Mi pare che dal 1989 la mia famiglia non passi un periodo lungo di felicità. Ad occhio, o forse prima. Il fatto è che questo 27 settembre, lì nel 1993 io stavo facendo sul tavolo di granito della cucina i compiti di matematica. Il tempo non era soleggiato così. C'era temporale, robe così. Alla finestra filtrava buio sebbene fossero le 15 e qualcosa. Non erano gli alberi che si muovevano, ma c'era questa luce giallina sul quaderno.
La mamma rientrò e disse "è morto". Scoppiando a piangere.
Io lì la abbracciai e non riuscii a piangere, per anni. Mi dava fasidio solo veder qualcuno piangere per il nonno. Lo sto facendo adesso mentre scrivo. Dopo 18 anni.
Sto piangendo credo come non mi sia mai successo e lo faccio nascosta in camera, piegata sul portatilino.
Mi sento profondamente triste. Non riesco a dire altro. Anche perché penso al nonno negli ultimi periodi e come mi dimostrava che mi volesse bene quando era lucido e non distrutto dalle medicine.
Vorrei dirgli un casino che mi manca. Vorrei non dover continuare a perdere le persone a cui voglio bene. Vorrei non dover continuare a star male così.
E' che adesso che riesco a vivere i sentimenti come non sono riuscita a fare finora è una cosa devastante. Non solo tenerseli dentro era corrosivo, ma ora che escono fuori è qualcosa che ti soffoca e ti taglia le gambe. Non so come è peggio. Non lo so.
Non ti conosco di persona , ma ti abbraccio. Il 27 settembre era il compleanno di mio nonno, spirato un paio di anni fa, tra le mie braccia. Stavo giusto in giro per internet, per distrarmi, perchè quando ci sono ste ricorrenze…si sa com'è.
Ora leggo di tuo nonno ed ecco, è un po' come condividere la pena.
Sara
Non sono sicura di poterti capire, ma credo di riuscirci, perchè riesco a immedesimarmi nella tua descrizione. Quando piangi non sai se starai meglio o peggio. Non lo so. Ti abbraccio, perchè so che a me farebbe piacere.
Isa
Quando e' mancato il mio ho pianto per 3 giorni interi, al funerale non avevo piu' lacrime ma piangevo.Piango ancora adesso, quando incrocio qualcuno che me lo ricorda, qualcosa che me lo fa venire in mente…
Se solo potessi riaverlo con me per dirgli quanto mi manca, per dirgli che e' stato come un padre, se non meglio, per sentire ancora una sua telefonata e la sua voce che mi dice " Ciao cuore"… dopo anni ho capito quanto veramente c'era in quelle due parole.
…per me (personalmente) e' sempre peggio, piu' vado avanti piu' mi rendo conto che non avro' mai piu' con me, lui, se non nei ricordi, che spesso non bastano piu'…
Ti abbraccio.
Mio nonno è ancora vivo, ma il giorno in cui, purtroppo, dovrà morire (spero il più tardi e il più serenamente possibile) piangerò tutte le mie lacrime. E' il nonno che ho conosciuto meglio, con cui sono cresciuta e che mi ha dato veramente, ma veramente tanto. Non esisterà mai più una persona come lui, e se un giorno troverò un ragazzo che vale anche solo la metà di quato vale mio nonno e che saprà volermi bene anche solo la metà di quanto mi ha voluto bene lui sarò felice.
E ora vado ad asciugarmi la lacrimuccia perché mi avete fatta commuovere.
Kira
Non volevo rattristarvi o commuovermi. Purtroppo penso a volte a questo posto come ancora un angolo dove scrivere quel che sento senza filtri. A volte sbaglio. Mi spiace se vi ho dato tristezza. Non era la mia intenzione.
Anch'io ho avuto la sfortuna di perdere il mio nonno paterno a causa di una lunga e grave malattia più di otto anni fa, ci sono rimasta malissimo e ancora ci rimango male perchè io gli ho voluto davvero un gran bene, ma la cosa che più mi dispiace è stata quella di non averlo potuto salutare il giorno del suo nonvantunesimo compleanno, il suo ultimo giorno di vita…..
Il mio ne aveva 63.
Fran, non devi scusarti di niente. :-D
Kira
Uh, comunque era il mio nonno materno….mi sono sbagliata a sciacciare il tastino….:(
Tranquille.