All’Isola Bella torna a splendere il ritratto di Margherita Medici

Un restauro con sorpresa, all’Isola Bella
La figura di San Carlo fanciullo non apparteneva alla
prima stesura del grande ritratto di Margherita Medici

Che nel grandioso Ritratto di Margherita Medici di Marignano con i figli Federico II, Vitaliano V e Carlo, qualcosa non quadrasse, gli storici dell’arte lo avevano capito da molto.
L’opera, bellissima, è collocata in una delle Sale più importanti di Palazzo Borromeo all’Isola Bella, sala cui dà anche il nome.
Raffigura la contessa Margherita, madre di San Carlo e sorella di Papa Pio IV e del condottiero Gian Giacomo de Medici detto il Medeghino. Margherita aveva sposato Giberto II Borromeo nel 1529 e gli aveva dato tre figli.

Nel ritratto la nobildonna indossa un abito riccamente ricamato con un grande collare a lattuga di influenza spagnola e maniche lunghe ed aperte.
Il dipinto, agli occhi degli esperti, sembrava opera di due pittori diversi, entrambi eccellenti, ma con evidenti differenze di stile e pennellata.

Il grande Ritratto si presenta come opera “prossima a Panfilo Nuvolone”, pittore manierista lombardo nato nel 1581 e vissuto sino al 1651.
In alcune zone del dipinto però, come la figura del figlio più giovane in secondo piano a destra, “la scrittura pittorica più sciolta e fluida rimanda a Carlo Francesco Nuvolone (1609-1662), figlio di Panfilo. Carlo Francesco frequentò l’accademia Ambrosiana di Cerano e si distinse come confermato in questo brano del dipinto, per la morbidezza e leggerezza del tocco”.

Il restauro cui i Principi Borromeo hanno voluto sottoporre questa grande tela ha risolto il mistero: la figura di San Carlo fanciullo non era prevista nel quadro originale ma vi è stata aggiunta in seguito. E ad aggiungerla, i Borromeo hanno chiamato verosimilmente il figlio dell’artista che aveva dipinto il Ritratto nella stesura originale.
Le riflettografie cui Carlotta Beccaria e la sua equipe di restauratori hanno sottoposto l’opera, dimostrano che là dove oggi vediamo il San Carlo fanciullo, proseguiva la raffigurazione del tendaggio che inquadra le figure.

Il restauro di questa grande tela si è dimostrato decisamente complesso. Ma il risultato, che dal 18 marzo i visitatori del Palazzo e dell’Isola Bella potranno ammirare, è veramente notevole.

info: www.isoleborromee.it


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