C'è sempre della compensazione.

Mentre il mio stato di salute pare migliorare (continuo ad avere dei medicinali in corpo che oltre ad estendere coperture antibiotiche ad ogni rappresentante del palazzo mi consentono di bere troppo moderatamente alcolici rispetto i miei standard. Versarmi mezzo bicchiere di vino mi fa venire da piangere, non so se per commozione visto che il mese scorso lo annusavo soltanto o cosa, boh) quello mentale da come si può evincere dalla trascuratezza di questa simpatica paginetta che siete avvezzi a leggere subisce degli alti e bassi che neanche la altimetria chiancianese riesce a controbattere.
 
Ebbene, in questi momenti (quelli del bisogno, in cui non si cerca propiamente un bagno) scoprire degli amici ,conosciuti tramite un mezzo considerato asettico come codesto che state fissando, che populismo potrerebbe farti definire addirittura con la a maiuscola, ti sorprende. Perché te ti imponi di non pensare, di non stare a ragionare circa siringhe o le due o tre pastigliette che mesci nel tuo stomaco a fine pranzo al posto dell’amaro montenegro. In realtà il gusto che hai in bocca la mattina è lo stesso, ma la gradazione alcolica varia.
Ordunque, ripensando a un trequarti di giornata passata senza stordirsi a pensare ad altro (che ne so, ad esempio conquistare il mondo o bitumare la stradina innanzi al bagno che porta alla vetreria, ma che fa tanto comodo per tagliare la strada principale, con della gomma da masticare) ma in modo tranquillo tanto da non pensare dove cavolo fosse allocata la caffettiera da due tazze in mio possesso.
Ordunque, qui stiamo fugando dal proponimento del post. Ossia quello di esprimere, per verdana, quello che non si riesce ad esprimere a parole come ad esempio il mio famoso "…". Ma alla fine anche il proposito sembra andare alle ortiche, visto che non posso esprimere e farvi capire (pensando che nell’altro dopo quellacosalì stetti malissimo a livello psicologico sentendo un gran senso di colpa ingiustificato nello star male fisicamente) in un modo adeguato così da non sembrare semplice paggeria o una fredda accettazione della vostra amicizia.
 
Boh, leggete tra le righe, che è meglio vah.
 
[P.s. Chi si commuove è un magnagatti]
 
 

Doni e balocchi. [Non so bene la distribuzione dei doni peluchosi, ma sappiate che d’ora in poi yersinia pestis me la porto nella borsa dell’università. Spero che d’ora in poi siano gli unici batteri da limonarmi.]

 

0 thoughts on “C'è sempre della compensazione.”

  1. Mi dai del filo da torcere, e io non sono uno di quelli chiari.

    Beh, ma dai, in fondo lo so che parlavi di me, lo fai anche con le tue amiche quando vi ritrovate perché mi adori.

    (Ok, questo commento è opera di fiction, non fate lo stesso a casa).

  2. Asettico? Il computer? Ma hai idea di quanti batteri si annidino nella tastiera? Hai idea di cosa diventano le briciole che ogni tanto ci finiscono dentro? E la polvere, invisibile sui mouse bianchi? Quando ti dicono che i virus non si trasmettono dai PC agli umani, mentono… :-)

  3. Asdrubalando senza falso sentire, profondendomi, mescolandomi e adeguandomi alla prolusione di si’ criptica ma ritmica confessione, voglia gradire una poco-oscura e sentita pacca sulla scapola (retro-spalla-single) unitamente ai sensi della mia stima piu’ profonda.

    Vuolsi cosi’ cola’ dove si pole cio’ che si vole.

    Ho detto.

    ciao :-)

    GraGra

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