so called travel
La Via dei camperisti. In Cechia (letteralmente) come a casa.
Idee e itinerari anche negli angoli più sperduti del Paese con il vostro nido su ruote. Perché in camper e caravan il viaggio lo decidete voi, in totale autonomia, sicurezza e comfort. L’altra Repubblica Ceca, quella per pochi, vi aspetta…
Praga, seppur magnifica e inimitabile, non è che il biglietto da visita di un vasto territorio bellissimo, variegato e ancora poco conosciuto dagli stranieri. Con i suoi mille volti, la capitale non stanca mai, è vero, ma avventurarsi nelle terre che la circondano è una continua sorpresa. L’altra Repubblica Ceca è lì, che aspetta di svelarsi in tutta la sua tipicità, dalle città alla campagna, dalle pianure ai monti, in riva ai laghi o lungo i fiumi…
Oltre Praga, che ne è la porta d’accesso, c’è una Cechia tutta da scoprire, di scorcio in scorcio.
Facile a dirsi? Si, facilissimo. Soprattutto per i camperisti. Che c’è di meglio di un camper o una roulotte per spingersi praticamente ovunque, per non lasciarsi sfuggire nessun angolo, anche il più remoto o “segreto”? Che c’è di più bello di sentirsi ovunque davvero a casa, a bordo del proprio nido su ruote? Che c’è di più eccitante di essere completamente e letteralmente liberi di decidere il proprio itinerario, di cambiarlo all’ultimo minuto, di improvvisare, di lasciarsi sedurre lungo la strada?
Ecco, allora fate i rifornimenti, scaldate i motori e partite, al resto ci penserete strada facendo. Noi qui possiamo solo regalarvi qualche spunto, un po’ di suggestioni e la preziosa conferma che la Cechia è una destinazione plein air friendly, ben attrezzata per le soste e qualsiasi altra esigenza. E allora, carovana via! Con spirito d’avventura, ma in comfort e sicurezza.
Gli itinerari che andiamo a proporre non hanno letteralmente stagioni: in caravan o camper si può percorrerli indifferentemente dalla primavera all’inverno e, perché no, ripercorrerli in periodi diversi dell’anno per apprezzarne le diverse sfumature.
Monti Metalliferi, valli nascoste
Il turismo di massa le ha dimenticate? I camperisti se le godono. I Monti Metalliferi, in particolare nella remota estremità occidentale della catena (lunga 160 km), sono solcati da vallate poco battute e per questo ancora vere e genuine. Qui, all’ombra di itinerari più conosciuti, si nascondono natura indomita, borghi pittoreschi e suggestivi fenomeni geologici, come le “città di roccia”.
Da Sokov, si può abbandonare la strada principale e preferirle quella che solca la valle del fiume Svatava. Tra le chicche, il lago Medard, ricavato da un ex bacino carbonifero, la cui area è tuttora in fase di riconversione e va acquisendo sempre nuove infrastrutture; le rovine del castello di Hartenberg, tra i più antichi –e sfortunati- di Cechia, oggi cornice singolare per eventi culturali; l’alta torre metallica panoramica di Cibulka u Oloví, la cui cima (a 26 metri d’altezza) si raggiunge con oltre 120 gradini; Rotava con il suo monumento naturale, detto organo, ovvero un muro in basalto le cui colonne verticali alte 12 metri e scavate dalla lava vulcanica ricordano le canne dello strumento musicale. Poi, nei pressi di Kraslice, centro sull’antica via commerciale per la Germania, diventata celebre –dopo la chiusura delle miniere- per la produzione di armoniche e altri strumenti musicali, la strada comincia a salire, lentamente. All’altezza di Stribrna, si entra nel territorio del parco naturale di Prebuz, che sconfina in Germania, simile per certi versi alla Selva Boema. Attratta dallo stagno, di cui sono ricche le sue rocce, l’industria estrattiva –sospesa nella prima metà del XX secolo- ne ha cambiato il paesaggio, solcandolo con cunicoli e scavi. Tra i gioielli della riserva naturale, anche rare e antiche torbiere di montagna. Nascosti nella natura selvaggia, anche i resti dell’antico sito minerario abbandonato. Si tratta di terre remote e semideserte, ma lungo il percorso si incontrano villaggi accoglienti e i locali sono ben disposti a svelare le escursioni “giuste” da fare a piedi o in bicicletta.
Se poi qualcuno è disposto a sacrificarsi per guidare il camper o l’auto, gli altri membri della compagnia possono concedersi l’esperienza di una trasferta ferroviaria da Pernink a Horni Blatna, tra alti viadotti, lunghi tunnel e persino una ripida salita. Se la carovana comprende anche bambini, è imperativo proseguire infine alla volta di Abertamy e Plesivec, destinazioni perfette per le famiglie, con strutture su misura, sentieri tematici, parchi divertimento e avventura.
Monti Metalliferi, sempre più in alto
La cima più alta della catena (1.244 metri) è Klinovec, sovrastata da una storica e panoramica torre per le radiotelecomunicazioni. La montagna, con la cittadina di riferimento Bozi Dar, offre diverse infrastrutture turistiche: trail park, percorsi nel verde per quad, chilometri e chilometri di piste ciclabili per tutte le gambe, aree attrezzate per sport adrenalinici e itinerari escursionistici di vario livello. Raggiungibili o almeno avvicinabili in camper, nell’area sono presenti anche diversi siti minerari oggi monumento. Il paesaggio culturale minerario dei Monti Metalliferi, compresa questa specifica zona, fa infatti parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Tunnel, cunicoli, vagoncini, picconi, caschetti e lanterne, scale e ponti, scavi e pozzi ricordano il duro mestiere dei minatori, spesso prigionieri politici costretti ai lavori forzati.
Boemia Meridionale, campagna barocca
Destinazione molto popolare tra i camperisti, offre spunti per una vacanza sempre diversa, oltre a una invidiabile rete di piste ciclabili e di campeggi ben attrezzati. Volendo tralasciare le mete più gettonate e famose, come Lipno, Sumava, Trebon e il cosiddetto Canada ceco, itinerari meno battuti svelano altri volti della regione. Come quello placido e rasserenante della pianura, solcata dal fiume Luznice e caratterizzata anche da una suggestiva area paludosa, attorno a Sobeslav. La stessa cittadina, gioiello medievale ancora parzialmente cinto di mura e dominato dal castello di Rozmberk, è piena di sorprese… nonché avvolta da leggende e storie di fantasmi. Da non perdere il Museo Blatske, ottima introduzione al barocco rurale, prima di andarne a caccia in giro per il territorio. Questo è un fenomeno particolarissimo, che trasporta in campagna, in edifici e villaggi popolari, i dettami di uno stile architettonico ridondante e glorioso, apparentemente in netto contrasto con la semplicità del mondo agricolo. Massimo esempio ne è Holasovice, monumento Unesco, ma con il camper (o con la bicicletta saggiamente portata con sé) è d’obbligo andare a scovare anche tutti gli altri esempi di barocco rurale e, in generale, a scandagliare l’intero e variegato patrimonio artistico del territorio. D’altro canto, da queste parti, la natura stessa è già monumento. Un bellissimo sentiero di circa 5 chilometri, per esempio, si addentra, di passerella in passerella, nelle torbiere di Borkovice –dove un tempo si estraeva la preziosa torba- alla scoperta di fauna e flora uniche. L’itinerario in camper si snoda tra villaggi contadini e nobili castelli, proprio come nelle favole. Ovunque aleggia la presenza di personaggi fiabeschi, storici e immaginari con cui stuzzicare la curiosità di eventuali piccoli esploratori al vostro seguito.
Slesia, terra di castelli
La collana di castelli che impreziosisce la Slesia è talmente fitta, che li si può visitare comodamente anche in bicicletta o scarponcini ai piedi. Tanto più che tra la campagna, i boschi e i grandi parchi di pertinenza di ville e manieri nobiliari è un continuum di verde. Tradizioni, storia e natura del territorio sono riassunti nel Museo Regionale di Slesia –il più antico di tutta la Cechia- a Opava, bellissimo capoluogo della regione. La città, alla confluenza di due fiumi, è ricca di pregevoli monumenti, che vanno dal gotico fino al XX secolo. Nei dintorni, Hradec nad Moravici, il cui celebre castello (in realtà un complesso di più edifici) offusca tante altre bellezze, che consigliamo di scoprire girando a piedi per la città, spingendosi magari fino al castello classicista di Radun (a 7 km circa). Non meno affascinanti, il castello barocco di Kravare e il suo parco, con tanto di pista ciclabile e campo da golf. Se in città e negli immediati dintorni è da non perdere il percorso planetario, che riproduce in scala il sistema solare, per chi ama camminare la zona è comunque ricca di sentieri –anche didattici e tematici- punteggiati di bellissimi belvedere.
Nella Selva Boema, tra cattedrali verdi e borghi fantasma
Un altro bell’itinerario, di più giorni, conduce nella celebre Selva Boema, dove la natura non solo è sempre regina, come si dice, ma decisamente vincitrice. L’alta concentrazione di borghi abbandonati fa impressione, ma fa anche riflettere: qui non è l’uomo ad aver avuto la meglio. Tra case abbandonate, borghi fantasma e mura diroccate, chiuse in un protettivo e intenso abbraccio verde, l’atmosfera è forse un po’ spettrale ma decisamente suggestiva. Solo a Domazlice si contano decine di insediamenti ormai sfollati, per diversi motivi: condizioni di vita, guerra, abbassamento della cortina di ferro ecc. Non va dimenticato, infatti, che questa è una terra di confine. Per apprezzarne ogni scorcio, è bene munirsi di bicicletta perché poche sono le vie accessibili al camper. Dei tempi più bui e difficili restano oggi ruderi di case e monumenti, croci e tombe, chiese diroccate, case crollate, che invitano a non dimenticare.
E infatti là dove sorgeva il villaggio di Lucina/Grafenried, vicino a Nemanice, si sta realizzando un museo all’aperto. Ripuliti dal fango e dalla vegetazione, pian piano riemergono scale, marciapiedi, lapidi ma anche i resti della canonica, di un birrificio, del pub, del camposanto, di una vetreria e della chiesa-gioiello intitolata a San Giorgio, da cui è partito il recupero/restauro del villaggio. Borghi, borgate, castelli, mulini, casini di caccia, fondamenta anonime, caselli doganali, caserme, chiese e cappelle, torri di guardia e persino ex tracciati ferroviari… il tempo qui si è letteralmente fermato. E ha inesorabilmente logorato ogni traccia di insediamento umano, ma non abbastanza. C’è ancora molto da vedere e molto da riflettere. Magari approfondendo l’argomento nel Museo della Foresta Ceca di Tachov e nella Casa della Natura Ceca di Klenci pod Cerchovem.
