Tra le mie foto di maggior successo su Flickr e pubblicate su molti siti web, alla faccia del mio tutti i diritti riservati, ci sono quelle milanesi con una mia vecchia canon powershot.
Molti famosi architetti e pittori hanno creato meraviglie del Rinascimento in Italia, ma ci vuole particolare tipo di talento per trasformare una piccola chiesa in qualcosa di grande.
Donato Bramante era un uomo del genere. Nel 1472 il duca Galeazzo Maria Sforza di Milano ha commissionato una nuova chiesa per la sua città. Le sue ambizioni erano grandi, ma la posizione a sua disposizione è stata limitata dalla presenza di una strada trafficata. Il coro, lo spazio dietro l’altare, doveva essere troncato, rendendo la chiesa goffamente breve. Imperterrito da tale ostacolo, Bramante ha ideato una soluzione ingegnosa. Dipinse un’illusione ottica.
Il trompe-l’œil, o illusione ottica architettonica era popolare nel tardo rinascimentale e barocco, ma Bramante porto’ l’inganno visivo ad un livello completamente nuovo. In piedi all’ingresso di colui dell’edificio ha l’impressione di uno spazio molto più profondo, estendendo ulteriormente dietro all’altare che è fisicamente possibile. L’illusione ottica è aiutato dalle condizioni di luce piuttosto prevedibili all’interno dell’edificio. L’illusione, naturalmente, scompare rapidamente una procedura a parte l’asse principale della chiesa, ma un passo indietro e la magia riappare.