Fantasia al Nord, impeto al Sud: ecco la geografia del sesso nel bel paese emersa da un sondaggio di LELO sui sex toys.
Che le coppie abbiano raggiunto un nuovo grado di maturità per quanto riguarda le proprie aspettative sessuali è ormai cosa nota, riconoscendo che il benessere nell’ambito amoroso non deriva necessariamente da un mero gioco di ruoli ma dalla capacità di comunicare apertamente con il proprio partner.
Gli accessori erotici si insinuano così sempre di più nell’intimità, silenziosi ma non troppo, da utilizzare soli per una stimolazione extra oppure in coppia per culminare in un doppio piacere.
Ma se parlare apertamente di sesso è ormai un fatto sdoganato, resta ancora in penombra la sincerità in merito all’utilizzo di vibratori, manette, piumini e quant’altro.
Ecco allora che LELO, azienda svedese leader nella realizzazione di prodotti per la vita intima dal design inconfondibile, ha indagato scoprendo alcuni dati statistici interessanti. L’83% delle donne afferma infatti di sentirsi libera di comunicare al partner le proprie preferenze a letto e il 74% dei partecipanti si dichiara aperto all’eventualità di possedere un sex toy.
Se l’intera penisola è famosa per l’esuberanza del ‘maschio latino’, è anche vero che le abitudini sessuali sono diverse man mano che si scende verso Sud. La mappa del sesso in Italia parte, però, da un dato comune: oggi si utilizzano maggiormente gli accessori erotici rispetto al passato.
Al Nord l’81% degli intervistati ha affermato di possedere o di voler acquistare un sex toy, mentre al sud solo il 58%.
Gli italiani fanno l’amore 108 volte all’anno e in generale il sesso made in Italy prevede 9 rapporti al mese.
Nelle regioni settentrionali gli italiani fanno meno sesso, ma aumenta la percentuale di chi possiede prodotti erotici, mentre nel meridione le persone si rivelano più passionali ma non parlano spesso di sex toys o addirittura non ne possiedono affatto.
Proverbiale “ardore” degli uomini del Sud: Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria sono infatti le regioni dove i maschi sono più attivi sotto le lenzuola. Più “freddi”, in coda nella classifica, sono invece i friulani, i trentini,i lombardi e i laziali, che insieme ai toscani sono anche i meno soddisfatti della propria vita sessuale.
Entrano così in gioco gli accessori erotici: Roma e Milano si registrano come capitali del web sex e dell’ uso di vibratori. Per tentare di soddisfare il desiderio di avventura e sperimentazione, al Sud si ricorre soprattutto all’uso del web come supporto per l’autostimolazione, anziché a un accessorio sessuale.
Tuttavia a Napoli, capitale del sesso aperto, dove non si ha pudore nel parlarne con amici e parenti, si ha un’impennata nell’uso di prodotti per la vita intima soprattutto per la coppia. Mentre a Torino l’ansia da prestazione sembra essere un po’ troppo forte e tra le capitali si attesta in coda dopo Milano e Roma sull’uso di sex toys.
Forse il 2016 sarà l’anno della svolta e le differenze tra Nord e Sud nel Bel Paese andranno ad assottigliarsi, per culminare verso una cultura vibrante di accesa sensualità, incline a realizzare i desideri più reconditi, in coppia o da soli.