Ecco, c’è Torino che io tutte le volte che vedo Torino penso che comunque se proprio devo trasferirmi in una città del nord potrei trasferirmi lì. Ma poi Parma mi piace e ci ho tutto.
Quando abbiamo preso il treno la mattina c’era uno fuori in corridoio che o pregava o dissociatamente blaterava nenie, un sindacalista colla barba bianca di ispirazione marxista e un altro sindacalista che son scesi al lingotto per la manifestazione, una tizia che leggeva il tomo della Fallaci.
Del resto a Torino c’era un po’ tutto, ieri. Era tipo l’ombelico del mondo. C’erano i Mediaset days, il Litcamp, il salone del Libro, il Gaypride, e un sacco di altra roba che poi mica mi ricordo.
Poi ci siamo io e Frine che abbiam portato il sole, perché ieri mi dicevano, persone tipo Jack, che insomma sul meteo lì sul mac c’era sto giorno di sole in mezzo a due di pioggia.
Quando siamo arrivate il Litcamp, che l’ha organizzato Arsenio, era ancora da iniziare o quasi. Lì il circolo dei lettori era mezzo vuoto, però è sempre bello. Cavolo, quasi ti senti a disagio ad entrare in un posto così e pensando di variare magari l’argomento del prossimo Parmabarcamp ho chiesto a Frine "ma noi ce li abbiamo posti così, a Parma?" e lei mi ha risposto "forse casadellamusica". C’è stato quei 30 secondi di pausa dove ho pensato chi gestisce casadellamusica e all’allegria delle persone che dovrebbero dare in cessione questi posti bellissimi per fare le conferenze a Parma (VIGNALI, se vuoi me ne occupo io, la sera mentre mi scaccolo riesco meglio di quelle donne lì) e mi sono intristita.
Poi sono iniziati gli speech che son stati quasi tutti interessanti, tranne due o tre che signora mia per seguire il filo ci voleva troppa attenzione e l’oratore non aveva molto fascino ma non nel corpo ma nel porre l’argomento e nel tenere l’attenzione. Io ci ho sta cosa che poi ho sentito solo tre quarti di intervento di Vanni Santoni [perché eravamo andati a prendere il caffè e il pranzo fuori -dacché mica c’erano tartine o simili dentro- col talentuoso duo del Culto del Borsello e amico e tra una cosa e l’altra se termini all’una e rotti prima delle tre, con i rutti ancora nello stomaco, gnafai a ritornare] però ecco, oltre che scrive benissimo è anche bravo a parlare e tiene alta la bandiera della Toscana. Cribbio, credo di essermi groupizzata.
Poi nel pomeriggio si è animata la cosa e son arrivate più persone che conosco forse perché c’era anche il reading dell’accalappiacani, anche se prima di pranzo mica scherzavano pure Catalano & Gasparini.
Però ecco, è stato un barcamp tranquillo col solo neo della carenza di cibo. Ché avevo alla una ‘sto stomaco che sembrava un pitbull o un biturbo che sgasava.
Credo che poi mi ricorderò del barcamp indelebilmente delle seguenti cose:
- Il server di RN che si suicida.
- Gaspar che mi propone uno speech per i prossimi barcamp, e io accetto.
- Tutti che siccome per una volta mi son vestita e truccata a modino mi han detto quanto ero bella e quanto stavo bene. Del resto fortunatamente c’eran poche persone, altrimenti la mia autostima poteva uscirne accresciuta.
- Mi han anche detto che non pensavano fossi così alta.
- Ogni volta che aprivo la lattina o stappavo l’acqua, c’era così silenzio e così attenzione sulle parole dello speaker, che signora mia si sentiva perfettamente il rumore che producevo e tutti si giravano. Mi sa che se mi devo presentare a qualcuno che c’era a Torino e che non mi conosceva io ero quella che apriva le bevande.
[ci sono foto qua]
Ufff…che invidia. Volevo venirci anch’io ma sono inchiodata a Parma…sigh…
onorato ^_^
:)