Essì, amisci. I Kasabian tornano in Italia. In fondo era quasi un anno che non scendevano alle nostre latitudini. Avete presente quante volte l’anno scorso siamo riusciti a recuperarli live? Non ricordo esattamente più neppure io: ma la bella cosa è che stavolta nessuno di noi deve essere geloso degli altri. No, perché i Kasabian stavolta li possiamo vedere tutti aggratis in piazza Duomo a Milano.
Così niente gné gné, privilegi, e cose così. Sarà un bordello pazzesco, credo.
Comunque, c’è un’altra roba. Cercano un blogger ufficiale (!) e quindi chi siamo noi per non proporci? Ma naturalemente amici con un blog, potete farlo anche voi. Ma non lamentatevi se il giorno dopo avrete mal di testa: non sono assolutamente io che vi avrò mandato tantafortunacomeilpupazzognappo.
[ma ecco, se anche voi pubblicate la domanda, l’immagine e il link sul blog o altro spazio social potete eh]
Scegliere una domanda da porre ai Kasabian non è facile, ma ecco, credo che alla fine potrebbe essere questa: “Velociraptor è stato composto durante la deprivazione di sonno del novello padre Pizzorno. Ora Sergio sta componendo un nuovo album, e sta nascendo il suo secondo figlio. E anche Tom è diventato padre, nel frattempo -cosa che me lo aveva detto tra le righe prima che si sapesse in questa intervista– di una bimba. Come può influenzare la famiglia e gli affetti la vita di una band di rockers?”
[nel senso: Bellamy ce le ha un po’ affettate con le canzoni d’amore, non è che i Kasabian si mettono a fare colonne sonore per pubblicità di pannolini?]