In viaggio senza limiti, anche geografici
Parlando di frontiere, un altro itinerario conduce a quella tra Cechia e Austria, lungo i sentieri di Grasel, che zigzagano nell’area intorno a Slavonice e Nova Bystrice, sconfinando nel Waldviertel austriaco. Grasel, che dà oggi il nome al percorso, era un pericoloso e spregiudicato brigante, che qui imperversava due secoli or sono. Prati e boschi con i loro anfratti, oggi meta turistica (ma nemmeno troppo), erano allora il suo rifugio… Quello dei sentieri di Grasel è un circuito di 8 percorsi escursionistici, contrassegnati sul versante ceco da un cerchio giallo con la lettera bianca G e invece dalla classica doppia striscia bianca e rossa su quello austriaco, per un totale di decine e decine di chilometri, attraverso quello che è soprannominato il Canada ceco, tra tanta natura, qualche sito abbandonato, un castello (di Landstejn) e una città: Slavonice, all’incrocio tra Boemia, Moravia e Austria. Le porzioni di antiche mura e le porte originarie, le facciate rinascimentali delle case borghesi, il sistema di cunicoli sotterranei e canali di scolo medievali, la Chiesa dell’Assunta con il campanile panoramico sono le sue principali attrazioni. I sentieri di Grasel conducono anche, attraverso Jemnica e il suo castello, a Nove Syrovice, il villaggio natale del brigante, e alla vicina riserva naturale di Habrova sec, quindi a Vratenin con la barocca stazione di posta e infine nella rinomata regione vinicola di Znojmo. Da qui si sfocia in Austria, dove i sentieri di Grasel/Graselwege proseguono tra paesaggi assai vari, grazie al diverso sviluppo storico dell’area.
Di regione in regione, di nazione in nazione
Per sentirsi davvero senza confini, ecco infine un itinerario lungo e affascinante, contemporaneamente interregionale e transnazionale: quasi 1.200 chilometri in diverse regioni ceche, ma anche nei Paesi confinanti. Seguendo il perimetro della Repubblica Ceca si ha non solo la possibilità di ammirarne tutti i diversi paesaggi, ma anche di concedersi qualche breve incursione in quelli su cui sventola altra bandiera. A Nord, al confine con Germania e Polonia, al cospetto dei Monti Lusaziani, la partenza è nei pressi di Hradek nad Nisou -che con la tedesca Zittau e la polacca Bogatynia ogni anno si alternano nell’organizzazione del Festival delle Tre Terre- da visitare per il castello e i bei monumenti gotici, neogotici e rinascimentali. Se avete bambini con voi, è d’obbligo ritagliarvi qualche ora nell’area verde di Kristyna, dove un tempo si estraeva la lignite e dove oggi si può trovare relax in spiaggia, refrigerio nelle acque del lago o adrenalina nei parchi di funi tra gli alberi. A piedi o in bicicletta, lungo il Sentiero didattico degli Alberi, si può raggiungere Trojmezi –letteralmente, triplice frontiera- dove un monumento di granito a tre lati demarca i confini di Cechia, Germania e Polonia. Non lontano, da Hranice, parte anche il Sentiero didattico delle tre Regioni -Boemia, Baviera e Sassonia- che in 18 km conduce, tra continue sorprese storico-naturalistiche, in un luogo remoto e bellissimo in cui convergono tre confini, demarcati da tre cippi del 1844. Il tour transnazionale si può poi spostare in quota, nel cuore della Selva Boema, là dove a incontrarsi sono Cechia, Germania e Austria. Il percorso che conduce al cippo di demarcazione, avvolto anche da romantiche leggende, corre tra l’altro lungo il canale di Schwarzenberg, settecentesco gioiello di ingegneria voluto per il trasporto del legname dalla Selva Boema fino al Danubio, lungo il quale avrebbe poi raggiunto il mercato di Vienna.
Molto suggestivo anche l’anello che tocca i confini di Boemia, Moravia e Bassa Austria. La partenza è nei pressi di Slavonice, cittadina dal fascino rinascimentale al centro dell’area famosa per le incursioni del già citato brigante Grasel e solcata da bellissimi itinerari a lui intitolati. Occorre deviare per Mariz, pittoresco villaggio rinomato per il suo laboratorio di ceramiche artigianali, parcheggiare il camper e proseguire a piedi nel bosco, fino alla pietra di confine tra Cechia e Austria, al cospetto della collina di Cihadlo. Scenari remoti anche per l’itinerario di confine tra Cechia, Slovacchia e Austria, alla confluenza tra i fiumi Morava e Dyje, in un paesaggio alluvionale di prati, foreste e stagni soprannominato “Amazzonia morava”. E’ bene parcheggiare a Breclav, perché la riserva naturale di Soutok è raggiungibile solo a piedi o in bicicletta. L’ultima tappa del nostro lungo itinerario parte da Hrcava, nel punto più orientale di Cechia, al confine con Polonia e Slovacchia. Anche qui occorre rinunciare al camper una volta arrivati al villaggio, per proseguire a piedi: i tre monoliti in granito che segnano il confine si trovano in un luogo piuttosto impervio lungo il torrente, ma nelle vicinanze di un’area pic-nic attrezzata.
Itinerari imbiancati, sci al seguito oppure no
Alla guida di un camper, chi vi ferma più? Potete concedervi persino l’esclusiva di godere dell’offerta sciistica ceca, dalla gran parte degli italiani poco conosciuta e ancor meno sfruttata per ovvi motivi organizzativi, oltre che per la disponibilità di ampia scelta in patria. Ecco allora dove puntare il navigatore per regalarvi una vacanza in bianco, con o senza gli sci ai piedi.
Il top sarebbe spingersi in uno degli angoli più remoti di Cechia, il promontorio Sluknovsky, non a caso ribattezzato “Capo Nord ceco”.
Questo splendido paesaggio di neve e ghiaccio, che oggi confina su tre la ti con la Sassonia, fu colonizzato soltanto a partire dal Medioevo. Allora l’area di chiamava Zahvozd, ovvero la terra oltre la foresta. Il centro principale è Varnsdorf, dall’insolito impianto urbano “sparso” in quanto nato dall’unificazione di più villaggi, su cui domina il castello di Hradek. Costruito nel 1904 è una attrazione turistica ben attrezzata e corredata di torre panoramica con splendida vista sulle montagne ceche e tedesche. Altro castello e altra torre di osservazione (con vista sulla Svizzera Boema e Sassone) a Sluknov, cittadina dalle caratteristiche case a graticcio. Attraversata dal fiume Mandava, Rumburk è un centro dal fiorente passato produttivo ed economico, quando era soprannominata “Piccola Parigi”. Diversi sentieri, anche didattici, conducono alla scoperta dei dintorni e… all’ennesima, irrinunciabile torre panoramica, a Dymnik. Mikulasovice, nel cuore del parco della Svizzera Boema, è rinomata per l’antica produzione di coltelli -di cui la ditta Mikov porta ancora avanti la tradizione, con tanto di museo- e per le chiese barocche. Altro suo monumento, solo invernale, sono le tante cascate di ghiaccio. Particolarmente suggestive quelle di Brtnice, di un insolito colore che vira dal giallo al ruggine per via del ferro di cui qui è ricca la terra. Krasna Lipa è il luogo ideale per scoprire ogni segreto del tipico paesaggio della cosiddetta Svizzera Boema, grazie a un museo interattivo dedicato al tema. Interessanti anche i vari monumenti barocchi della città. Avventurandosi a piedi lungo i sentieri che da qui si dipartono, poi, si entra nell’abbraccio ora imbiancato della folta foresta, alla scoperta di grotte, anfratti, insolite formazioni rocciose e ruderi di castelli. In inverno, particolarmente suggestiva è la Grotta delle Fate, dove il ghiaccio crea figure fiabesche. Nello Sluknovsky, e per la precisione nei territori di Doubice, Rybniste e del Monte Jedlova, si trovano bellissime piste per lo sci di fondo, che permettono di entrare letteralmente nella natura. Per chi non scia, ma ama l’atmosfera mistica dei paesaggi innevati, segnaliamo che in quest’area c’è un’altissima concentrazione di suggestive Vie Crucis, da percorrere a piedi.
L’altro suggerimento per la stagione fredda è di scoprire la meta turistica estiva per eccellenza –Lipno- nel suo elegante abito bianco. Il rumore e la folla estivi sono ormai lontano e la natura è lì, discreta e silenziosa, tutta per voi. Vi potrete concedere tante emozioni, come una camminata all’alba tra paesaggi immobili, oppure la visita al castello di Vitkov senza ressa e in una cornice completamente diversa, pattinare su quell’enorme specchio ghiacciato in cui si è trasformato il lago della diga, sciare in un ampio cmprensorio, bobbare, slittare, lasciare i bambini a spassarsela nel baby park sulla neve, ciaspolare nel bosco, percorrere il Tree Top Trail, la passeggiata sospesa tra le chiome degli alberi che culmina in un’alta torre panoramica.
Altro paradiso invernale è quello delle Orlicke Hory (le Montagne delle Aquile), al confine con la Polonia. In una cornice di paesaggi remoti e isolati dove resistono però le testimonianze degli insediamenti militari sorti ai tempi della Guerra Fredda, ci si può concedere una vacanza all’insegna dello sci di fondo, delle passeggiate nella neve, del relax e di tante curiosità. Come la maestosa chiesa di Neratov, meta di pellegrinaggio, dal panoramico tetto in vetro, omaggio alla lunga tradizione locale di lavorazione appunto del vetro.
Navigare per guidare
Per approfondire i nostri spunti, per conoscere i dettagli dei singoli itinerari (chilometri, giorni necessari, tappe suggerite, aree di sosta, infrastrutture, punti informazioni) e per trovare ulteriori ispirazioni, vi invitiamo a consultare il link al sito di Kudy z nudy (traducibile con “Vie di fuga dalla noia”) che viene aggiornato settimanalmente con idee di viaggio insolite e divertenti in Repubblica Ceca. Il sito al momento è solo in lingua ceca, ma Google consente di accedere a una traduzione abbastanza esaustiva.
