Nel cuore della provincia di Parma si trova una delle aree estrattive italiane più antiche, costituitasi agli inizi del novecento ed ora dismessa: il territorio di Vallezza, sull’Appennino di Fornovo di Taro (PR), è un paesaggio minerario immerso nella natura, teatro per quasi un secolo di una importante industria petrolifera. Sabato 28 maggio l’Università di Parma, il Comune di Fornovo di Taro, il Laboratorio di ricerca AMR e Gas Plus presentano il progetto da cui prende vita Mu.PE, il nuovo Parco Museo del petrolio e delle energie
Mu.PE, Parco Museo del Petrolio e delle Energie, è il progetto di valorizzazione turistica e culturale di un paesaggio ricco di identità, per rinnovare l’identità storica di un territorio e immaginare un futuro di crescita per l’Appennino, configurando un programma di accessibilità culturale, materiale e digitale al territorio. Il progetto viene presentato proprio a Vallezza, a Fornovo di Taro (PR),sabato 28 maggio alle 10.30.
Mu.Pe trasforma un’antica miniera di petrolio e gas oggi non più in attività ed immersa nel pregevole paesaggio appenninico di Fornovo Taro, in un luogo collettivo e inclusivo, dove il museo è spazio pubblico da fruire abitualmente, laboratorio di memoria e cultura locale, scuola di ambiente e access point nonché elemento di valorizzazione turistica del territorio. Il patrimonio eccezionalmente integro di reperti di un’industria mineraria che per decenni ha assicurato occupazione e che ci riporta ai metodi estrattivi dei pionieri emiliani dell’estrazione nei primi anni del 1900, oggi dà modo di riflettere sul paesaggio, sulle ricchezze della biodiversità locale e sulle varie fonti di energia necessarie per il futuro del pianeta.
Nuovi itinerari propongono un’esperienza di scoperta del paesaggio culturale in un’ottica di valore turistico ed economico ed estendono la visita ai parchi e alle riserve naturali della Regione Emilia Romagna, grazie alla proposta di una mobilità lenta, attrezzata e digitalizzata. La destinazione ha già configurato una solida rete tra stakeholder e può attivare un potenziale turistico di grande valore culturale con significative ricadute occupazionali.
Il progetto si inserisce, come primo stralcio funzionale, nel programma di brand identity di area vasta denominato “Energie Park”,che ha come obiettivo rammendare e accrescere la fruibilità sostenibile di un patrimonio locale naturale e storico culturale di pregio, che oggi esprime soltanto in minima parte il proprio potenziale. Scopo di Energie Park è promuovere la competitività del territorio a partire dalle energie come metafora della vita. Dal dato storico delle fonti energetiche fossili che hanno caratterizzato il nostro passato, si procede verso la scoperta delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il riciclo ed il risparmio, considerando anche il cibo e le tradizioni agroalimentari del territorio quali fonti di energia primaria e occasioni di riscrivere una tradizione condivisa, attraverso la memoria, la crescita della densità digitale dell’entroterra e la programmazione strategica di modelli sostenibili di turismo natura e di educazione all’ambiente.
Mu.PE si configura come una destinazione innovativa e un luogo dove provare emozioni ed esperienze ad alto contenuto simbolico. Attraverso quattro sale espositive tematiche e uno spazio di laboratorio e workshop, le energie, dai fossili alla sostenibilità, propongono esperienze creative e narrative, socialmente ed emotivamente coinvolgenti, dalla visita alla Ex Miniera, alla scoperta immersiva della Centrale di pompaggio. Sfruttando la posizione di cerniera della nuova destinazione rispetto alle risorse naturali e culturali di pregio del territorio, si costruisce una rete di persone, infrastrutture, informazioni, per favorire la scoperta.
Si avviano capacità sinergiche che favoriscono opportunità di crescita economica: una nuova mobilità “lenta” ed attenta alle esigenze del turismo natura; l’incremento della densità digitale e l’adozione del Wi-fi e del web come strumenti innovativi che minimizzano l’impatto sul territorio e massimizzano le interazioni sociali sia one-to-many sia many-to-many; l’attuazione di politiche e buone pratiche di coordinamento sinergico tra poli d’interesse e filiere produttive, imprenditoriali e gestionali.
arch. Monica Bruzzone,
arch. Matteo Casanovi,
arch. Sirio Depero,
arch. Alessandro Massera
geom. Cristina Biondini