Ansia: L’elefante in ogni stanza

L’ansia è una “cosa” in entrambi i sensi. È una tendenza (una tendenza seria) e una condizione che sta prendendo il sopravvento. Non è come il film del 1982 “La cosa”, che racconta la storia di un gruppo di scienziati ricercatori che cercano di domare e liberare il loro campo antartico dalla “cosa” feroce che li sta eliminando uno ad uno. I campi della psichiatria, della psicologia e della mindfulness stanno cercando di tenere il passo e di contenere questa condizione vorace e diffusa. A livello globale, circa 1 persona su 13 soffre di ansia; negli Stati Uniti è 1 su 8 (Futurity.org/Health and Medicine) e nel Regno Unito più di 1 persona su 10 rischia di avere un disturbo d’ansia in qualche momento della sua vita (Anxiety UK).

 

 

 

Secondo le definizioni del dizionario, le due categorie principali di ansia sono:

Una sensazione di preoccupazione, nervosismo o disagio, in genere per un evento imminente o per qualcosa dall’esito incerto.
Un disturbo nervoso caratterizzato da uno stato di eccessiva inquietudine e apprensione, in genere con comportamenti compulsivi o attacchi di panico.

Prima di diventare troppo blu, riconosciamo l’elefante dicendo che è normale avere l’ansia! Non è piacevole, ma fa parte dell’essere umano. La magia dei mudra e del respiro nel gestire l’ansia è che abbiamo qualcosa di molto tangibile per agganciarci al presente. Gran parte dell’attività di una mente ansiosa è il modo in cui salta nervosamente al futuro e al passato, cercando di controllare i possibili risultati o di rivivere e rifare il passato. Utilizzando le antiche e potenti tecniche dello yoga, rafforziamo la capacità della nostra mente di rimanere presente. Come disse Victor Frankel: “Tutto può essere tolto a un uomo tranne una cosa, l’ultima delle libertà umane: scegliere il proprio atteggiamento in qualsiasi circostanza, scegliere la propria strada”. Quando la scelta dell’atteggiamento giusto è sfuggente, possiamo esercitarci a scegliere “Ora” e iniziare da lì.

 

Respiro uguale

Utilizzeremo la versione quadrata di questa tecnica perché richiama l’attenzione sul presente e calma la mente nervosa ancor più della tecnica standard. Seduti comodamente, inspirate fino a contare 4 volte, trattenete il respiro per 4 volte, espirate fino a contare 4 volte e trattenete il respiro per 4 volte. Dopo un giro di pratica, aggiungere il mudra se lo si desidera, quindi praticare 10 giri e riposare. Se lo si desidera, continuare più a lungo.

Vayu Mudra (Mudra dell’aria)

 

Si dice che troppa aria nel corpo crei instabilità e questo mudra utilizza l’energia del fiore per sopprimere l’aria. È anche efficace per ridurre i tremori nelle persone affette dal morbo di Parkinson.

 

 


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