Ricordiamo inoltre che l’ufficio di Milano dell’ Ente del turismo -Visit Cechia- ha realizzato, in collaborazione con la rivista specializzata Plein Air l’ebook Repubblica Ceca in camper –scaricabile gratuitamente con 8 itinerari attraverso la Cechia e tutte le informazioni utili a mettersi in viaggio.
Source: https://www.visitczechrepublic.com/it-IT/B2B/Italy/Press-and-Media/Vie-tematiche/2023/p-it-via-dei-camperisti
Tutte le Bandiere blu dei mari di Israele
56 spiagge israeliane riconosciute Bandiera Blu nel 2023
Israele si riconferma paese sostenibile e meta perfetta per vacanze green, alla scoperta di una varietà di scenari mozzafiato
Quest’anno 56 spiagge e 3 porti turistici affacciati su Mar Rosso, Mar Mediterraneo e Mar Morto – sono stati riconosciuti Bandiere Blu dalla Foundation for Environmental Education (FEE), l’organo leader nel campo dell’educazione ambientale allo sviluppo sostenibile.
La Bandiera Blu è il riconoscimento più importante al mondo per le spiagge e i porti turistici sottoposti a controlli annuali per verificare il rispetto di 6 criteri principali: qualità dell’acqua, educazione ambientale, responsabilità verso la fauna selvatica, gestione ambientale, sicurezza e servizi offerti e responsabilità sociale. L’obiettivo principale del programma Bandiere Blu della FEE è indirizzare le attività delle località costiere, soprattutto quelle turistiche, verso una gestione ecosostenibile del territorio .
I luoghi di Israele selezionati dalla FEE saranno ora tutti adornati dal prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu, in collaborazione con i suoi comuni costieri.
“Sostenibilità, ospitalità e cura dell’ambiente sono da sempre pilastri fondamentali per Israele, che essendo un paese giovane è concepito con strutture ricettive moderne e all’avanguardia nel rispetto delle risorse del territorio” dichiara Kalanit Goren, Consigliere per gli Affari Turistici, Ambasciata d’Israele e direttrice Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia. “Inoltre Israele è un paese fortemente cosmopolita e nel tempo ha saputo rispondere alle esigenze culturali, alimentari e sociali di tutte le etnie che vi risiedono o che vengono in visita. Gran parte della ricerca della start up Nation è indirizzata proprio alla sostenibilità; si pensi che Israele è l’unico Paese al mondo che riesce a riutilizzare oltre il 70% delle acque reflue grazie ai sistemi di riciclo e depurazione delle acque nel deserto del Negev”.
Ad oggi le località balneari israeliane richiamano ogni anno milioni di turisti non solo per la loro bellezza, il mare cristallino e la sabbia finissima: i servizi che offrono ai visitatori sono unici e i panorami incontaminati sono capaci di emozionare.
Ecco le 56 spiagge e i 3 porti Bandiere Blu 2023, tutte da scoprire:
● Galei Galil (Nahariya)
● Argaman North, Argaman South (Akko)
● Naot 2 (Kiryat Haim Center), Naot 3 (Kiryat Haim North), Bat Galim 1, Bat Galim 2, Carmel 1, Carmel 2, Zamir North, Zamir Center, Zamir South, Dado North, Dado Center, Dado South (Haifa)
● lNeve Yam, Dor Center, Aquaduct (Hof Hacarme)
● Tsanz (Religious), Haonot Amphi, Herzl, Sironit A (North), Sironit B (South), Lagoon (Argaman), Poleg (Netanya)
● Acadia North, Acadia South, Marina Herzliya (Herzliya)
● Zuk North, Zuk South, Tel Baruch, Mezizim, Nordau, Hilton, Gordon, Frischmann, Bograshov, Jerusalem, Aviv, Charles Clore, Givat Aliyah, Marina Tel-Aviv, Jaffa Port (Tel Aviv-Jaffa)
● Blue, Neve Hof, Hofit, Tel Yona, Hayeladim, Hanifrad (Rishon Lezion)
● Bar Kochba South (Ashkelon)
● Hashcha
Isole Faroe in Danimarca: l’arcipelago a nord tutto da scoprire.
Avviso agli amanti della natura, agli esploratori curiosi e a chi è in cerca di nuove avventure: alle Isole Faroe si cambio scenario e prospettiva, senza andare dall’altra parte del mondo.
In Danimarca, le Isole Faroe – 18 isole magnifiche e ancora incontaminate, sono la meta per una vacanza fuori dal tempo, stimolante e rinfrescante, in ampi spazi naturali dove gli abitanti sono riusciti a preservare le loro tradizioni ancorandosi nel 21° secolo.
Qui il mare e il vento hanno scolpito territori autentici, selvaggi, di una bellezza straordinaria. La fauna e la flora fioriscono lì in completa libertà, i villaggi si inseriscono perfettamente nel paesaggio con le loro piccole case colorate e la capitale merita senz’altro una visita con i suoi ristoranti che mettono in risalto i prodotti locali, offerti dall’oceano o dagli allevamenti.
Sì, perché alle Faroe ci sono ben 80.000 pecore e solo 55.000 abitanti !
Territorio autonomo del Regno di Danimarca composto da un arcipelago di 18 isole ricche di natura, le Isole Faroe si trovano tra l’Islanda e la Norvegia nell’Oceano Atlantico settentrionale.
Premiata nel 2021 dal Best in Travel Lonely Planet per le sue esperienze autentiche in connessione con la comunità locale, questa destinazione ha innumerevoli attrazioni per gli amanti degli ampi spazi aperti, della natura e delle attività sportive all’aria aperta.
Ma è anche un’importante polo culturale e musicale e una mecca della gastronomia sostenibile, stagionale e persino stellata.
Con i tipici villaggi di pescatori, le loro verdi vallate dove scorrazzano pacifiche le pecore e le loro coste scoscese, le Isole Faroe offrono un paesaggio selvaggio e unico.
La popolazione, estremamente accogliente, e l’atmosfera speciale e calorosa dell’isola danno il tocco giusto per un soggiorno rilassato, amichevole e autentico.
Da vedere :
Tórshavn
Una delle capitali più piccole del mondo ma che non manca di comodità e attrazioni.
Le magnifiche scogliere di Djupini
La regione di Akraberg
Sull’isola di Suðuroy, con il famoso faro sulla punta meridionale dell’isola.
L’isola di Stóra Dímun
Popolata da un’unica famiglia, è un’occasione unica per scoprire da vicino la vita degli abitanti.
Natura incontaminata
Le Isole Faroe sono una destinazione ideale per chi ama la vita all’aria aperta… l’escursionismo, la pesca, le immersioni, la vela o per i contemplativi che amano respirare profondamente la brezza di mare e godersi la tranquillità di una natura incontaminata.
Nonostante le loro piccole dimensioni, le Isole Faroe offrono molte possibilità di escursioni e gite, su sentieri che si snodano di villaggio in villaggio, percorsi di montagna con vista sull’oceano e prati rigogliosi.
Osservazione degli uccelli
Un vero paradiso per gli amanti del birdwatching, le Isole Faroe mostrano paesaggi mozzafiato di montagne e scogliere a picco sul mare, rifugi perfetti per molte specie di uccelli marini, che qui sono poco più di 300. L’estate è la stagione migliore per il birdwatching al momento della riproduzione, soprattutto sulla costa occidentale.
A piedi
Tra maestose montagne e panorami spettacolari, le Isole Faroe sono un parco giochi perfetto per gli escursionisti, di qualsiasi livello. Le isole offrono numerosi percorsi escursionistici, e non è necessario andare tanto lontano per scoprire una natura magnifica e intatta. Una breve escursione nelle montagne faroesi offre molti punti panoramici che si affacciano su scenari impressionanti, tra cime e oceano. E i paesaggi spettacolari sono anche piuttosto accessibili, c’è qualcosa infatti per tutti i livelli, le età o i gradi di forma fisica.
Per trovare l’escursione dei tuoi sogni, vai sul sito specializzato,
da scoprire qui.
In bicicletta
Questo è un altro modo per esplorare lo splendido scenario delle Isole Faroe in modalità “turismo lento”. L’infrastruttura stradale è ottima e tutte le isole sono collegate tra loro da tunnel sottomarini, ponti o via mare. Il traffico limitato nella maggior parte delle strade rende questa esperienza ancora più piacevole.
Equitazione
Per un’altra immersione nella natura faroese è indispensabile un’escursione a cavallo. I ranch Berg Hestar (cavalli islandesi) e Davidsen Hestar (cavalli faroesi e islandesi) offrono le guide perfette per questa esperienza indimenticabile.
Sport nautici
Con gite in kayak, immersioni e persino surf per chi vuole una scarica di adrenalina, le attività acquatiche si sviluppano di anno in anno.
Tórshavn, una capitale ai confini del mondo
Grazie alle sue piccole dimensioni, Tórshavn offre tutti le comoditá di una grande capitale con hotel a 4 stelle, boutique di grandi firme, ristoranti di fascia alta con orto annesso e cucina biologica, oltre a musica dal vivo e proposte culturali.
Tra i luoghi imperdibili :
La città vecchia, Reyni, merita assolutamente una visita con le sue numerose tipiche case in legno con tetti d’erba che rendono il quartiere molto pittoresco. È normale vedere una pecora al pascolo su un tetto…
Tinganes, dove si trova la sede del governo, che sfoggia anche edifici rossi con tetti coperti di muschio.
Il Museo Listaskalin con le sue mostre permanenti di pittura e arte contemporanea faroese
la Nordic House, il centro culturale scandinavo, dove si tengono regolarmente concerti, mostre ed esposizioni temporanee di pittura.
Un’offerta di alloggio diversificata
Dagli hotel 4* agli ostelli e i campeggi, gli alloggi alle Faroe sono in grado di attrarre tutti i tipi di viaggiatori.
Nella capitale, puoi scegliere di prenotare, ad esempio, in 2 indirizzi recenti, all’Hotel Brandan**** o all’Hilton Garden View**** che offre splendide viste sull’oceano.
Al di fuori di Tórshavn, ci sono molte opzioni di alloggio più intime, come le pensioni, perfette per immergersi nell’atmosfera faroese locale.
Delle pensioni più grandi si possono trovare in tutto il paese, ad esempio sull’isola di Mykines, nell’incantevole villaggio di Gásadalur… sulle isole più a sud di Suðuroy e Sandoy… a Miðvágur (vicino all’aeroporto) e a Hoyvík (vicino alla capitale, Tórshavn ). In un angolo appartato, la Gjáargarður Guesthouse sull’isola di Eysturoy è perfetta per ricaricare le batterie.
