Brussels for foodies: Restobiéres

Restobieres in BrusselBrussels è una delle città nel mondo che ha più ristoranti stellati Michelin pro-capite più di ogni altra città al mondo.

Ma non c’è solo eccellenza di quel tipo: la reputazione di città dove si mangia (e bene) di Bruxelles è tenuta in alto da tante piccole e medie realtà nella cittadina. Ad esempio, all’interno del quartiere ormai caratteristico di “Les Marolles” c’è Restobiéres.  Il locale è piccolo ma molto accogliente, caratterizzato dai mille oggetti collezionati dal proprietario, Alain Fayt, dal 1987 ad oggi:rRigorosamente suddivisi in ordine tematico, potrete ammirare nell’attesa tra un piatto e l’altro macinini da caffè, scatole di latta e vassoi ritraenti la famiglia reale belga, asparagiere di ogni foggia e dimensione. Alzando la testa, vedrete anche, appesi al soffitto, una sfilza di passaverdure… e un piccolo cavedio che da verso l’esterno.

Cosa è particolare? La birra non è più soltanto un accompagnamento ai piatti, bensì ne diventa l’elemento principale e uno degli ingredienti che caratterizzano il tutto. Ho avuto il piacere di affrontare la “dégustation”, assaggiando tipi diversi di birre,  servite e presentate dal proprietario stesso.

Monsieur Fayt è uomo di sostanza, in senso fisico e in senso gastronomico. Sinceramente devo dirlo: somiglia in un modo incredibile a mio padre. Solo più appassionato del suo lavoro e molto meno timido. Ma sono quelle persone così, spicce e dirette. Si nota, sul menù, che con la birra ci cucina più o meno qualunque cosa, ma ha dalla sua una conoscenza enciclopedica del mondo delle birre. Mi ha detto: “io ero più abituato a stare ai fornelli, ma ora ho sessantatrè anni”. Ergo, sapendo di fermentazioni e stili, di sfumature e persistenze, riesce sempre a imbroccare la specialità più adatta al piatto che prepara. E riesce a capire anche i gusti di chi si trova davanti sia sulle reazioni che sulle nazionalità (ad esempio: dice che molti degli italiani non mangiano l’indivia belga stufata perché amara. Pazzi.)

La nostra degustazione per esempio è partita con birre leggere di gradazione, sotto i cinque gradi, per poi aumentare… ma ha capito dalle impressioni che ci scambiavamo (ho provato col mio francese imparato dalla tv, ma Alain parla anche inglese) che amavo le birre più strutturate. Del resto è così. Nonché ho imparato anche molto sulla fermentazione della birra: ad esempio, sapete perché sudate dopo aver bevuto le birre industriali? Perché il mais velocizza la fermentazione, non come nelle artigianali.
Restobieres in Brussel
La presentazione dei piatti è curata e colorata. Piatti onesti, nel senso di privi di fronzoli assurdi, e diretti: non c’è quella ricerca mentale ma si cerca di appagare gusto e stomaco. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo, soprattutto se si sceglie un “menu” invece che à la carte.

Ad esempio io ho scelto il menù da 28 euro, che aveva come entrée la Raclette au Troufleur che vedete qui sopra. Il Troufleur è un formaggio a latte crudo della Vallonia.

Restobieres in BrusselCome piatto principale avevo scelto la Tache noire aux échalotes et à l’Hommelbier. Soddisfattissima della mia scelta: carne cotta alla perfezione. La Hommelbier alleggerisce la carne e l’intingolo resta leggero. Forse uno dei piatti più buoni che abbia mangiato nell’ultima annata.

Restobieres in BrusselInfine ho optato per la classica Gaufre de Bruxelles aux cerises et Kriek Lindemans. Che il proprietario ha visto e si è disperato dicendomi “too much cooking”. Gli ho detto che può capitare (anche perché ho scartato volentieri la parte sbruciacchiata perché ero più che sazia)

Anche se con il senno di poi avrei fatto meglio a prendere la mousse di Cioccolato: monsieur Alain mi ha descritto con meraviglie la Hercule Stout che usa per farla e sono curiosissima di assaggiarla, lo ammetto.

Meglio prenotare, se andate.
info@restobieres.be

 9, rue des renards 1000, Bruxelles

Tél: 02/511.55.83


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