Mi ricordo, credo luglio 2001 doveva essere. Sì, lo era.
Stavamo facendo i conti nell’ufficio, le acque, i vini, gli extra da segnare ai clienti. Mio padre essendo fortemente analogico e inversamente apposto con il Fisco tiene ancora la contabilità dell’amanuense. In realtà non sa neppure lui quanto gli escano, di soldi, però dando un occhio al suo contocorrente in picchiata verso il rosso una mezza idea ce l’ha. Diciamo che è un filantropo. Sì, ho scritto filantropo pensando coglione, ma è il lato ragionieristico di me che lo fa dire. Coglione, non filantropo eh.
Dicevo, eravamo lì, io tentavo di capirci qualche cosa perché a me il lavoro alberghiero è sempre garbato assai. Mica l’avrei voluto fare, il medico, fino ai diciannove anni. Io li odio, i medici.
"Cosa vuoi per il compleanno?"
"Siamo a luglio…"
"Eh, ma a maggio non te l’ho fatto."
"Son diciotto anni che lo scordi. Boh, fammi la macchina e risolviamo gli arretrati…"
"Cosa c’è di bassa cilindrata?"
"Non vorrai farmi la Palio?"
"Mah, vediamo"
[n.d.Fran, dopo 3 giorni voleva farmi la classe A]
"Oh, come vuoi. Sappi che io ci debbo viaggiare…"
"Niente altro?"
"Come mai sei in vena di scialacquio? Ched’è?"
"A me ai diciotto… la nostra famiglia, ci si regalava i coltelli…"
"Ma a me non toccavano le sterline d’oro che me le prometti da 18 anni che me le ha lasciate la nonna?"
"Non le ritrovo più…"
"Io ricordo che eran nella cassaforte del due…"
"Ma non si apre più dall’alluvione."
"Vabbè, la tiriamo fuori e la famo aprì dal fabbro…"
"Ok, le ho regalate."
"…"
"Vuoi qualcosa d’altro?"
"No, vorrei quelle cose che mi aveva lasciato la nonna, anche fossero stati puffi col pipo di fuori."
"Eh, non ci sono più…"
"Eh, grazie al cazzo. Come era la storia dei coltelli?"
"Davvero te ne piacerebbe uno?"
"Eh, sì."
Dopo 15 giorni arrivò questo. Con 10 lire regalate assieme. Due F intrecciate incise sopra.
"Così puoi puntarlo a chi ti rompe i coglioni…"
Friullillì, censuro il pensato.
[N.B. Se alla laurea non sapete cosa fare e siete in pace con la Fran regalate pure dei coltelli, li adoro. E amo preservarne le lame, tranquilli.]
alla laurea, lo stetoscopio (rotfl).
uff, solo quello elettronico figoso. Dai, convincete la apple a farne uno tipo ipod :P
sicuro, che si incidono anche le frasine sgarzole sopra?
mmmm, borsa da medico? :)
caro babbo natale, per quest’anno vorrei un coltello da regalare alla fran.
anzi, guarda portacelo tu direttamente che io c’ho paura di romperle i coglioni.
Rotfl, grazie del pensiero eh.
[ora, dopo codesto post mi fo nomea di violenta, debbo passarvi il mio ecs per testimoniare positivamente, che all’epoca eravamo ancora assieme litigando a giornialterni ma ci aveva tutto ancora attaccato]
ora no?
gli si e’ staccato?
Ma un bel puffo col pipo di fuori placcato doro, no? :)
Oso, veh. Con tutto quello che si può pensare di male del tù babbo, io qui ci vedo un tentativo di recuperare al danno fatto “regalando” le monete della nonna che ti toccavano per il diciottesimo. Credo anche che , per uno che è palesemente incapace di amare, questo sia stato uno dei pochi segni positivi.
Baci,
la Thurs
io ho il problema opposto. dopo tot anni (non sto a contarli per pudore) io e mio padre non sappiamo più cosa regalarci. lui di solito mi fa ‘na busta con qualche dindo, io m’ero salvato in corner regalandogli l’abbonamento a “topolino” (lo legge ancora). stavolta m’ha fregato: non vuole più l’abbonamento: mò che faccio?
Alla laurea di una mia amica medica le abbiamo fatto le dott. Schulz viola Milka. Ti garbano?
ahahah ma è geniale regalare coltelli! però la storia delle sterline è crudele, molto crudele.
Mah, la lama la mi sembra un po’ cortina. Una da dieci dita, orsù, presto.
Plugga: :)
Stm: orbene, jeri vidi un bel coltello da caccia all’uopo…
Figo, pensavo ai puffi..
LOL! Scegli tu… tanto paga tuo padre! :)
Ah, paga lui?
Malata! :D