Focus alberghi Tórshavn
Hôtel Havgrím, l’unico boutique hotel delle Isole Faroe con 14 camere, splendidamente situato di fronte all’oceano, in un palazzo storico. La decorazione delle sue stanze si ispira ai fiordi, al cielo mutevole e ai colori del mare.
Per saperne di più
Hôtel Brandan 4*sup, in centro, eco-certificato, con 124 camere accoglienti arredate dal famoso artista faroese Edward Fuglø.
Per saperne di più
Hilton Garden Inn, una firma lussuosa dell’industria alberghiera internazionale integrata nello spirito delle Isole Faroe.
Per saperne di più
Hanusarstova, per vivere un’esperienza 100% locale con Harriet e John che offrono un’accoglienza “heimablídni”, cioè “a casa”. Potrete cenare lì, scoprire i prodotti dell’azienda agricola e la cucina nordica e presto saranno disponibili anche le camere
Per saperne di più
La gastronomia delle isole
Grazie alla sua unicità, la cucina faroese appartiene ora alla scena culinaria internazionale. Infatti, i faroesi, popolazione insulare, sono da sempre stati portati a padroneggiare le diverse fasi della lavorazione di un alimento o di un prodotto: caccia, raccolta, conservazione e preparazione.
È questo stile di vita che ha spinto il Guardian a proclamare le Isole Faroe come la “nuova frontiera del cibo nordico”, un lampante esempio della mania per la cucina specifica e originale delle Fær Øer.
In questo remoto arcipelago del Nord Atlantico, i faroesi si sono affidati in gran parte al consumo locale. Hanno imparato a utilizzare ogni pezzo di pesce pescato e a ottimizzare ciò che la natura ha dato loro. Hanno anche imparato a conservare e conservare i prodotti. Questi innovativi metodi di conservazione sono utilizzati ancora oggi e generano cibi dai sapori distinti e inconfondibili legati all’ambiente in cui sono stati conservati.
Uno dei processi distintivi è il ræst, o fermentazione. È il processo di essiccazione all’aria aperta di carne e pesce, che consente la conservazione degli alimenti.
Il gusto unico e inimitabile creato da questo processo, unito alla filosofia di prendere ciò che la natura offre, è più che mai il DNA della cucina faroese.
Oggi brillanti chef hanno posto le Isole Faroe sotto i riflettori della gastronomia internazionale, come il famoso Leif Sørensen e più recentemente lo chef del ristorante KOKS, 2 stelle Michelin, Poul Andrias Ziska.
Sono stati aperti nuovi ristoranti come The Tarv e Skeiva Pakkhús, situato vicino al porto di Tórshavn.
Focus ristoranti a Tórshavn
Roks, la sorellina di Koks che si è trasferita in Groenlandia per due anni. Questo ristorante offre i migliori frutti di mare e pesce dell’arcipelago arricchiti da un prezioso know-how culinario.
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Ræst, al posto di Koks durante la sua assenza
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Questi due ristoranti sono stati creati da Poul Andrias Ziska, chef di Koks e Karin Visth, sommelier di Koks.
OY, una nuova fabbrica di birra nello spirito di un pub alla periferia della città che offre in particolare birre locali.
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Da Anna e Óli, per un’esperienza culinaria molto locale ma ugualmente autentica per una cena in una casa faroese. È anche possibile completare questa esperienza con concerti di musica tradizonale“a casa”.
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Katrina Christiansen
Spirito tapas inspirato alla gastronomia faroese
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Ruts
Per cenare con piatti di pesce e vegetariani a base principalmente di prodotti locali e di stagione. Conditi con la miglior vista sulle città di Tórshavn, Nólsoy e il fiordo.
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Le Isole Faroe all’avanguardia dell’architettura
Se Copenaghen è stata designata Capitale Mondiale dell’Architettura nel 2023, le Isole Faroe non sono da meno e mostrano anche loro un certo interesse per il design e l’urbanistica futuristica, come tutta la Danimarca.
Alcuni nuovi edifici sono stati così progettati da rinomati studi di architettura danesi come l’agenzia BIG o lo studio Henning Larsen.
Il Centro Educativo Glasir
Lo studio danese BIG ha completato un edificio scultoreo con pareti di vetro che ospita tre scuole a bordo fiordo a Tórshavn. Descritto da BIG come un “vortice”, Glasir mostra cinque livelli che avvolgono un cortile centrale, prima di proiettarsi sul paesaggio circostante. Con una superficie di oltre 19.000 mq, può ospitare 1.750 persone.
L’ampliamento dell’Hotel Tórshavn
Lo studio danese Henning Larsen ha progettato un’estensione di 4.500 m2 simile a una grotta dell’Hotel Tórshavn, destinato a diventare un luogo di incontro nel cuore della capitale. Caratterizzato da un focolare simile a una grotta, questo progetto fa riferimento alle grotte costiere delle Isole Faroe.
Il municipio di Eysturkommuna
Progettato anch’esso dallo studio scandinavo Henning Larsen, questo municipio attraversa un fiume. Simboleggia la riunione di due comuni un tempo indipendenti. Progettato per il comune di Eystur, il municipio si trova nella cittadina di Nordragota, sulla costa orientale delle Isole Faroe. L’edificio sorge dall’altra parte della foce del fiume che divideva i due ex comuni. I pedoni possono attraversare il fiume utilizzando una passerella che oltrepassa il tetto verde dell’edificio.
Le residenze sostenibili di Runavik
L’azienda scandinava White Arkitekter ha progettato un complesso residenziale sostenibile sul pendio di una collina disabitata nelle Isole Faroe. Intitolato “The Eyes of Runavik”, questo sviluppo comprende cinque blocchi “a forma di occhio” di 100 case con vista sui fiordi e sulle isole. Gli edifici a tre piani sono progettati con tetti verdi inclinati che imitano il terreno ripido. Ogni blocco ricoperto di cedro è concepito come un’unità circolare autonoma con un proprio microclima, protetto dai venti dominanti e che consente la coltivazione di un orto.
Il nuovo centro educativo di Marknagil
Situato su una collina alla periferia di Torshavn, è stato progettato dallo studio danese BIG, in collaborazione con lo studio di architettura faroese Fuglark. Centralizza lo sviluppo futuro di tutti i programmi educativi nella regione. È il più grande progetto immobiliare nel settore dell’istruzione nelle Isole Faroe, che ospita 1.200 studenti e 300 insegnanti. Situato sul fianco della collina, con vista panoramica sul mare, sulle montagne e sul porto di Torshavn, il progetto è concepito come un vortice radiante centrato sul paesaggio interno della scuola.
Centro di Klaksvik
Il progetto di Henning Larsen è incentrato su una piazza centrale circondata da edifici che offrono riparo dai forti venti dell’isola. La posizione e la forma degli edifici si ispirano alle tradizioni costruttive locali, garantendo un microclima calmo e piacevole nella zona. Il nuovo centro città è diviso in tre aree: un’area urbana con negozi, caffè e una biblioteca; una zona verde con strutture ricreative; e una zona blu con un centro culturale, un museo marittimo e una passeggiata.
Eventi 2023
Summartonar, tutti i giorni dall’inizio di maggio alla fine di agosto.
Ogni anno, l’Associazione dei compositori faroesi organizza questo festival che riunisce compositori e cantautori di musica classica e contemporanea delle Faroe. Nel corso degli anni sono stati presentati gratuitamente più di 1600 concerti e ogni anno vengono eseguite diverse nuove opere.
G Festival (Gøta), 13-15 luglio
Un festival di 3 giorni per celebrare la musica in modo unico e coinvolgente. Sull’isola di Eysturoy, le tappe del festival si svolgono sulla spiaggia e sul campo da calcio, a due passi dalle abitazioni. La gente del posto accoglie i visitatori quasi nelle loro case. G! inoltre si svolge in uno scenario mozzafiato, dominato da montagne verdeggianti. In un ambiente naturale, lungo la costa, Syðrugøta si rivela come un ineguagliabile anfiteatro.
Ólavsøka (Giorno di Saint Ólaf) 29 luglio
In questi due giorni in onore della cultura faroese si svolgono tutta una serie di eventi sportivi, musicali e culturali, tra cui una competizione nazionale di canoa, calcio, concerti e mostre d’arte. Ólavsøka celebra anche l’apertura del Løg-ting (il parlamento delle Isole Faroe), ovvero l’inizio ufficiale della nuova sessione del Parlamento dopo la pausa estiva.
Summer Festival Klaksvik 3 – 5 agosto
Più musica con questo evento che si tiene a Klaksvik, dove la scena pop internazionale incontra il folk locale..
Átjan Trail Running Festival, 6-10 settembre
Un’esperienza stimolante di corsa, avventura e musica per 5 giorni e che accoglie centinaia di appassionati in un luogo unico al mondo, preservato, inesplorato e incredibilmente bello. Sui percorsi delle isole selvagge di Átjan, non sarai mai a più di 4 km dal mare.
Hoyma, 1 ottobre
Nella città della musica di Gøta, 20 concerti di 10 artisti diversi si svolgono nel salotto di case private a Syðrugøta, senza illuminazione o collegamenti specifici. Delle parentesi musicali molto intime.
Al via domani il Copenhagen Light Festival
Il Festival delle luci torna anche quest’anno ad illuminare
Copenaghen, dal 3 al 26 febbraio
Grande fermento dietro le quinte del Copenhagen Light Festival grazie al grande lavoro svolto per offrire ai visitatori installazioni luminose sempre più spettacolari.
Mentre Copenaghen è stata eletta capitale mondiale dell’architettura dall’UNESCO per tutto il 2023, il Festival delle luci di Copenaghen si prepara a svelare le sue prime installazioni.
L’apertura del Copenhagen Light Festival il 3 febbraio non passerà inosservata, poichè inizierà con l’inaugurazione della Royal Danish Playhouse e un grande concerto alla chiesa di Holmens.
Più di 35 installazioni sono divise in tre gruppi: “Artistico”, “Architettonico” ed “Esperienze”.
Festival delle luci di Copenaghen – più grande che mai
Al Festival delle luci di Copenaghen saranno presenti 35 installazioni, che saranno allestite principalmente lungo il porto, ma anche in 11 in aree periferiche del comune, come nei quartieri di Bavnehøj, Remiseparken, Ørestaden e Brønshøj. Per i siti del centro saranno disponibili percorsi di 2, 5 e 10 km, a piedi o in bicicletta, tramite l’app creata per questo evento, che fornirà anche informazioni su ciascuna installazione e una mappa per trovare le opere più vicine.
