Rimpiango Mangoni in tuta da sub.

Questo post verrà aggiornato con un resoconto dell’incontro storico che neppure quello di Teano.
Mia nonna e lo zio crucco allo stesso tavolo.
Vi dico solo che all’antipasto, mio cugino, che ora è accanto a me tra lo stordito e il bisognoso di un digestivo effervescente aveva scritto con gli stuzzicadenti: Hilfe.

[apposcia, necessito di un litro di teina]

Eccoci. —
Dicevo, mia nonna e mio zio crucco non hanno capito di essere uguali.
Intolleranti, sicuri di quel che pensano loro, con un umorismo alternativo. Un po’ tutte le persone al di fuori dello zerbino di casa loro sono da guardare con sospetto, e invecchiando non riescono neppure a mascherarlo, il tutto. In pratica assieme farebbero vergognare il collettivo leghista, farebbero.

Tipo:
"Nonnì, ehm, verrebbero quelli dalla Germania…"
"CHIII?"
"Non fare come Emiliofede e non fingere di non conoscere gente o storpiargli il nome. Quelli che a me sono parenti. Vieni a sbafare il pranzo o fai l’asociale solita?"
"Mah…"

Oppure:
"Zio, ma ho anche la nonna a casa… dovete proprio venire?"
"Certo che veniamo! Mica ti do disturbo, andiamo a mangiare fuori, pago io, che poi devo andare a Roma e mi fa piacere fare tappa lì. Porto anche i figli giù, che almeno si parla tutti."
"Eh, ma quanto è che non vedi mia nonna?"
"Io? neppure la conosco mi sa."
"Eh… come glielo spiego?"
"Cose tue."

Capitemi.
Io tra una cinquantina d’anni potrei essere così. La cosa mi fa paura. Ditemi che non si eredita, vi prego. Perché poi non ho ancora specificato che mia nonna non sa il tedesco. Anzi, avendo vissuto lei la guerra in Italia i tedeschi son quelli brutti e cattivi [me lo ricorda spesso, con mia mamma che le fa "ma tua nipote ha parenti tedeschi, non ti pare ti offenderla?"], mentre mio zio è il teorico che la Francia è un po’ il vaso di Pandora dei Mali Europei.
Io sapevo che tenerli assieme allo stesso tavolo, sapendo mia nonna solo l’italico idioma e lo zio parlando come un turista tedesco medio in Riviera in vacanza. E a volte ci si abbiglia pure. Ma stamani vedendolo vestito solo col cappello tipico e il loden mi son quasi commossa. Non so se voi vi ricordate come s’era conciato l’anno scorso.

Dopo aver evitato mia cugina e marito [sarebbe da farci un capitolo a parte] io e mio cugino ci fissiamo guardando quei due che stanno lì incazzati. Li presentiamo. Mia nonna lo squadra di traverso, mio zio guarda mia nonna come di norma si guardano le rastrelliere. Dopo aver detto alla nonna che le presentavo l’onorevole…
"Chi?"
"Eh, nonna, costui è onorevole."
"…"
"Già, allora <segueidiomacrucco> questa è la nonna, fingete amicizia su </segueidiomacrucco>"
"Ma sto qui era quello parente a tua nonna? Ma come han fatto i soldi?"
"Cristoiddiomadonnagiuseppe. Le domande me le fai domani, nonnì, su. Ti feci l’elenco iersera."
"Eh, ma non mi ricordavo già più."

Insomma, dopo una simpatica stretta di mano, complimenti di mio zio vari, regali di Natale [una macchina intera, e io non ho comprato nulla…] andiamo a mangiare. Il casino che si prefigge è uno. Allora, i quasi bilingue in famiglia siamo io e il cugino. Quasi. Nel senso che io non è che so benissimo il tedesco, ma capisco il bavarese. Mio cugino sa bene entrambe le lingue. Ma siamo gli unici che qualsiasi lingua si parli bene o male si capisce.
Quindi a metà antipasto chiede, mentre mia nonna si lamenta un po’ su tutto e resta sulle sue, lo zio:
"Ma tua nonna ora che farebbe?"
"Sarebbe in pensione."
"Ah, e sta solo in pensione?"
"No, fa anche l’ammalata."
"Ah."
Tutto ciò mentre due secondi dopo la nonna fa al cugino:
"Ma cosa ha detto tuo padre?"
"No, niente chiedeva quali erano i prodotti tipici del ristorante, era curioso."
"Ah."
Dopo il primo:
"Allora, digli a tua nonna qua che è un problema dialogare per me ma che mi è una signora simpatica…"
"Oh, stando in politica impari la diplomazia."
"Vabbè, ricamalo tu poi mi sforzo cinque minuti a ricordarmi l’italiano."
[segue dialogo in cui sembrano socializzare i due]

Poi mia nonna fa:
"Allora, ma sua figlia di quanti mesi è?"

Gelo.
Mio cugino inizia a ridere e si mette il viso tra le mani fingendo di tossire.
"Setti messi"
Risponde solo lo zio. Io e mia mamma ci guardiamo, mia mamma guarda mia zia, mia zia fa ampi gesti a mio cugino e mio cugino, in tedesco, fa:
"Papà, ti ho detto che se mi scade il contratto vado a Stoccarda?"
Gelo.

Spiegazione #1 mia cugina è cocainomane che neppure Kate Moss. L’altra bimba fece una brutta fine.
Spiegazione #2, visto che non si usciva dall’emp… dalla situazione mio cugino ha variato discorso come bene o male faccio sempre io. A cazzo. E io a mia nonna avevo spiegato tutto, ieri sera.

"Mmm, zio sai che a mia nonna hanno messo in ritardo il pacemaker? Mica come a Berlusconi…"
"Ah, quell’imbecille di Berlusconi…"

"Cosa sta dicendo con Berlusconi?"
"Che ha una moglie sciocca, nonna."
"Ah! è vero!"

[come semplificare le situazioni famigliari]

Mio zio, inorgogliosito dal dare ragione ha invitato mia nonna a casa a trovarli.
"No, a me viaggiare fa schifo."
"…"
"…"
"…"
"Nonna, era per cortesia, potevi accettare."
"Mannò, c’è la neve."
"…"

[sarebbe da raccontare altro, ma mi occorre qualcosa per digerire. Vi saluta mio cugino che da cinque ore chiede le ferie anticipate e che per i prossimo giorno mi farà compagnia, son cose.]

0 thoughts on “Rimpiango Mangoni in tuta da sub.”

  1. Secondo me scattava l’allegria se mettevi nello stereo La leggenda del Piave, tipo Don Camillo… tanto mica sono austriaci, no?

  2. ricordo quando chiamava il capo crucco di mio padre, mio padre non c’era e rispondeva al telefono mia nonna. lui parlava crucco, lei dialetto veneto, eppure si capivano a meraviglia.

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