Le politiche pubbliche per la felicità: da Benjamin Radcliff e François Bourguignon al ministro Poletti. Ecco i Social Cohesion Days![]() |
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![]() Ridurre i divari economici, sociali e territoriali esistenti a livello nazionale ed europeo: è questo l’obiettivo delle politiche di coesione, le principali politiche di investimento dell’Unione Europea. In che modo? Sostenendo la creazione di posti di lavoro, la competitività tra imprese, la crescita economica, l’investimento nelle politiche per l’infanzia, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Dal 26 al 28 maggio Reggio Emilia dedica tre intere giornate al dibattito istituzionale e civile su questi temi con i Social Cohesion Days, il festival internazionale della coesione sociale (www.socialcohesiondays.com), alla sua seconda edizione: oltre 20 appuntamenti – tutti gratuiti – tra conferenze, tavole rotonde, spettacoli, proiezioni, concerti. Protagonisti i grandi nomi dell’economia e della politica internazionale: il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, gli economisti Benjamin Radcliff e Alexander Pacek, Romano Prodi, François Bourguignon. L’iniziativa è promossa da tre organizzazioni pubbliche e non profit: Fondazione Easy Care, Comune di Reggio Emilia, Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. Reggio Emilia accoglie la seconda edizione dell’evento come città che, per vocazione, mette le persone e i loro bisogni al centro del progetto di comunità. La “Politica della Felicità” è il tema di apertura: Benjamin Radcliff, politologo dell’University of Notre Dame, Stati Uniti, e Alexander Pacek della Texas A&M University si confrontano sulla relazione tra le politiche pubbliche e la felicità umana all’interno delle democrazie industrializzate (giovedì 26 maggio, Teatro Cavallerizza). Chiude il festival un dialogo su “Disuguaglianza, democrazia e coesione sociale” tra Romano Prodi, fondatore e presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, e François Bourguignon, ex capo economista della Banca Mondiale (sabato 28 maggio, Teatro Cavallerizza). Tra i due eventi altri 20 appuntamenti, moderati da grandi giornalisti – Riccardo Iacona, Ferruccio De Bortoli, Gad Lerner – con oltre 50 relatori appartenenti a diversi mondi (università, istituzioni pubbliche, organizzazioni del terzo settore e della società civile, imprese) che affronteranno le varie facce della coesione sociale: immigrazione, inclusione sociale, istruzione, media education, infanzia, integrazione europea. Il festival è anche l’occasione per presentare una selezione di esperienze concrete di coesione sociale in Italia: circa 60 progetti in totale, che spaziano dalla protezione delle categorie vulnerabili (anziani, minori, disabili) a forme innovative per la risposta ai bisogni delle comunità e l’erogazione di servizi di welfare, dalla promozione del dialogo interculturale, all’accoglienza dei rifugiati. L’obiettivo è dare avvio a un percorso di incubazione di progetti di coesione sociale, creando relazioni tra i protagonisti e sviluppando idee sostenibili ed innovative. “I Social Cohesion Days sono l’espressione collettiva di chi crede che la coesione sociale non possa essere costruita dall’alto o dal basso, ma debba essere un processo circolare in grado di coinvolgere tutti” – sottolinea Raul Cavalli, portavoce del Comitato Promotore del festival, che precisa: – “Da qui la necessità di costruire delle infrastrutture che consentano di rendere protagonisti i cittadini che si organizzano e si attivano dinamicamente per determinare una società migliore, ricreando così un patto tra le generazioni e – guardando più in grande – tra gli Stati e i loro cittadini”. I Social Cohesion Days hanno ricevuto il patrocinio dell’UNESCO, del Parlamento Europeo, della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Emilia-Romagna. Il programma completo su: www.socialcohesiondays.com Seguici su: Nella foto a lato: Tito Boeri, economista e presidente INPS e Alessandro Bergonzoni, attore, ospiti dell’edizione 2015
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Le politiche pubbliche per la felicità: da Benjamin Radcliff e François Bourguignon al ministro Poletti. Ecco i Social Cohesion Days