“Speriamo che molti danesi e stranieri visitino di nuovo Copenaghen durante le vacanze invernali e trascorrano qualche giorno a vedere le installazioni. Stiamo cercando di soddisfare i desideri dei nostri ospiti per installazioni di alto livello artistico e che offrano anche divertenti esperienze per famiglie”, afferma Jesper Kongshaug, da 4 anni curatore e capo del consiglio di amministrazione del Festival.
Il Copenaghen Light Festival è gratuito e pensato per tutti
Quest’anno, le installazioni saranno divise in 3 gruppi: ‘Artistico’, le cui opere si concentrano sul comunicare messaggi specifici; «Architettonico»; e ‘Esperienze’, che si rivolgono a tutta la famiglia, giovani e meno giovani.
Ad esempio, nell’app mobile, come “Esperienze”, gli ospiti potranno partecipare alla caccia al tesoro di installazioni luminose, trovare una serie di installazioni e vincere una bevanda calda o fredda nei “camioncini” del festival, che saranno installati lungo i percorsi pianificati nel centro della città. Sull’app saranno presentate anche installazioni artistiche e architettoniche.
Visite guidate, feste, cacce al tesoro e bancarelle di cibo e bevande sono state allestite per il Festival delle luci di Copenaghen, che si svolge dal 3 al 26 febbraio.
Visite guidate
Le visite guidate negli ultimi anni hanno registrato il tutto esaurito.
Quest’anno ci saranno guide aggiuntive per i tour sui canali di Copenaghen. È già possibile prenotare un posto sull’app per visite guidate del festival sul tema della birra, del vino e della danza, così come per altre visite guidate a tema, a piedi o in bicicletta. Saranno inoltre offerte visite guidate ai non vedenti, organizzate dall’Associazione danese dei ciechi.
Alcune informazioni sul Copenhagen Light Festival 2023
● Questa è la sesta edizione del festival; e la quarta volta con una nuova organizzazione.
● Nel 2021, il festival ha ricevuto 500.000 visitatori, il che lo ha reso il festival più visitato ad oggi della Danimarca.
● Il festival presenta più di 35 installazioni, eventi pop-up ed eventi tematici.
● Le installazioni sono concentrate nel centro della città, ma si trovano anche periferia del comune di Copenaghen, ad esempio a Bavnehøj, Sundby, Amager, Vanløse, Tingbjerg.
● Percorsi di 2, 5 e 10 km, per scoprire le installazioni mentre si cammina, si fa jogging o si va in bicicletta, sono disponibili tramite l’app.
● L’app, che è stata scaricata da 50.000 visitatori l’anno scorso, offre cacce al tesoro con premi come caffè e cioccolata calda, oltre a birra e soda, in tre vecchi carretti di salsicce convertiti, che saranno allestiti lungo tutti i percorsi.
Sostenibilità:
● Tutta l’elettricità è verde e sponsorizzata dalla società energetica Ørsted.
● Le mappe non verranno stampate. Controlla invece l’app per vedere dove si trovano le installazioni intorno a te.
● Le carte possono anche essere stampate tramite il sito Web e visualizzate su grandi piloni installati in città
● Oppure, le mappe stampabili sono disponibili sulla homepage del festival. Le mappe saranno mostrate anche su grandi piloni in tutta la città.
● Gli studi indicano che risparmiamo energia riunendoci in grandi gruppi all’esterno, piuttosto che, ad esempio, stare a casa utilizzando piattaforme di streaming individuali.
Per maggiori informazioni: https://copenhagenlightfestival.org/copenhagen-light-festival-har-fokus-pa-energien/
E’ possibile seguire lo sviluppo del festival su Instagram, Facebook, TikTok e LinkedIn, nonché sulla homepage del festival: https://copenhagenlightfestival.org/home-dansk/
Dove si festeggia il Carnevale in Germania
Il Carnevale in Germania ha diverse varianti regionali, con i propri nomi e i propri usi e costumi. A ovest il carnevale si chiama “Karneval”, al centro e al sud “Fastnacht” e in Baviera “Fasching”. In Germania si ama parlare del carnevale come la quinta stagione dell’anno. Le “capitali del carnevale” sono Köln (Colonia) Düsseldorf, e Mainz (Magonza). In quei giorni la festa è totale!
Il carnevale più conosciuto è quello Renano, tra cui spicca il carnevale di Colonia, il più famoso di tutti che quest’anno celebra i suoi 200 anni di vita.
Il Carnevale nelle province tedesche della Renania Settentrionale-Vestfalia e nella Renania-Palatinato viene celebrato in modo particolarmente stravagante. Tradizionalmente, il periodo della “Jecke Zeit” (giorni folli) viene inaugurato l’11 novembre alle 11:11, ma il Carnevale vero e proprio inizia con la “Weiberfastnacht” (Carnevale delle donne) e il Rosenmontag (lunedì grasso), mentre il divertimento termina il mercoledì delle ceneri. Fino ad allora, però, si canta, si balla e si ondeggia nei bar, nelle sale e per le strade, il tutto indossando costumi e travestimenti estremamente fantasiosi.
Più mistico è il “Fastnet” o Fastnacht, il carnevale svevo-alemanno nelle regioni del Baden-Württemberg, dove ogni cittadina ha la sua tradizione carnevalesca e dove le numerose corporazioni della regione sfilano indossando maschere di legno, intagliate e dipinte a mano raffiguranti demoni, streghe e “matti”. Si tratta di pezzi pregiati di artigianato locale che vengono tramandati di padre in figlio.
Carnevale di Colonia
Colonia è famosa nel mondo per il suo carnevale tra i più vivaci e festosi d’Europa con le sue infinite sfilate, balli e feste goliardiche. Gli abitanti di Colonia hanno la reputazione di essere divertenti e socievoli, anche senza il Carnevale. Tuttavia, nel periodo di carnevale si scatenano davvero: per loro è tassativo travestirsi e addirittura parlare una lingua speciale (Kölle Alaaf, Viva Colonia!). A Colonia il giovedì grasso (il 16/02/2023) viene chiamato “il carnevale delle donne” quando, per l’occasione, si recano al lavoro in maschera. Ma il momento più spettacolare del carnevale di Colonia è il cosiddetto “Lunedi delle Rose” (20/02/2023) che richiama ogni anno 1,5 milioni di visitatori. Oltre a gruppi di pedoni in costume, bande musicali e persone a cavallo, il corteo comprende soprattutto carri allegorici stravaganti che si estendono per una lunghezza totale di circa otto chilometri e dai quali “piovono” in media 330.000 chili di caramelle e 700.000 cioccolatini: l’ombrello non serve, ma il costume di Carnevale sì, e se non riuscite a farlo stare in valigia potete sempre procurarvelo in uno dei tanti negozi specializzati in città!
E se si è già a Colonia, vale la pena visitare il Museo del Carnevale dove vengono celebrati la tradizione, il fascino, e la diversità di questa festa. Si tratta del museo più grande e moderno del suo genere nel mondo. Qui viene presentata la storia del carnevale dalle origini fino ai giorni nostri, evidenziando il tema dei giullari, il rapporto tra la quaresima e il carnevale, e l’evoluzione della festa negli ultimi secoli.
Aquisgrana
“Oche Alaaf”, è ciò che gridano gli abitanti di Aquisgrana a Carnevale. Questa città della Renania Settentrionale-Vestfalia attira fino a 300.000 visitatori. In breve: anche gli abitanti di Aquisgrana festeggiano il Carnevale in modo esteso e secondo la tradizione carnevalesca renana. Il lunedì grasso, la processione si muove da Adalbertsteinweg attraverso Wilhelmstrasse, Theaterstrasse, Elisenbrunnen, Peterstrasse, Komphausbadstrasse, Seilgraben, Menoritenstrasse, Grosskölnstrasse, Markt, Jakobstrasse e Karlsgraben.
Düsseldorf
Il Carnevale a Düsseldorf inizia con il risveglio dell´ “Hoppeditz”, una figura di giullare sotto forma di pupazzo che viene poi cremata e simbolicamente messa a riposo nel giardino del Museo della Città di Düsseldorf, tra grandi lamenti. I festeggiamenti più esuberanti si tengono la domenica e il lunedì lungo la Königsallee e nel centro storico. La processione del lunedì grasso è la seconda più grande della Germania con un milione di visitatori.
Norimberga
La città di Norimberga attira 100.000 visitatori la domenica di Carnevale. Il corteo, composto da circa 50 carri, si muove dallo Stadtpark Bayreuther Strasse attraverso il centro di Norimberga fino alla Torre Bianca. Per i più piccoli, il lunedì grasso si svolge un corteo dedicato a loro.
Magonza
Gli abitanti di Magonza non chiamano questo carnevale “Fasching”, bensì “Mainzer Fastnacht”. Ogni 11 novembre alle 11.11 ha inizio il carnevale, quando, dal balcone dell’Osteiner Hof sulla piazza Schillerplatz vengono lette le leggi cerimoniali e migliaia di giullari celebrano questo evento inaugurale. Tuttavia, il clou del carnevale è e rimane il Lunedì delle Rose. Tutta Magonza e i suoi visitatori trasformano il centro della città in un mare colorato di giullari e folli e il corteo di carri allegorici, bande musicali e sbandieratori si fanno strada tra la folla in festa.
Würzburg
Travestirsi, fare baldoria e sfogarsi: Il Carnevale si festeggia anche nella città bavarese di Würzburg: ogni anno, circa 70.000 visitatori cantano, ballano e marciano nel corteo di strada. Oltre al corteo in maschera dei bambini che si svolge il sabato prima del weekend di carnevale, altri due cortei attraversano la città la domenica e il martedì.
Marne
Marne è una delle poche città della Germania settentrionale in cui il Carnevale viene celebrato su larga scala dal 1978. Circa 30 veicoli e gruppi di pedoni partecipano alla sfilata e un totale di circa 20.000 visitatori assiste allo spettacolo ogni anno. Durante questo evento vengono lanciati circa quattro tonnellate di dolci.
Parate e feste di Carnevale più piccole si svolgono anche in molte città della Renania, in Assia, a Francoforte sul Meno e anche ad Amburgo e Berlino, dove si tiene anche il Carnevale delle Culture che anima le strade di Kreuzberg.
Per ulteriori informazioni
https://www.germany.travel/en/inspiring-germany/german-carnival-hotspots.html
Nove nuovi motivi per un soggiorno in Cechia! Tante sono le novità turistiche dell’anno, da mettere in agenda per il prossimo viaggio.
