L’Italia riconquista uno dei capolavori del proprio Rinascimento: da Londra a Vicenza
un prezioso foglio del mago del disegno di architettura, Baldassarre Peruzzi.
Torna in Italia uno dei più bei disegni di architettura del Rinascimento, opera del geniale architetto e pittore Baldassarre Peruzzi (1481-1536). Il disegno rappresenta il progetto per un banco di una delle magistrature cittadine di Siena. Era conservato nella collezione privata del celebre critico darte inglese Brian Sewell, messa allasta a Londra da Christies il 27 settembre scorso. E stato acquisito da un donatore italiano che ha voluto restare anonimo, per essere destinato alle collezioni di disegni di architettura del Palladio Museum di Vicenza.
Non si ha memoria di altri disegni di Peruzzi di questa importanza posti sul mercato nelle aste internazionali, tanto che laggiudicazione è avvenuta dopo una accanita battaglia con molti rilanci che hanno spinto il prezzo dagli iniziali centomila dollari a mezzo milione (tasse escluse). Da tempo una istituzione culturale italiana non riusciva a far tornare a casa un pezzo tanto pregiato del patrimonio artistico del nostro paese.
A detta di Michelangelo, Cellini e Giorgio Vasari, Baldassarre Peruzzi fu fra i migliori architetti, disegnatori di architettura e teorici della prospettiva del suo tempo. I suoi scritti, oggi perduti, formarono la base per i trattati di Sebastiano Serlio, vale a dire i manuali che diffusero la nuova architettura rinascimentale in Italia e in tutta Europa. Ancora oggi possiamo ammirare diversi edifici costruiti di Peruzzi: da villa Farnesina sul Lungotevere a Roma (di cui realizzò anche gli affreschi) a interventi a Siena e Carpi sino al capolavoro, Palazzo Massimo alle Colonne a Roma, celebre per la geniale invenzione della facciata ricurva.
Il disegno ora acquisito dal Palladio Museum fu tracciato da Peruzzi tornato in patria dopo il Sacco di Roma del 1527. Si tratta di un progetto per un banco monumentale dal quale alti funzionari del governo della Repubblica di Siena potessero esercitare le proprie funzioni, un elemento da collocare nel piccolo ambiente chiamato La Cancelleria, allinterno del Palazzo Pubblico senese (un progetto planimetrico di Peruzzi per questa sala è conservato agli Uffizi). Le figure inserite nell imponente schienale rappresentano uomini famosi (da Ercole ad Attilio Regolo), richiamando il mito dellantico passato di Siena. Il disegno è quindi anche un ricordo del filone repubblicano della grande storia politica dItalia.
Il foglio è di grande formato, maggiore della media dei disegni di Peruzzi oggi conservati soprattutto agli Uffizi, ma anche al Louvre, al British Museum, e allAshmolean Museum di Oxford. E uno dei più bei disegni di Peruzzi dichiara lo studioso tedesco Christoph L. Frommel, accademico dei Lincei e autore delle principali monografie sullartista e non ho memoria che unopera del genere sia mai apparsa sul mercato da decenni. E un foglio particolarmente prezioso perché dimostra la straordinaria abilità di Peruzzi sia come disegnatore di figure che come disegnatore di architettura.
ll disegno è anche prova del suo modo geniale di servirsi della prospettiva (forse imparato da Leonardo da Vinci, incontrato a Roma) per creare lequivalente di un moderno modello 3D virtuale. Sono molto soddisfatto dellacquisizione alle nostre collezioni dichiara Howard Burns, presidente del Consiglio Scientifico del CISA Andrea Palladio, di cui il Palladio Museum è emanazione perché fra i nostri scopi abbiamo sempre avuto non solo lo studio e la valorizzazione di disegni di architettura, ma anche acquisizioni e depositi presso di noi. Una scelta premiata in questi giorni anche dalla donazione della storica raccolta di disegni di architettura della famiglia Papafava, vera antologia dei disegni dei migliori architetti italiani attorno allanno 1800.
Espletate le ultime formalità il disegno di Peruzzi raggiungerà Vicenza e sarà oggetto a breve di una mostra per presentarlo ai vicentini, agli studiosi e gli appassionati.
Baldassare Peruzzi (1481-1536)
Progetto per un banco con nicchie contenenti figure di personaggi antichi (da sinistra a destra: un giovane non identificato, Marco Attilio Regolo, Ercole, Lucio Giunio Bruto e forse Giulio Cesare).
Pietra rossa e nera, penna e inchiostro marrone, pennello e acquarello marrone e grigio. Mm19.7 x 48.3 cm.