cinema). Venerdì 18 alle ore 21, la copia restaurata di “The Cameraman” di Buster Keaton e Edward Sedgwick (Usa 1928, 70′), con sottotitoli italiani, accompagnamento musicale dal vivo e introduzione del curatore, ci accompagna in un mondo nel quale una cinepresa controllata e girata meccanicamente da una scimmia ha più successo di uno strampalato cineamatore che risulta sempre fuori posto. Sabato 19 alle ore 21, “The Navigator” di Buster Keaton e Donald Crisp (Usa 1924, 65′, con sottotitoli francesi e accompagnamento musicale dal vivo) mostra il protagonista alle prese con un macchinario che possiede una volontà malevola sua propria, lottando, gag dopo gag, con il mondo degli oggetti che si rifiutano di farsi usare secondo la loro funzione. Domenica 20 alle ore 18.30, con la versione musicata di “One week” di Buster Keaton e Eddie Cline (Usa 1920, 22′, copia restaurata con sottotitoli italiani), di nuovo protagonisti sono gli oggetti, questa volta di una casa pre-fabbricata, che finiscono per distruggersi progressivamente. A seguire, sarà proiettata la versione musicata di “Sherlock Jr.” di Buster Keaton (Usa 1924, 44′, copia restaurata con sottotitoli italiani), con protagonista l’operatore di cabina in un cinema, il cui doppio entra nello schermo ed esplora la natura della realtà filmica, dando vita ad esilaranti gag. Dalle macchine strampalate e ribelli di Buster Keaton, una girandola di storie e musica ci conduce alle macchine fantastiche del genio inventivo di Gianni Rodari e Bruno Munari, nello spettacolo per i più piccoli, dai 5 anni in su, “Un semaforo per le stelle” (Carpi, Cortile d’onore Palazzo dei Pio, di e con: Monica Morini, musiche: Gaetano Nenna, a cura di: Castello dei ragazzi, con: Teatro dell’Orsa, sabato 19 ore 19, domenica 20 ore 19). Un kit laboratoriale per ricreare, a casa, una macchina inedita e originale, sarà donato ai piccoli visitatori della mostra-installazione “Le macchine di Munari” (ispirata ai libri, e all’ingegno fantastico, di Bruno Munari e a cura di: Castello dei ragazzi, Corraini Edizioni, Palazzo dei Pio – Sala Estense). 2. Umani e artificiali 3. Coscienza, calcolo e intelligenza 4. Vita come dato 5. Forme della sorveglianza La proiezione del documentario XY Chelsea (UK, 2019, 92′) di Tim Travers Hawkins e l’incontro dibattito con il regista permette di mettere a tema il rapporto tra libertà di stampa, hacking, informazione e attivismo nell’era digitale, con la storia di Chelsea Manning e della sua condanna a 35 anni di carcere per avere consegnato a WikiLeaks oltre 600mila documenti riservati o segreti dell’esercito e dell’intelligence statunitensi (Modena, Cinema Astra, a cura di: Associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi, venerdì 18 ore 21). Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e www.festivalfilosofia.it |