La stagione, per gli appassionati di Repubblica Ceca, si apre con nuovi pretesti per tornare a farsi sedurre da una meta che non stanca mai. Quanto ai “neofiti”, non hanno più scuse per rimandare ancora. Tutti pronti a partire.
La Repubblica Ceca, destinazione turistica dai mille volti e dalle infinite sorprese, si affaccia sul 2023 con un bel gruzzolo di novità. Vediamole.
1. La bionda Pils non ha più segreti
A primavera, in uno storico edificio nel centro di Praga, aprirà Pilsner Urquell: The Original Experience. Molto più di una semplice birreria, il nuovo centro esperienziale dedicato alla world’s first golden pilsner lager permetterà di apprezzare la spumeggiante madre di tutte le bionde con tutti i sensi. Una mostra interattiva condurrà attraverso i 180 anni dello storico marchio Pilsner Urquell, apprezzato in tutto il mondo. Roba da restare a bocca… asciutta, ma niente paura: a fine percorso ci sono birreria, ristorante e shop, dove scatenarsi.
2. Invito a corte tra arte, giardini e memoria
Lo straordinario complesso del Castello di Praga, da sempre cuore e anima della capitale e costante fucina di novità, ha calato il suo asso proprio il 1° gennaio, con la riapertura –attesa da qualche anno- della famosa Pinacoteca, scrigno di preziose collezioni d’arte. Tra gli altri, è finalmente di nuovo possibile ammirare opere di Rubens, Tiziano, Tintoretto e Cranach. Altri assi nella manica del Castello per il 2023 saranno una singolare mostra, nella Casa dei Paggetti a Hradcany, per non dimenticare gli orrori dei regimi totalitari e, l’apertura del Giardino Reale, inaugurato lo scorso dicembre, anche nella stagione invernale.
3. Remise en forme per le Terme di Luhacovice
C’è una stella particolarmente brillante nel firmamento di località termali della Cechia. Dopo aver dispensato benessere per secoli, ora Luhacovice si è presa del tempo per sé e si è rifatta il trucco. Nel 2023 sarà finalmente possibile apprezzare i risultati di un attento restauro della cittadina morava e delle sue storiche terme. La loro singolare architettura secessionista-popolare firmata Dusan Jurkovic (archistar slovacca tra XIX e XX secolo), risalente al 1902, è finalmente tornata all’antico splendore. Il centro termale originario è stato trasformato in un museo dedicato proprio a Jurkovic, ma anche a Leos Janacek, compositore ceco di fama mondiale, grande amante di questo luogo. Con un po’ di fortuna, infine, potrebbero riaprire già a primavera anche le terme di Karlovy Vary, altro gioiello dal glorioso passato, rimaste chiuse negli ultimi due anni.
4. Ritorno al futuro: dal Medioevo a Netflix
Il nuovissimo museo etnografico sotto il cielo di Trocnov, in Boemia, accoglie i visitatori in un villaggio del XIV-XV secolo, fedelmente ricostruito, dove scoprire come si svolgeva la vita rurale nel Medioevo. Il sito fa parte del Museo commemorativo Jan Zizka, celebre generale ceco di corrente hussita che prese parte alla guerra civile in Boemia durante il regno di Venceslao IV. Si, proprio quel Zizka interpretato da Ben Foster nel nuovo film storico Medieval (con, tra gli altri, Michael Caine e Matthew Goode) disponibile su varie piattaforme, tra cui Netflix.
5. Antichità hi-tech sotto il suolo di Brno
Il suggestivo mondo sommerso che si nasconde nei sotterranei del capoluogo moravo, seppure non noto a tutti, non è certo una novità. A esordire nel 2023 è invece una nuova esposizione multimediale (nella Cantina sotto il Municipio) che, avvalendosi di tecnologie avanzate, rende ora particolarmente vivo e realistico il viaggio nel tempo tra i cunicoli ricchi di storia e d’atmosfera.
6. Apriti sesamo: un nuovo accesso alle grotte boeme
Novità anche in altre famose, affascinanti viscere della terra ceca. Siamo nelle cavità impressionanti delle grotte del Carso boemo, straordinario e articolato fenomeno naturale ipogeo. Sopra questa geografia di pareti ripide, strapiombi paurosi, canyon profondi, giochi di stalattiti e stalagmiti e magiche rose antichissime, in primavera aprirà la Casa della Natura, nuovo varco d’accesso alle Grotte di Koneprusy. Il nuovo centro visitatori permetterà di completare l’esperienza diretta negli anfratti con un’esposizione interattiva e la proposta di attività connesse al sito geologico.
7. Senza confini, sotto il cielo sconfinato
Dall’estate, sui binari della linea ferroviaria Porta Moravica, che collega Graz (Austria) a Przemysl (Polonia), correrà –ma non troppo- un treno con pittoreschi vagoni panoramici. Attraverso le ampie vetrate, che si spingono fin sul tetto del convoglio, sarà possibile ammirare (e sentirsi parte) dei più bei paesaggi di Moravia e Slesia, dai vigneti a perdita d’occhio all’antica Via dell’Ambra, fino al regno d’acqua del fiume Oder.
8. I Mulini di Gocar macinano novità
I risultati di un ambizioso progetto di ristrutturazione e riconversione dello storico complesso dei Mulini Automatici di Gocar, affacciato sul fiume Elba a Pardubice, si dovrebbero vedere nell’autunno 2023. Il possente monumento tecnico nazionale, opera ingegnosa di Josef Gocar –tra i maggiori architetti cecoslovacchi del XX secolo e rappresentante dell’arte d’avanguardia europea- ospiterà una Galleria d’arte a lui intitolata, la Galleria della Boemia orientale e quella della città di Pardubice, oltre a un centro visitatori, una caffetteria e una terrazza panoramica.
9. (Sempre più) beni immateriali dell’Umanità
Non c’è ancora la certezza, ma visto il vasto bottino, in continua crescita, di riconoscimenti Unesco sul suolo ceco, è lecito sperare. La Repubblica Ceca, con l’inclusione delle tradizionali zattere di legno da fluitazione, ha chiuso il 2022 portando a 24, tra siti materiali e beni immateriali, il suo “pallottoliere” Unesco. Quale modo migliore, quindi, di iniziare il 2023 se non scommettere sulle altre antiche maestrie tipiche candidate alla prestigiosa Lista? I merletti di Vamberk, le feste del Slovacko, il mestiere di bottaio nei birrifici, la produzione di cornamuse e i tessuti di ciniglia fatti a mano sembrano avere ottime possibilità… E in attesa dell’effige, si può sempre giocare d’anticipo e andarne a scoprire i segreti.
INAUGURATA LA BIBLIOTECA RAMI, LA PIÙ GRANDE DI ISTANBUL
Il Ministero della Cultura e del Turismo dà il benvenuto ai visitatori della Biblioteca Rami. Situata a Eyüpsultan, İstanbul, la Biblioteca Rami si trova nell’ex caserma Rami del XVIII secolo. In seguito alle recenti attività di restauro, ristrutturazione e ricostruzione effettuate seguendo la struttura e i materiali originali, la Biblioteca Rami è diventata la “più grande biblioteca di İstanbul”.
Il campus della Caserma Rami può vantare 4.200 posti a sedere e numerose sezioni, tra cui una biblioteca per bambini e ragazzi, una biblioteca digitale, una biblioteca per giovani, una biblioteca per adulti e varie biblioteche specializzate. Il complesso comprende inoltre moderne sale di studio e di lettura aperte 24 ore su 24, una sezione per neonati e bambini e sale per lo studio di gruppo e individuale. Con una superficie chiusa di 36.000 m² e una capacità di 2,5 milioni di volumi in 220 decadi, la biblioteca dispone di un’area paesaggistica di 51.000 m² che la rende la “biblioteca con la più grande area paesaggistica interna” in Europa. Oltre a questo ampio spazio verde, la Biblioteca Rami dispone di un laghetto artificiale di 1.000 m² circondato da alberi.
Il primo complesso in Turchia a ricevere il certificato di museo sostenibile
La Biblioteca Rami detiene anche il primo “Certificato di Museo Sostenibile della Biosfera” della Turchia. La Biblioteca ha ricevuto questo prestigioso certificato di sostenibilità turistica in riconoscimento della sua piena conformità ai principi di sostenibilità in ogni aspetto, comprese le tecniche di restauro e i sistemi infrastrutturali. La struttura sostiene infatti la vita culturale locale grazie anche al nuovo spazio verde dedicato ai visitatori. Inoltre, la Biblioteca è una piattaforma attraverso la quale le risorse e le informazioni antiche vengono trasmesse alle generazioni future.
La “biblioteca vivente” di Istanbul
La Biblioteca Rami è stata portata a İstanbul in modo da soddisfare le esigenze culturali, educative e artistiche della società nell’ambito del concetto di “biblioteca vivente” e del concetto di biblioteconomia moderna. La biblioteca offrirà una “nuova esperienza bibliotecaria” ai visitatori di tutte le età grazie alle sue peculiarità. La Biblioteca di specializzazione in studi su Atatürk, all’interno di Rami, diventerà la più grande biblioteca specializzata su Atatürk in Turchia. Questa sezione contiene una ricca collezione composta da oltre 20.000 libri al servizio di ricercatori e lettori che lavorano soprattutto nei campi delle scienze sociali e umane, oltre a opere relative alla storia della Repubblica di Turchia, alla lingua e alla cultura turca, in particolare alla storia di Atatürk.
Il passato trasportato verso il futuro nell’unità di restauro “Şifahane
I manoscritti registrati nell’inventario della biblioteca e le opere a stampa rare sono conservati nella “Şifahane” (unità di restauro) situata all’interno della Biblioteca dei Manoscritti. Il deterioramento di volumi e libri viene valutato attraverso gli studi effettuati nel laboratorio della Biblioteca, e i lavori di restauro vengono eseguiti meticolosamente da esperti. I manufatti affidati alla Şifahane sono conservati in aree di stoccaggio in condizioni adeguate e sottoposti a regolare manutenzione. Destinata a diventare un “punto di attrazione principale” a Istanbul nei settori della cultura, della storia e dell’arte, la Biblioteca Rami offre milioni di libri, materiali non librari e risorse digitali a lettori e ricercatori. La Biblioteca ospiterà anche conferenze, seminari, workshop e mostre durante tutto l’anno.
