Er mister(e).

«Fiorentini!»

«Chi, dove? Come? Miccoli e Maresca? Ah, mister(e)… l’è lei. O come sta che non ci si sente dall’ultima cena a sbafo….»

«Bene, tutto apposto… senti… cercavo un’attaccante per la squadra che sto allenando…»

«La battuta allora adoperi il Bostik può sembrare ovvia, scontata e pluriusata?»

«No, è che mi serve una punta di peso che sappia anche rientrare….»

«Mister, da 3 e passa anni ormai sono bell’e rientrata negli spogliatoi io. Non gioco e non so quanto…»

«Eh, però…»

«Disperato? Ma poi studio… cioè… tutta la settimana studio e nei momenti morti per mantenermi cerco di lavoricchiare… ehm. Non mi faccia rifutare che sennò rosico abbestia, mister. Mi ridica che sono uno scarpone dai piedi quadrati e per di più di ghisa rivestiti di balsa… Cioè, mica posso pensare che lei sotto sotto mi stimava sebbene sbagliasse sempre il mio cognome…No, perchè una cosa del genere mi riporterebbe a considerare che in fin dei conti posso trovarmi una squadretta anche a san prosepero e riniziare a dare 3-4 calci alla palla….naturalmente se non riesco a spaccarmi tutte le ossa a disposizione… Però… »

«Nono, è che sono proprio disperato.»

«Grazie. No, non posso. Arrivederci. Ah, si fa la cena natalizia?»


0 thoughts on “Er mister(e).”

  1. Rigagnolo, solo tu potevi capirmi.
    Quasi quasi capisco anche perchè ho smesso di giocare a calcio: il mondo non apprezzava la mia funambolica arte.

    Pensavo di riciclarmi alla prossima edizione di “Campioni”. Non a fare la pierre…

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