Cheppoi Suike mi han detto che vuol dire zucchero.

Share photos on twitter with TwitpicLa cosa che mi ha fatto più impressione è che finalmente, dopo un mese in cui il grosso problema era avere l’autan o meno con se, la questione principale era la cazzo di pioggia durante gli headliner.

Perché sì, le Fiandre sono la regione a più alta concentrazione di Festival Musicali (come da noi la sagra del fungo, daaa porchetta e cose). Lì sono intelligenti, e hanno capito che si può puntare sulla musica, che è cultura e genera -oltre che divertimento sano- un introito. E funziona tutto alla perfezione. Bravi.

Suikerrock è un nome obbligato per la minuscola Tienen. Patria del ciclista Verbrugghe (eh, vedi che prima o poi quello sport mi sarebbe stato utile) aggiunge alle 32mila unità circa 7000 persone da 25 edizioni (dal 1986, ergo era la ventiseiesima) nella piazza principale della cittadina. Dicevamo del nome: celebre, mi dicevano, è la Tiense Suikerraffinaderij, ossia la raffineria dello zucchero di Tienen e questo quindi è il protagonista della prima parte del nome. Assieme allo sponsor, il purtroppo celebre anche da noi “Win for Life”, quella lotteria che ti promette di sistemarti a vita.. Devo esplicare anche a voi il calcolo delle probabilità secondo cui è molto più facile che in Belgio non piova (mentre ero su pioveva solo durante gli headliner, giuro) che voi vinciate a un gioco d’azzardo?

Ma torniamo didascalici.

Il festival è carino, ben organizzato, piccolo ma notevole. Mi ha fatto piacere scoprire Daan e i Channel Zero, mi ha fatto enorme effetto vedere di persona quanto sia brava Orianthi -ora chitarrista di Alice Cooper truccata come vampira, già turnista di Michael Jackson- nonché strafiga (ma è più brava che figa, anche se è una dura lotta) ma ciò che nel mio cuoricino conta di più è che c’è stata la grossa commozione di vedere dal vivo dopo gli anni del liceo (cosa era, il 98? o il 97?) passati ad ascoltarli i Texas. La voce di Sharleen Spiteri è bella ancora come sul disco, ed è immutata nella memoria di allora. Vi giuro che non sono mai stata così felice di prendermi un’ora e mezza di diluvio da sola sgolandomi cantando le canzoni.

[certo, il giorno prima non ero esattamente in forma fisica quando ho preso l’aereo, ma il programma era così, oh]

Robe più musicali sul day1 le ho scritte su Radionation.


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