Da caserma storica a biblioteca più grande della Turchia
La caserma Rami Farm, come è conosciuta nei documenti d’archivio, fu eretta dal Gran Visir Rami Mehmet Pasha durante il regno del Sultano Mustafa III (1757-1774) dell’Impero Ottomano. La caserma, che ha servito l’esercito anche nel periodo repubblicano, è stata utilizzata attivamente fino agli anni Sessanta. La caserma è stata trasformata in una delle più importanti biblioteche della Turchia; i lavori di restauro sono iniziati nel 2014 e termineranno nel 2023.
Miracoli natalizi norvegesi
Dopo la seconda guerra mondiale, la Norvegia decise di ripagare i propri alleati britannici con un regalo di Natale annuale molto speciale: un albero.
Il primo giovedì di dicembre, un enorme albero di Natale viene acceso a Trafalgar Square a Londra, irradiando la sua gioia natalizia in tutte le direzioni. Quello che potresti non sapere è che l’albero ha viaggiato da Nordmarka fuori Oslo. Sì, in Norvegia.
L’intero calvario sembrerebbe eccezionale, se non fosse così banale. Con le sue circa quattro tonnellate di peso e una trentina di metri di altezza, l’albero è solo l’ultima aggiunta a una lunga e verde tradizione iniziata nel lontano 1947.
Durante la seconda guerra mondiale, la Gran Bretagna era il più stretto alleato della Norvegia. Era qui che il re e il governo norvegesi fuggirono quando il loro paese fu occupato, e fu da Londra che fu organizzato gran parte del movimento di resistenza norvegese.
Sia la BBC che la sua controparte norvegese NRK avrebbero trasmesso in norvegese da Londra, qualcosa che era sia un’importante fonte di informazioni che una spinta morale per coloro che rimanevano in Norvegia, dove la gente ascoltava in segreto. Perché le radio erano, ovviamente, proibite dalla legge dagli occupanti.
Dopo la guerra, la Norvegia iniziò a inviare ogni anno un pino a Londra come ringraziamento.
Guarda il video “Il regalo” qui:
https://youtu.be/hKqvtyXVZVA
L’albero di Natale di Trafalgar Square è un regalo dalla Norvegia (visitnorway.com)
Il Natale e gli alberi di Natale hanno una lunga tradizione in Norvegia, come in tanti altri paesi. Allora, com’è la tradizione natalizia norvegese?
La celebrazione del Natale in Norvegia è una vera e propria festa delle luci, ricca di eventi, preparativi e tradizioni che durano un’intera stagione. La neve bianca e le decorazioni si aggiungono alla magia.
Il calore dei fuochi aperti. Il suono di bambini che ridacchiano che giocano nella neve. E, naturalmente, regali fatti a mano in numerose piccole e grandi fiere e mercatini di Natale .
In Norvegia, i festeggiamenti e i preparativi per le festività natalizie iniziano presto, di solito l’ultimo fine settimana di novembre, con il cuocere i biscotti di Natale (sette tipi diversi, come minimo), fare la spesa per i regali di Natale e andare ad almeno un allegro concerto di Natale.
Un’intera stagione di magia
E dice qualcosa su come i norvegesi prolunghino il Natale per un’intera stagione, il fatto che nella città di Drøbak, vicino a Oslo, la famosa Christmas House sia aperta ai visitatori tutto l’anno. Molte altre città e luoghi iniziano presto a prepararsi per eventi e fiere accoglienti. Trova le migliori destinazioni natalizie in Norvegia .
Il Natale, chiamato “jul” in Norvegia, in realtà precede la cristianizzazione del paese, e anche se non sappiamo molto su come festeggiavano gli antichi pagani, sappiamo che erano soliti sacrificare animali e bere birra. In altre parole, i loro rituali non erano totalmente diversi dai nostri.
Il periodo prenatalizio è un momento di socializzazione e molti ottimi ristoranti servono piatti tipici natalizi norvegesi , spesso con ingredienti locali. I menu di solito consistono in “ribbe” (costolette di maiale), “pinnekjøtt” (costolette di agnello) o, in alcune parti della Norvegia, merluzzo. Nelle panetterie, scegli i biscotti natalizi norvegesi come “goro”, “krumkaker” o “berlinerkrans”, e nei supermercati puoi acquistare un divertente kit fai-da-te per costruire la tua casa di marzapane in miniatura.
Alla vigilia di Natale (24 dicembre) la maggior parte dei norvegesi si riunisce per un pasto tradizionale e l’apertura dei regali, e talvolta Babbo Natale fa loro visita.
Tutto sommato, l’intero paese è un enorme festival di luci in corso che continua a brillare per settimane dopo Capodanno per preservare quello spirito fiabesco.
Mercatini di Natale
Una parte importante delle celebrazioni sono i mercatini di Natale nelle città e nei paesi norvegesi, ed ecco un elenco dei principali mercati sparsi in tutta la Norvegia.
Dormi nella casa di marzapane più grande del mondo, vivi un bianco Natale da favola con allegri mercatini e visita Babbo Natale in persona. Questi sono alcuni dei posti migliori dove andare se vuoi festeggiare il Natale in Norvegia.
La capitale natalizia della Norvegia – Oslo
Con decorazioni ovunque, Oslo è uno spettacolo glorioso per tutto il mese di dicembre. Probabilmente avrai anche un bianco Natale qui e, in tal caso, la pista per slittini Korketrekkeren a circa 20 minuti dal centro città è molto divertente.
Da metà novembre è possibile visitare il grande mercatino di Natale Winter Wonderland (luglio i Vinterland) nella via principale Karl Johan. Acquista i regali di Natale dalle bancarelle del mercato, bevi una calda tazza di gløgg (la versione scandinava del vin brulè), fai un giro sulla ruota panoramica o indossa un paio di pattini da ghiaccio. C’è anche un famoso mercatino di Natale a Youngstorget, così come molti altri mercatini più piccoli intorno a Oslo.
La fiera di Natale più singolare, tuttavia, si svolge presso il Museo norvegese di storia culturale a Bygdøy durante i primi due fine settimana di dicembre. Vivi il Natale tradizionale in epoche diverse, curiosa tra le bancarelle del mercato, partecipa a laboratori di decorazioni natalizie e goditi l’intrattenimento festivo.
Pianifica il perfetto weekend prenatalizio a Oslo (visitoslo.com)
La città di Natale – Tromsø
La mini-metropoli Tromsø si impegna a diventare la città natalizia ufficiale della Norvegia e offre un periodo prenatalizio pieno di magia.
Tromsø è il luogo perfetto per entrare nello spirito festivo. Qui, la vita urbana della città si combina con emozionanti attività invernali e natura artica, per non parlare dell’aurora boreale.
Dal 18 novembre, le strade saranno illuminate con luci natalizie, rendendo lo shopping natalizio un piacere suggestivo. Puoi trovare il regalo perfetto tra le bancarelle del mercatino di Natale o nei negozi più esclusivi del centro di Tromsø. A Natale, noi norvegesi amiamo concederci del cibo extra delizioso e le prelibatezze locali sono nel menu della maggior parte dei ristoranti della città.
Quando visiti intorno a Natale, puoi anche vivere avventure nella natura artica. Cosa c’è di più natalizio che salutare un branco di renne? Anche una gita in slitta trainata da cani sotto l’aurora boreale ti farà entrare nello spirito natalizio.
Natale e Capodanno a Tromso | Norvegia | Visita Tromsø
Lo spirito natalizio a Bergen
Gli stretti vicoli dell’antica città anseatica di Bergen sono uno scenario meraviglioso per entrare nello spirito natalizio. Troverai un grande mercatino di Natale a Festplassen. La città ospita anche la città di marzapane più grande del mondo . Guarda mentre accendono le luci in cima alla città sul Monte Fløien e concludono la serata con un concerto di Natale.
Oltre a fare un po’ di shopping natalizio, dovresti visitare i musei d’arte KODE, il famoso acquario e numerose altre interessanti attrazioni della città. Puoi facilmente combinare una visita a Bergen con un viaggio a Flåm , sia con la Flåm Line che con una crociera turistica nei fiordi o un viaggio di andata e ritorno come la Norvegia in poche parole.
Natale a Bergen – visitBergen.com
Un magico Natale a Trondheim
Il mercatino di Natale di Trondheim si svolge ogni anno nel centro della città a dicembre. Qui troverai un eccitante mercato tradizionale con artigianato di qualità, cibo natalizio e alberi. Vivi concerti, spettacoli teatrali e passeggiate a cavallo e in slitta. E nel lavvo si possono gustare cibi e bevande locali accanto al fuoco, ascoltando trovatori e racconti popolari.
Vivi la bellissima ora blu, “den blå timen”. Dà a tutto ciò che è all’aperto un magico bagliore blu. In combinazione con le bancarelle del mercato decorate e migliaia di piccole luci, è come entrare in una fiaba norvegese.
Il Mercatino di Natale si è tenuto per la prima volta nel 2003, con solo 5 bancarelle. Oggi il mercato è composto da oltre 90 espositori e 100 eventi culturali.
Casa | Mercatino di Natale a TrondheimMercatino di Natale a Trondheim (julemarkedet-trondheim.no)
Un bianco Natale a Lillehammer
Se stai sognando un paese delle meraviglie invernale innevato, Lillehammer è una scommessa sicura. La pittoresca città sul lago Mjøsa si trova a circa un’ora e mezza di treno dall’aeroporto di Oslo.
Scopri come veniva celebrato il Natale nel Medioevo, al museo all’aperto di Maihaugen, che ospita un festoso mercatino di Natale il primo fine settimana dell’Avvento.
Una visita per vedere le arti e l’artigianato presso il centro creativo Fabrikken è d’obbligo, e dovresti fermarti anche al Lillehammer Art Museum. Successivamente, puoi cercare i regali di Natale perfetti nelle strade della città addobbate a festa.
Se vuoi essere attivo sulla neve, combina il tuo viaggio a Lillehammer con uno o due giorni in una delle vicine località sciistiche di prim’ordine Hafjell e Kvitfjell, che di solito sono aperte da novembre. Potresti anche essere abbastanza coraggioso da provare la pista per bob e slittino utilizzata alle Olimpiadi invernali del 1994 e, in caso contrario, puoi prendere la seggiovia fino alla cima del trampolino di Lysegårdsbakkene per una vista fantastica.
Lillehammer a Natale – Visita Lillehammer
Un’avventura prenatalizia a Henningsvær
Sei pronto per un’esperienza natalizia sotto l’aurora boreale? Nel bellissimo villaggio di Henningsvær nelle Lofoten , il divertimento prenatalizio inizia all’inizio di novembre. Questo autentico villaggio di pescatori ha molti pittoreschi negozi di nicchia e artigiani locali che hanno imparato l’arte della soffiatura del vetro, della fabbricazione di candele e del design di cappelli di lana.
Scattati un selfie con uno dei kicksled blu dotati di ruote – perfetti con temperature miti – e trascorri una notte in una delle capanne dei pescatori in riva al mare. Se vuoi uscire dal villaggio, una gita di un giorno al Lofotr Viking Museum a Borg è molto divertente. O forse vuoi visitare gli affascinanti villaggi di Svolvær o Kabelvåg, con musei, acquari e gallerie?
L’aeroporto e lo scalo Hurtigruten più vicini si trovano a Svolvær, da cui è possibile prendere un autobus per Henningsvær.
L’avventura prenatalizia a Henningsvær – Visita le Lofoten
Un Natale tradizionale a Røros
Se stai cercando un’atmosfera nostalgica, l’affascinante Røros ha esattamente ciò di cui hai bisogno. L’antica città mineraria con piccole case in legno è nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è il luogo perfetto per evitare la frenesia prenatalizia delle città più grandi, con tanti negozi di nicchia e artigiani di talento che vendono le loro mercanzie.
Røros è molto orgogliosa del suo cibo, quindi non essere sorpreso di vedere renne, salmerino alpino e birra artigianale nel menu.
Entra nello spirito natalizio con una visita al mercatino di Natale che si tiene il secondo fine settimana di Avvento e alla chiesa di Røros per un magico concerto di Natale. Puoi anche partecipare a una visita guidata attraverso la città o provare la slitta trainata da cani.
Un viaggio a Røros può essere combinato con un indimenticabile concerto di Natale nella Cattedrale di Nidaros a Trondheim . Puoi facilmente raggiungere entrambe le destinazioni in treno o in aereo.
Mercatino di Natale di Røros – Destinazione Røros (www.roros.no)
Mercatini di Natale nel sud
Nel sud della Norvegia troverai diverse città che fanno di tutto per creare il Natale perfetto. Visita Kristiansand e passeggia per il mercatino di Natale nella pubblica piazza. Assaggia il tradizionale biscotto natalizio kageman prima di scivolare sulla pista di pattinaggio.
La città è piena di bellissime decorazioni natalizie e dello spettacolo di luci unico! La città si riempirà di concerti e spettacoli, mercatini di Natale e laboratori per tutta la famiglia. Prova la tradizionale cucina natalizia norvegese nei ristoranti e assaggia dolci e noci fritte al mercato.
Natale a Kristiansand (visitsorlandet.com)
Dormi nella gigantesca casa di marzapane di Babbo Natale
Vuoi incontrare il vero Babbo Natale norvegese? Prendi il treno in direzione di Røros e scendi a Tynset per visitare il villaggio di montagna di Savalen . Nissegata (Santa vicolo) ha hotel affascinanti – oppure puoi dormire nella casa di marzapane più grande del mondo!
Nissehuset (la casa di Babbo Natale) ha una macchina per incartare i regali, un trono da favola e, naturalmente, un ufficio postale. Anche se Nissehuset è aperto tutto l’anno, quasi tutti i giorni, compresi i giorni festivi, il momento più magico per visitarlo è ovviamente durante i bellissimi mesi invernali.
Dopo una giornata piena di divertimento sulla neve, puoi riscaldarti nella spa e nella piscina del Savalen Fjellhotel. Nelle settimane che precedono il Natale, la città organizza divertenti attività per le vacanze nei fine settimana. E una volta arrivato il nuovo anno, i Babbo Natale di tutto il mondo si riuniscono a Savalen per partecipare agli annuali Giochi invernali di Babbo Natale.
Casa di Babbo Natale | Il Saval (savalen.no)
Natale incantato in Repubblica Ceca
C’è sempre più bisogno di spensieratezza e serenità, di un po’ di magia. Ed ecco giunta l’ora per farne scorta, tuffandosi nelle atmosfere fatate dell’Avvento che, a partire da fine novembre, avvolgono borghi e città della Cechia. Ovunque, profumi, colori, suoni, luci, sapori e artigianato di stagione, che seducono i sensi nei tanti, caratteristici mercatini.
Viaggiare per diletto è finalmente tornato a essere normale. I grandi eventi di fine anno monopolizzano di nuovo il calendario. Eppure il contesto generale non ci vede ancora del tutto spensierati. Gli strascichi della pandemia, la crisi economica, le prospettive poco rosee per l’immediato futuro e i conflitti che scuotono il mondo impediscono una piena serenità. Ci vorrebbe una magia…
In Repubblica Ceca non si fanno ovviamente sortilegi, ma in fatto di magia la sanno lunga. Non stiamo parlando di quella impegnativa, esoterica che pure ha reso famosa Praga tra gli appassionati del genere, ma di quella spensierata e commovente che in questo periodo dell’anno prende forma nelle città così come nei borghi avvolgendoli di atmosfere fatate, che fanno sognare e sperare.
In fondo, è il periodo dell’Avvento… Provare per credere: se possibile, in Repubblica Ceca le feste di fine anno ora si fanno ancora più magiche. Non resta che tuffarcisi, per una full immersion in quello straordinario mix di aromi, sapori, suoni, colori, luci e tradizioni che sono i mercatini di Natale. Un balsamo che non stanca mai e che quest’anno si fa quasi necessità. Insomma, andando a caccia di regali da mettere sotto l’albero, tutti originali e di alta qualità, si riceve in dono una vera e propria esperienza, carica di emozioni.
Bancarelle e casette ridondanti di addobbi e idee regalo, sono in realtà molto più di un’occasione di shopping: sono più che mai il pretesto per staccare la spina, per ritrovarsi in piazza, per brindare con un vin brulé, viziarsi con un dolcetto, intonare i jingle, condividere l’attesa… Ed entrare nell’anima di questa terra e della sua gente, tra sacro e profano.
Praga sotto l’albero
Imprescindibile, Praga… Sentinella svettante sulla città e sui suoi celebri mercatini, votati come i più belli al mondo da Usa Today, è l’abete decorato e illuminato a festa più grande di tutto il Paese, che riluce in Piazza Della Città Vecchia. Ai suoi piedi tante casette stracolme di seduzioni e sorprese, preludio a quelle concentrate invece nelle piazze della Repubblica, di San Venceslao e della Pace e naturalmente nella suggestiva cornice del Castello. Periodo: 26 novembre-6 gennaio.
Tutti i colori del Natale in Boemia
Sempre in Boemia, da non perdere Cesky Krumlov, gioiello Unesco, ai cui mercatini protagonisti assoluti -oltre al tipico pan speziato- sono i bambini, che possono lasciarsi incantare dal presepe vivente, incontrare San Nicola, imbucare la letterina per Gesù Bambino, traghettare il fiume a bordo di una zattera e vivere il caratteristico “Natale degli Orsi”. E’ questa una tradizione sentitissima, che vuole che il 24 dicembre adulti e bambini portino i loro doni ai grossi plantigradi che abitano il fossato del castello fin dal 1707. Periodo: 25 novembre-6 gennaio. A Pilsen, ovviamente, anche fiumi di birra, la bionda più famosa al mondo, nettare senza stagione. Ricco programma culturale, presepe vivente, antichi mestieri e tante leccornie. Per muoversi comodamente tra le vie del centro, ora particolarmente vivace, ecco il tram natalizio… Per dominare, con lo sguardo, l’intera città con le sue luci, invece, occorre salire sul campanile della Cattedrale. Periodo: 23 novembre-23 dicembre. Se poi siete in cerca di un Bianco Natale, a Liberec, praticamente ai piedi dei Monti dei Giganti, la neve rischia di regalare un candido sfondo ai fiabeschi mercatini dell’Avvento, allestiti nella storica piazza Benes, sullo sfondo di bellissime e antiche case a graticcio. Periodo: 30 novembre-23 dicembre.
In Moravia, sulle orme di Mozart
A Olomouc trascorse le Festività anche il grande compositore. Il mercatino è però famoso soprattutto per il tipico punch, ottenuto dal vino e altre bevande riscaldate. Se ne possono degustare oltre 10 tipi diversi. Nella piazza dominata dall’alta Colonna della Peste, sotto tutela Unesco, bancarelle, pista di pattinaggio sul ghiaccio, musica, teatro e rievocazione di antichi mestieri. Periodo: 18 novembre-23 dicembre. Restando in tema di grandi note, Brno è stata dichiarata dall’Unesco città creativa per la musica. Sarà dunque lei la grande protagonista, insieme a shopping, luci, cori dal vivo, laboratori e golosità. Tra gli eventi collaterali, i December Design Days. Il doppio appuntamento con i mercatini è in piazza della Libertà e in piazza Dominicana. Periodo: 25 novembre-23 dicembre.
Che ti metto sotto l’albero
Il regalo più desiderato –come detto- quest’anno è certamente la serenità, ma, non potendola inscatolare ed esportare, ecco che cosa portare a chi è rimasto a casa, con la certezza di lasciarlo a bocca aperta.
Per i più piccoli: le marionette di Praga; La Piccola Talpa, beniamina dei bambini cechi, realizzata in pezza, legno, metallo e persino con marzapane o panpepato; giochi in legno vecchio stile e bamboline di paglia.
Per tutti: prodotti cosmetici naturali, che impiegano ingredienti tipici e locali, dal vino della Moravia al sale termale di Karlovy Vary, dalla birra alle erbe officinali; il celeberrimo cristallo di Boemia; le porcellane ceche.
Per i gourmand: liquori dalle ricette antiche; ottimi vini, ormai apprezzati in tutto il mondo, a partire dall’ice wine, il raro vino del ghiaccio, ottenuto da acini lasciati a gelare sui tralci; birra per tutti i gusti e a tutti i gusti.
Per gli intenditori: i capi stampati a Blaudruck, l’arte –condivisa con Germania, Austria, Slovacchia e Ungheria e oggi Patrimonio Unesco- di produrre pregiati tessuti dall’inconfondibile colore blu indaco e dai tipici disegni a stampo bianchi; la rinomata e pregiata cancelleria Koh-i-noor, le cui bellissime penne erano richiestissime sotto l’impero austro-ungarico, per la firma di storici protocolli.
Source: https://www.visitczechrepublic.com/it-IT/B2B/Italy/Press-and-Media/Press-releases/2022/10-(1)/p-it-natale22